giovedì 31 dicembre 2015

CHE IL 2016 SIA UN ANNO DI BUONI E SPLENDIDI FRUTTI

Carissimi, si conclude il 2015.
Tante sarebbero le cose da ricordare e tante da valutare al fine di poter stilare il proprio bilancio di esperienze e di attività, invece vorrei rammentare soltanto poche cose con le quali dovremo fare i conti nell’anno che ci aspetta e probabilmente ancora oltre.
1)      Lo sfruttamento e l’aggressione continua dell’uomo nei confronti dell’Ambiente, atteggiamento predatorio che nel sottrarre continuamente risorse mina profondamente il futuro e le speranze di interi popoli e di tutte le future generazioni. Conseguenza di quanto sopra, anche il continuo e rapido aumento delle temperature causa a sua volta di nuove epocali povertà.
2)      Il continuo irrefrenabile flusso migratorio di intere popolazioni dalle aree di crisi verso l’Europa con conseguenti problematiche e tensioni
3)      L’aggressione del terrorismo islamico che oltre a devastare ampie parti dell’Asia e dell’Africa compiendo atti di efferata crudeltà nei confronti di civili inermi, veri e propri genocidi, oggi arriva nelle nostre case cercando di stravolgere la nostra quotidianità.
Tutto si lega, ma credo occorra riflettere principalmente che la vera emergenza da affrontare al fine di poter razionalmente confrontarsi con il resto delle problematiche sia costituita dalla perdita di identità e di valori che sta interessando tutti i popoli occidentali, anche noi italiani.
Una scristianizzazione che inizia da lontano come conseguenza dell’Illuminismo. Quest’ultimo nel negare il trascendentale e nel banalizzare l’avvento di Nostro Signore Gesù Cristo e del suo potentissimo  messaggio ha determinato il dilagare del relativismo assoluto e dell’egoismo più abietto.
Oggi è in pericolo la dignità degli uomini, la sacralità della famiglia e conseguentemente l’essenza stessa della società così come costituita da millenni della nostra storia.
Riscopriamo l’amore per la lettura, l’utilità del silenzio, il valore della meditazione, la necessità della preghiera, stringiamoci nelle nostre famiglie riprendendo la trama di un millenario tessuto a dispetto di coloro i quali operano per il suo continuo e irrimediabile disfacimento.
Auguri per il 2016, che le nostre speranze, le nostre intenzioni, il nostro lavoro lo colmino di buoni e splendidi frutti.

mercoledì 23 dicembre 2015

DDL AMBIENTE: FINALMENTE E' UNA REALTA'



"Finalmente, ci sono voluti quasi due anni ma ce l'abbiamo fatta! Con l'approvazione definitiva del Ddl ambiente da parte della Camera dei Deputati entreranno in vigore 79 articoli e tantissime novità: gli articoli in campo energetico, quelli per gli impianti a biogas e biomassa, le norme per favorire la realizzazione delle reti elettriche, quelle sui certificati verdi e sui canoni idroelettrici".
Lo ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello (Ap), al termine della votazione del Ddl ambiente approvato dall'aula di Monte Citorio. 
Marinello ha poi ricordato "l'impegno totale per contrastare il dissesto idrogeologico, la tutela delle aree marine protette e la creazione di nuove, il divieto di gettare a terra mozziconi di sigaretta e piccolissimi rifiuti, punito da 30 a 300 euro, il divieto di immissione e di foraggiamento dei cinghiali; il divieto di tagliare l'acqua agli utenti morosi, il divieto di pignoramento degli animali domestici".
 "L'Italia - ha concluso - si dota molto più che di una legge, di una Agenda Verde innovativa che pone il paese all'avanguardia per la green economy di cui personalmente vado fiero".

lunedì 21 dicembre 2015

S. MARGHERITA BELICE: IN PRIMAVERA I LAVORI PER LA SEDE DEI VV.FF.

Nuova sede del distaccamento Vigili del Fuoco di S. Margherita Belice. 
Un altro importante traguardo raggiunto!
Come si ricorderà, all'inizio di Novembre 2015 è stata validata dall'apposita commissione la progettazione definitiva delle opere edili per la nuova sede dei vigili del fuoco di Santa Margherita Belice. Il progetto è stato redatto dall’Area Tecnica del Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco.
Il 10 dicembre 2015 è stata completata la formalizzazione della gara per l'affidamento dei lavori.
Considerando i necessari tempi per la pubblicazione e sottoscrizione del contratto si prevede che i lavori di questa importante struttura inizieranno nella primavera del 2016.
Voglio ricordare che la nuova sede dei Vigili del Fuoco di S. Margherita Belice sorgerà su un’area di quasi 6.400 metri quadrati messa a disposizione dall’amministrazione comunale margheritese e che questo è uno dei pochi distaccamenti realizzato con fondi del Ministero degli Interni.
E di questo voglio ringraziare il Ministro Angelino Alfano.
La nuova sede dei vigili del fuoco di S. Margherita Belice, voluta fortemente, è una struttura strategica per tutta l’area belicina perché inserita non solo in una zona densamente popolata, ma anche molto importante anche dal vista idrogeologico.

Un altro risultato concreto raggiunto a favore delle comunità belicine.

giovedì 17 dicembre 2015

UTERO IN AFFITTO: LA CONDANNA DELL'UNIONE EUROPEA

Stop agli "uteri in affitto", che riducono la donna, il suo grembo e i bambini a una merce con lo sfruttamento soprattutto delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo. Questo importante messaggio è emerso in assemblea plenaria al Parlamento europeo, all’interno del Rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo.
Il Rapporto sui diritti umani, per molti versi controverso, ha visto assorbire un emendamento dell’eurodeputato popolare slovacco Miroslav Mikolasik che segna un punto assolutamente importante, soprattutto a fronte della rapida diffusione della pratica della maternità surrogata, che sempre più attira critiche – ora anche di parte laica e femminista – nonché di vari esponenti omosessuali.
Il paragrafo in questione (il 114) afferma che il Parlamento europeo
«condanna la pratica della maternità surrogata, che mina la dignità umana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce; considera che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento riproduttivo e l’uso del corpo umano per profitti finanziari o di altro tipo, in particolare il caso delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo, debba esser vietato e trattato come questione di urgenza negli strumenti per i diritti umani» a disposizione dell’Ue nel dialogo con i Paesi terzi.
Il testo così emendato, prima ancora di essere approvato al Parlamento, aveva già ottenuto amplissima maggioranza in ben tre commissioni parlamentari. Anzitutto in quella che ha l’ultima parola in materia, e cioè gli Affari esteri, con 47 sì, 4 no e 4 astenuti. E così anche nelle altre due commissioni consultate: Sviluppo (22 sì, un no e un astenuto), e Diritti della donna e parità di genere (23 sì, 6 no e nessun astenuto).

mercoledì 16 dicembre 2015

IL CAPPOTTO DEL DUO MARINE-MARION

 I francesi – dopo avere illuso al primo turno il Front Nazional di poter rompere la resistenza dei partiti tradizionali – hanno scelto l’usato sicuro.
Republicains e socialisti tirano un sospiro di sollievo perché anche questa volta i Le Pen, nel binomio inedito Marine/Marion, non riescono nell’impresa e vedono ridimensionate le possibilità di conquistare in futuro l’Eliseo.
La Francia si scopre ferita ma non divisa: gli attacchi terroristici non hanno aperto crepe nel suo assetto istituzionale e l’opinione pubblica non si è fatta travolgere dalle emozioni.
È un buon segno e un esempio per tutte le democrazie occidentali, compresa la nostra, che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Inoltre è una conferma che l’estremismo non paga: esistono molti partiti in Europa che fanno della demagogia e della protesta la propria ragione d’essere e che raggiungono cifre ragguardevoli di consenso, ma nessuno di questi è riuscito a sfondare.
Crediamo che la ragione sia da ricercarsi nella saggezza dei popoli che, pur continuando a dare messaggi molto netti ai partiti tradizionali votando formazioni di rottura, si sono sempre fermati un attimo prima di dare a questi ultimi un vero potere.
Certo, né Hollande e Sankozy in Francia né gli altri leader moderati europei possono sottovalutare le pressioni estremiste perché sarebbe un grave errore strategico. Devono impegnarsi in quel buon governo che rappresenta l’efficace antidoto alle derive populiste.
In Italia, purtroppo, non mancano queste pericolose tendenze: Grillo, Salvini, Meloni, anche lo stesso Berlusconi dopo la piazza di Bologna al fianco della Lega, provano tutti i giorni ad azzoppare il governo, ma possono davvero rappresentare una seria alternativa? Non lo crediamo perché sono molto bravi nella critica e nella distruzione mentre non hanno dimostrato la stessa capacità nella proposta e nella costruzione.
Vedremo alle prossime elezioni amministrative quale sarà il trend ma certamente il caso francese ci conforta perché anche in Italia i cittadini prendano la giusta scelta a favore di chi responsabilmente si è assunto l’onere di fare ripartire l’Italia.
http://www.nuovocentrodestra.it/cappotto-marine-le-pen-perde-in-tutte-e-nove-le-regioni-dove-si-e-votato/

mercoledì 9 dicembre 2015

SONO DISGUSTATO: A PARIGI AREA ISLAM PER PREGARE, NULLA PER I CRISTIANI


"Va bene la multiculturalità va bene il rispetto delle tradizioni, delle usanze e di tutte le Fedi, ma quello che sta accadendo a Parigi va ben al di là della laicità che deve contraddistinguere una conferenza organizzata dalle Nazioni Unite. Mentre ai fedeli musulmani a Le Bourget è stata riservata un'intera area dove si entra rigorosamente a piedi scalzi e si può pregare in ginocchio sui tappeti in direzione de La Mecca, per i Cristiani niente, assolutamente nulla. Neanche un crocifisso o una cappella".
E' quanto afferma da Parigi il presidente della commissione Ambiente di palazzo Madama Giuseppe Marinello (Ap).
"E gli organizzatori -aggiunge- addirittura ieri, giorno dell'Immacolata Concezione e dell'inaugurazione del Giubileo della
Misericordia indetto da Papa Francesco, non hanno pensato di far celebrare una Santa Messa. Sono disgustato da questa discriminazione.

lunedì 7 dicembre 2015

COP21 PARIGI: LA PRIVA VERA SVOLTA PER SALVARE IL PIANETA

"Per anni si parlerà della COP21 di Parigi, ma noi non dobbiamo limitarci soltanto a dire ciò che è successo. Dobbiamo invece raccontare di come noi in prima persona abbiamo scritto la storia della COP21: quella che ha rappresentato la prima vera svolta per salvare il Pianeta"

sabato 5 dicembre 2015

MOBILITIAMOCI PER ALLESTIRE IL PRESEPE

Lettera aperta:
Mobilitiamoci per allestire il Presepe

  Si approssima la ricorrenza del Santo Natale e puntualmente si ripropongono le solite polemiche su presepi e crocifissi.
Quest’anno però tali polemiche si inseriscono in un contesto storico-politico assolutamente nuovo; infatti il pericolo di un terrorismo dilagante in Occidente e sinanco a casa nostra ci rende accorti e riflessivi.
 Non è più tempo di debolezze e timidezze né tantomeno di ossequiosi ragionamenti conformistici rispondenti al cosiddetto “politicamente corretto”.  Dobbiamo riscoprire principi identitari e valori ed in questo è indimenticabile la lezione dottrinaria, spesso fraintesa, talvolta vilipesa, di Benedetto XVI.
 Non soltanto l’ateismo, ma soprattutto il comodo relativismo di noi occidentali in ossequio a un frainteso multi-culturalismo ci rende permeabili e senza difese. Senza contare che ignorare la storia recente ed anche quella più lontana ci condanna alla palude della non-memoria sino ad essere inghiottiti in un pericoloso vuoto che poi si traduce in un Nulla esistenziale.
  Tra l’altro, ci allarma ancor più l’atteggiamento di quei pubblici amministratori, dirigenti scolastici e sinanco di quei religiosi i quali spesso fanno a gara, in ossequio a un presunto dialogo tra “diversi”, nel comprimere, fino a sottacere, i riferimenti alla nostra religione e alla nostra tradizione.
 Credo sia arrivato il momento per lanciare un appello per una mobilitazione a difesa del Natale e della nostra identità cristiana segnando il distinguo da perniciose derive laiciste, rendendo tutti partecipi delle nostre posizioni, chiedendo sostegno e condivisione.
  Suscitare anche confronti e dibattiti da posizioni diverse è di per sé un fatto positivo perché utile ad uscir fuori dalle secche della comoda quotidianità.

Intanto mobilitiamoci per allestire il Presepe. Non soltanto come simbolo, ma come momento di ampia riflessione.

giovedì 3 dicembre 2015

INTERVENTO IN AULA SULLE MOZIONI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Anche se certamente dobbiamo ancora migliorare l’italia è già all’avanguardia rispetto alla maggioranza degli altri paesi, ha diminuito le emissioni del 21% in 25 anni ed ha raggiunto da tempo gli obiettivi Ue per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. A Parigi se i grandi inquinatori presenti seguissero il nostro esempio, contenuto nella mozione appena approvata dal Senato, l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature al due per cento sarebbe certamente raggiunto. 
L’Italia dall’emergenza dei cambiamenti climatici, potrebbe ricavare paradossalmente un opportunità di businnes e un ritorno in termini di sviluppo industriale, vendendo ai paesi ‘grandi inquinatori’ le tecnologie utili e pulite per la riconversione delle proprie attività industriali di cui la penisola è un produttore all’avanguardia”.

mercoledì 2 dicembre 2015

UN BELL'ARTICOLO DI VITTORIO MESSORI SUL CORRIERE DELLA SERA

Natale e la debolezza dell’Europa
che a quei valori non crede più

Rispetto per l’Islam? È falso. Ma quel gesto racconta ciò che abbiamo perduto

Forse scandalizzerò qualcuno confessando che non riesce, a me, di scandalizzarmi per le gesta politicamente corrette di un preside di provincia, di un signore commoventemente ligio al conformismo egemone. Quello dominato da una sorta di raptus maniacale: la vigilanza ossessiva per «non offendere» alcuno.
Per stare al nostro preside: nonostante le sue precisazioni, resta il fatto che far finta di niente a Natale, solennizzando invece a gennaio una neutrale «Festa dell’Inverno», gli sembra un contributo al rispetto per le altre culture e alla integrazione degli immigrati musulmani. C’è da annoiarsi: capisco la sorpresa dello sprovveduto professore per l’eco mediatica suscitata da una sortita di cui abbiamo visto e ogni giorno vediamo qualche esempio. Per un esempio tra tanti: quante maestre, di elementari se non di asilo, hanno distillato simili propositi edificanti in assemblee grondanti buonismo e li hanno resi pubblici? È ormai cosa da «breve», per dirla in gergo giornalistico, roba da pagine di cronaca dei quotidiani locali.
È tedioso dover spiegare per l’ennesima volta che l’effetto di simili iniziative non consiste nella gratitudine degli islamici, con aumento della stima per noi, tanto generosi. L’effetto sta, al contrario, nella conferma del loro disprezzo per gente pronta a nascondere le proprie tradizioni, anche religiose, per una piaggeria gratuita, per giunta non richiesta.
Chi mai tra noi — si dicono — chi mai rinuncerebbe al rispetto del digiuno anche per un unico giorno di Ramadan? E questi, invece, si affannano a nascondere pure la ricorrenza della nascita del loro Messia, che per giunta scambiano per il Figlio di Dio, per non dar fastidio a noi e ai nostri figli a scuola o all’asilo? Ma allora ha ragione l’imam quando, in moschea, ci dice che questa Europa che fu cristiana ormai è atea ed è pronta a passare la mano all’umma, la comunità di noi credenti veri.
Tengano innanzitutto presente, i presidi di provincia e, in genere, i portatori di generosi sentimenti, che ogni musulmano — quale che sia la sua miseria economica o la sua posizione sociale, anche infima — guarda il cristiano dall’alto in basso, certo della sua superiorità in ciò che conta: la conoscenza e l’adorazione dell’unico, vero Creatore dell’universo. Maometto muore esattamente sei secoli dopo la morte di Gesù. Questi è degno di ogni onore, il suo nome sia in benedizione, ma solo perché, come penultimo profeta, è venuto ad annunciarci l’arrivo dell’ultimo, definitivo profeta, colui al quale l’arcangelo di Allah ha dettato, parola per parola, la Rivelazione piena. Nella discendenza di Abramo vi è una scala ascendente: la Torah degli ebrei, il Vangelo dei cristiani e — infine — il Corano degli islamici. I quali, dunque, stanno al vertice e guardano con compassione noi, credenti in Cristo, noi attardati, noi fermi a un anacronistico gradino inferiore.
Anche per questo lo scambiare per rispetto il nascondimento della nostra identità religiosa, è visto come una conferma della vergogna che proviamo nell’essere fermi a un Dio dimezzato , senza conoscere Allah. Per chi, come per questi popoli, ciò che innanzitutto conta è la dimensione religiosa, il vero sottosviluppo è il nostro, la nostra ricchezza economica non vale nulla a confronto della loro ricchezza di possessori della verità definitiva. Nessun islamico consapevole accetterà un dialogo alla pari con i cristiani , per lui inutile (che cosa ha ancora da sapere, nel Corano essendoci tutto?) ed anche umiliante, essendo quelli fermi a Gesù, dunque a un livello ben inferiore per coloro che ascoltano la testimonianza di Muhammad.
C’è, ripeto, un sospetto di noia nel dovere ricordare — magari a persone di cultura come gli insegnanti — realtà elementari che dovrebbero essere ben note. In ogni caso, sia chiaro: per quella che Vico chiamava «l’eterogenesi dei fini» (le buone intenzioni che, messe in pratica, producono effetti rovesciati rispetto alle attese) il rinunciare alle nostre prospettive e alle nostre tradizioni non porta alla pace. Può portare, invece, alla guerra: non solo a quella del risorto Califfato, ma anche a quella di altre parti dello sconfinato mondo islamico. Mondo sempre più convinto che — nella nostra incuranza religiosa — vi sia la conferma che siamo pronti alla resa, maturi per l’islamizzazione, con le buone o con le cattive. E, in questo, va pur detto, non avrebbero del tutto torto.
In effetti, quale Natale come nascita di Cristo può difendere un Occidente — europeo e nordamericano — che ha da tempo provveduto a cancellarne il nome? Da anni è scorretto, inaccettabile, un Merry Christmas, sostituito dunque da un Season’s greetings. E che cosa ha a che fare il bambino di Betlemme con il vecchio, obeso Babbo Natale della Coca Cola? Che c’entra colui che ripeté «beati i poveri» con il trionfo commerciale della fine di dicembre? Che dire (i siti su Internet ne sono pieni) del malizioso abbigliamento intimo proposto alle donne per un sesso tutto speciale per festeggiare la notte in cui, dicevano una volta, il Messia venne alla luce?
In fondo, siamo giusti: perché prendersela troppo con il rappresentante di una scuola dove insegnanti e allievi — alla pari dei loro compagni dell’intero Occidente — in gran parte hanno gettato alle spalle il senso e il messaggio di questa Nascita? In nome di quali «valori» dovremmo schierarci a difesa, noi, cittadini di una Europa che ha rifiutato di riconoscere che le sue radici stanno — non solo, certo, ma in gran parte — in quei venti secoli di storia trascorsi dal parto di Maria nel villaggio di Giudea?
C’è, in vicende come questa , molto déjà vu. Ma non manca di certo pure l’ipocrisia.
Vittorio Messori

http://www.corriere.it/opinioni/15_dicembre_01/natale-debolezza-dell-europa-a7a2d494-9877-11e5-b53f-3b91fd579b33.shtml

TUTELA DELLE COSTE SICILIANE: PROGETTO CAPLYPSO FOLLOW ON

Oggi, nell’aula magna del palazzo centrale dell’Università di Catania, si terrà il meeting finale del progetto “Calypso Follow on” organizzato dal centro di ricerca Cutgana.
Il progetto, realizzato con i fondi della programmazione ordinaria Italia-Malta 2007-2013, prevede il potenziamento del sistema Hf, costruito nel’ambito del progetto “Calypso”, con l’installazione di una quarta antenna a nord-ovest di Pozzallo nel porto turistico di Marina di Ragusa. 
Apriranno i lavori il rettore Giacomo Pignataro, il presidente della commissione territorio, ambiente e beni ambientali del Senato, Giuseppe Marinello, il console onorario di Malta, Chiara Calì, ed il project leader Calypso Fo (Università di Malta), Aldo Drago.
Già attivo dall’ottobre 2013, il sistema Hf permanente ed operativo consente di prevenire eventuali sversamenti di idrocarburi a tutela delle coste siciliane e maltesi con valorizzazione e sviluppo socio-economico. 
Inoltre, il sistema monitora le correnti marine superficiali nel canale siculo-maltese al fine di ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati e/o di operazioni di Search and Rescue (SAR).
La partnership è costituita dall’Università di Malta, dall’Università di Palermo (polo territoriale universitario della Provincia di Trapani), dall’Iamc–Cnr di Capo Granitola, dal Cutganadell’Università di Catania e da Arpa Sicilia

martedì 24 novembre 2015

LEGGE DI STABILITA': INCONTRO CON I COLLEGHI SENATORI E DEPUTATI


L’incontro, organizzato presso la sede di ThinkLink, per discutere di fiscalità, lavoro, previdenza, energia, sanità, trasporti e per dialogare con mondo professionale e parti sociali
 

“Crescita e sviluppo: le politiche del Governo”. È questo il nome dell’incontro che si terrà domani a Roma, alla presenza del Sottosegretario di Stato all'Economia e Finanze, On. Pier Paolo Baretta e alcuni deputati e senatori delle competenti Commissioni parlamentari.


Sarà una occasione importante per un confronto tra la politica e le principali realtà del mondo professionale, associativo e aziendale sui nodi chiave della Legge di Stabilità 2016 nei suoi diversi aspetti. L’appuntamento si terrà nella sede romana di Think&Link Srl, società di public affairs e consulenza legislativa.


Si parlerà di lavoro, previdenza, professioni, fiscalità, gioco pubblico, energia, sanità e trasporti. L’obiettivo è quello di proseguire il dialogo tra Governo, parti sociali e numerosi rappresentanti del tessuto socio-economico nazionale, proprio in occasione del passaggio del provvedimento alla Camera dei Deputati e in vista delle possibili nuove modifiche sulle materie oggetto del dibattito.


Per la Camera dei Deputati parteciperanno: Maurizio Bernardo, Presidente della Commissione Finanze, Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro, Ignazio Abrignani, Vicepresidente della Commissione Attività produttive, Edoardo Fanucci, Vicepresidente Commissione Bilancio, Nicola Ciracì, Commissione Affari Sociali e Valentina Paris, Commissione Lavoro.


Per il Senato della Repubblica saranno presenti: Giuseppe Marinello, Presidente Commissione Ambiente, Anna Cinzia Bonfrisco, Commissione Finanze, Fabiola Anitori, Commissione Igiene e Sanità, Federica Chiaravoli, Commissione Bilancio ed Andrea Mandelli, Commissione Bilancio.

LAVORARE PER LA GENTE!


lunedì 23 novembre 2015

CASTELVETRANO: L'IMPORTANZA DEL RISPETTO PER L'AMBIENTE

Prosegue la nostra missione per sensibilizzare tutti verso il rispetto dell'ambiente. E il Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, ha preso parte alla manifestazione  promossa da COREPLA e Ministero dell’Ambiente al quale ho partecipato, per sensibilizzare gli studenti sulla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Si tratta di un tour itinerante per illustrare la vita e il fine vita degli imballaggi in plastica: dalla prevenzione alla raccolta differenziata, dalla selezione al riciclo, per finire con gli oggetti che si producono con la plastica riciclata.  Il tour è stato organizzato da  COREPLA, Consorzio
Nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica,  e toccherà varie tappe in tutta Italia.  
Alla presenza degli studenti delle scuole della città, si è svolta una bella chiacchierata che ha visto una serie di interventi e  soprattutto ha coinvolto direttamente i ragazzi che hanno seguito con attenzione ponendo poi diverse domande ed hanno  compreso appieno i rischi che corre l’ambiente se non impapereremo a tutelarlo. 

Oltre al Sindaco, sono intervenuti Massimo di Molfetta, Responsabile Relazioni col Territorio di COREPLA ed il giornalista e documentarista Luca Pagliari che, con l’aiuto di alcuni filmati e foto ha coinvolto gli studenti in alcune riflessioni sulla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica illustrando le buone pratiche in tema ambientale ed evidenziando i vantaggi economici ed occupazionali.

venerdì 20 novembre 2015

MAFIA: ORA BASTA CAMPAGNA DENIGRATORIA CONTRO ALFANO

 "Al ministro Alfano giunga la mia profonda e piena solidarieta' unita alla stima per un operato che in questi anni ha inferto colpi durissima alla mafia, come l'operazione di questa mattina, ed ha rafforzato i livelli di sicurezza dei nostri cittadini. 
Le rivelazioni diffuse oggi, riguardo la volonta' di alcuni mafiosi di assassinare il ministro Alfano, sono la conferma che la sua lotta contro la mafia sta sempre di piu' assestando colpi micidiali alla criminalita'. 
Questo pero' deve anche far meditare e riflettere quei tanti, sia nel mondo politico e sia in quello dell'informazione, che in questi ultimi due anni hanno organizzato nei confronti di Angelino Alfano una vera e propria campagna denigratoria. Attacchi al limite della maniacalita' che adesso alla luce di queste rivelazioni confermano tutta la loro strumentalita'. 
Chi si rende protagonista di queste offese dovrebbe pensare che sono rivolte ad un servitore dello Stato, a chi quotidianamente difende il nostro Paese e la sicurezza dei cittadini. 
Mi aspetto adesso un ravvedimento operoso, augurandomi che la moderazione, ma soprattutto il senso della decenza, prevalga e che finisca questa perdurante campagna diffamatoria contro il ministro Alfano, al quale va invece il sostegno di tutti gli italiani per l'importante e gravoso lavoro che ogni giorno conduce". 

LA LOTTA ALLA MAFIA CONTINUA... CON ANGELINO ALFANO

I carabinieri del Gruppo di Monreale, con l'aiuto di unita' cinofile per la ricerca di armi e di un elicottero, hanno eseguito un'operazione antimafia tra i comuni di Corleone, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina, nel palermitano. L'inchiesta, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha svelato i nuovi assetti di Cosa nostra nel mandamento dei boss Riina e Provenzano. Le attività di indagine avrebbero scongiurato un omicidio già pianificato.
Alcuni mafiosi arrestati dai carabinieri pensavano di colpire il ministro dell'Interno Alfano, responsabile dell'inasprimento del 41bis. "Dovrebbe fare la fine di Kennedy", avrebbero detto in una intercettazione. "Se c'è l'accordo gli cafuddiamo (diamo ndr) una botta in testa. Sono saliti grazie a noi. Angelino Alfano è un porco. Chi l'ha portato qua con i voti degli amici? E' andato a finire là con Berlusconi e ora si sono dimenticati tutti". "Dalle galere dicono cose tinte (brutte ndr) su di lui", commentano i mafiosi Masaracchia e Pillitteri, riferendosi alle lamentele dei boss carcerati sul ministro dell'Interno. "E' un cane per tutti i carcerati Angelino Alfano", aggiungono. Poi il riferimento a Kennedy, presidente degli Stati Uniti ucciso nel 1993. "Perché a Kennedy chi se l'è masticato (chi l'ha ucciso ndr)? Noi altri in America. E ha fatto le stesse cose: che prima è salito e poi se li è scordati". Nella conversazione i due mafiosi accennano, dunque, alla circostanza che Kennedy sarebbe stato eliminato dalla mafia perché, eletto coi voti dei boss, non avrebbe poi mantenuti i "patti". 
Tra gli arrestati dai carabinieri del Gruppo di Monreale, che hanno azzerato i vertici del mandamento di Corleone, c'è anche Rosario Lo Bue, capomafia già finito in carcere nel 2008, ma poi assolto e liberato, fratello di uno dei fiancheggiatori dell'ultima fase della latitanza del boss Bernardo Provenzano. La Cassazione dichiarò nullo il decreto che aveva autorizzato le intercettazioni a suo carico. 
http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2015/11/20/mafia-arrestato-il-capo-mandamento-di-corleone_17413f99-e7d2-48b3-8580-d64540450d37.html

giovedì 19 novembre 2015

LA REGIONE BLOCCA LO SPONSOR A SELINUNTE

«Manca il regolamento». E la Regione blocca lo sponsor a Selinunte

La vicenda delle Cantine Settesoli, pronte a finanziare il sito archeologico siciliano. Ma manca una regolamentazione in merito. Risultato: soldi bloccati, la sponsorizzazione non può essere accettata

E' l’estate del 2014 quando tutto comincia. Il fatturato della Cantina Settesoli supera di slancio i 50 milioni, incassati in gran parte grazie alle esportazioni in 40 Paesi, fra cui la Cina. E se un’azienda cooperativa della quale sono soci i tre quarti degli abitanti di Menfi decide di dare un contributo alla cultura è ovvio che possa pensare a Selinunte. Da quel centro di 13 mila abitanti in provincia di Agrigento, l’area archeologica dista appena una ventina di chilometri, ed è una delle testimonianze storiche più importanti del Mediterraneo. Ecco allora l’idea:Settesoli verserà direttamente 50 mila euro al Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, da investire nei restauri, e quindi si proporrà come capofila per un’operazione di fund raising con l’obiettivo di raccogliere da altri soggetti privati almeno mezzo milione di euro.
C’è anche, come del resto non è anormale in una sponsorizzazione, un certo tornaconto aziendale. Ma non è questo che crea turbamento. Il direttore del Parco, Leto Barone, si dice d’accordo: il comitato tecnico scientifico dell’Ente esamina la proposta e la approva. Il sindaco di Castelvetrano, Felice Junior Errante, pure. E nemmeno l’assessorato regionale competente, quello ai Beni culturali e all’Identità siciliana guidato da Antonio Purpura, solleva particolari obiezioni. 
Da agosto 2014, quando è partito il progetto, siamo adesso a febbraio 2015 e il dossier è sul tavolo del dirigente del servizio promozione, Enrico Carapezza, per il via libera definitivo. Lì staziona un mesetto, finché viene recapitato alla Settesoli dalla Regione la comunicazione che la pratica si è bloccata. Causa, un avvicendamento al vertice della burocrazia dell’assessorato. Sembra una cosa da niente. C’è solo un nuovo direttore generale, che si chiama Gaetano Pennino. 
Ma solleva un problema: dice che si deve fare una procedura a evidenza pubblica. Sarà cura del medesimo assessorato predisporre il relativo bando di gara sulla base degli interventi finanziabili individuati dal Parco. In alternativa, la Settesoli può ricorrere a una possibilità gentilmente concessa dalla normativa nazionale sulle sponsorizzazioni, ovvero il versamento di una somma «sottosoglia» per accedere a una procedura semplificata. 
Quant’è la soglia? Quarantamila euro.
articolo di Sergio Rizzo

http://www.corriere.it/cronache/15_novembre_19/manca-regolamento-regione-blocca-sponsor-selinunte-cf6703d2-8e8c-11e5-aea5-af74b18a84ea.shtml

mercoledì 18 novembre 2015

STRAGE DI PARIGI....

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/11/18/parigi-blitz-in-corso-contro-mente-attentati-a-saint-denis_b45423e0-bde3-4189-aa35-75283bb08346.html

Blitz all'alba a Saint-Denis, la banlieue 'dura' di Parigi, dove la polizia - grazie a un cellulare dei kamikaze trovato in un cestino davanti al Bataclan - ha localizzato il covo dei terroristi che, stando ad alcuni sms sul telefonino trovato - progettavano un attentato alla Defense, la zona dove sono concentrati molti uffici nella capitale francese. Nei due appartamenti individuati si cercava Abdelhamid Abaaoud, 28 anni, nato a Molenbeek, la 'mente' delle stragi. Tra le famiglie che sono state fatte uscire si sono visti un bambino e una donna.

Abdelhamid Abaaoud sarebbe morto durante il blitz, scrive invece il giornale belga Derniere Heure sul suo sito in base a 'informazioni esclusive' in suo possesso.
   Alle 4 e 20, quando è iniziato il blitz terminato alle 11.30 della polizia - intervenuta con uno schieramento impressionante a 800 metri dallo Stade de France - una donna kamikaze ha azionato la propria cintura esplosiva e si è fatta saltare, secondo la ricostruzione della procura. Almeno un altro terrorista sarebbe stato ucciso. Poi la reazione degli occupanti degli appartamenti, che per il loro numero (almeno 8) ha sorpreso le teste di cuoio e due agenti sono rimasti feriti. I fermati al momento sono sette, anche una donna, tre terroristi e quattro sospetti. Non se ne conoscono i nomi, quello che è certo è che Abaaoud non è fra loro. Nessun sospetto sarebbe in fuga. "Tutti i terroristi sono stati neutralizzati", ha fatto sapere la polizia.

Gli agenti dei servizi di sicurezza francesi hanno sfondato a colpi di ascia il portone di una chiesa, l'Eglise Neuve di Saint-Denis, che sorge proprio accanto al covo. La polizia sta setacciando tutte le abitazioni e i locali dei dintorni per mettere in sicurezza il quartiere prima di dichiarare concluse le operazioni.
  La 'mente', secondo fonti della polizia, potrebbe essere asserragliato da solo nell'appartamento. Gli agenti hanno passato al setaccio appartamento per appartamento del palazzo della place Jean Jaures. Sul posto, dove ogni tanto continuano ad udirsi esplosioni e spari, blindati della polizia e centinaia di poliziotti in assetto da combattimento, elicotteri che volteggiano, camion dei pompieri e ambulanze. Nell'assalto è morto anche un cane un poliziotto. L'animale è stato utilizzato all'inizio dell'assalto, gli agenti l'hanno fatto entrare nell'appartamento ed è rimasto subito ucciso dalla reazione dei terroristi asserragliati con le armi in pugno. 
  Saint-Denis è stata completamente isolata, le fermate della metropolitana sono state chiuse, le strade bloccate e le poche rimaste aperte sono intasate. La polizia ha invitato tutti gli abitanti a restare in casa, le scuole sono chiuse, i bus sono rimasti nei depositi. Saint-Denis è tappa inevitabile per chi al mattino raggiunge Parigi per arrivare al lavoro o a scuola dalla banlieue nord ed è strada obbligata per raggiungere la capitale dall'aeroporto Charles de Gaulle. 'Ok, siamo pronti': questo sms, trovato nel cellulare buttato in un cestino davanti al Bataclan prima della strage, avrebbe messo i poliziotti sulle tracce dei fuggiaschi, che tutte le informazioni fino a ieri sera davano in Belgio. Attorno alle 10, dopo oltre cinque ore di assedio, la situazione è bloccata. Il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, assicura che il blitz è sul punto di concludersi, ma dalle 8.30 circa le operazioni sono ferme. 

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mercoledì 11 novembre 2015

AREE MARINE PROTETTE: RISORSA PER IL MARE E LA PESCA

L’attuazione della politica europea per la pesca, unitamente ad aspetti di carattere congiunturale, ha fatto registrare una significativa riduzione della capacità di pesca. D’altra parte non sembrano scongiurate le minacce allo stato dei nostri mari e al mantenimento della biodiversità come ci ricorda la strategia marina che impone di raggiungere un migliore stato ambientale dell’ambiente marino dell’Ue entro il 2020. In tale contesto, piuttosto significativa appare l’incidenza della piccola pesca costiera sul totale delle imbarcazioni italiane, che rappresenta il 60,1% del totale. 
Trattasi di un segmento importante anche dal punto di vista sociale ed occupazionale, nell’ambito del quale sono custodite, tra l’altro, le più antiche tradizioni pescherecce locali e sul quale le nostre aree marine protette lavorano per il raggiungimento delle loro finalità istituzionali. In questo quadro parteciperò al convegno che  Federparchi ha organizzato  venerdì 13 novembre, presso il Grand Hotel et Des Palmes a Palermo, per discutere insieme ai rappresentanti delle aree marine protette, alle organizzazioni di categoria, ai Ministeri competenti, alle associazioni e ai rappresentanti istituzionali sul ruolo e la valorizzazione delle aree marine protette per concorrere agli obiettivi delle politiche per la pesca e della strategia marina.

venerdì 6 novembre 2015

PNEUMATICI USATI DIVENTANO TRAVERSINE FERROVIARIE

“I ragazzi hanno una mentalità molto più green delle vecchie generazioni, occorre dare loro fiducia e non solo: bisogna che le aziende investano sulle loro idee utili a migliorare la produzione, salvaguardare l’eco sistema e realizzare quello sviluppo sostenibile al quale abbiamo lavorato in Parlamento e un esempio è stata l’approvazione poche ore fa, del ddl Ambiente. Sono disponibile a discutere con i rappresentanti dell’imprenditoria indicando quali agevolazioni sono disponibili per il innovare il ciclo produttivo tutelando l’ambiente. Diamo fiducia ai ragazzi e premiamo le buone idee, anche quelle che provengono dal territorio e non solo dai centri di ricerca universitari ".

Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello a margine di Ecopneus, dopo aver incontrato il gruppo di giovani che ha presentato il progetto "Greenrail", la traversina ferroviaria ecosostenibile realizzata con il riciclo dei pneumatici fuori uso che permette risparmi del 50% dei costi di manutenzione e enormi ritorni ambientali



giovedì 5 novembre 2015

IO FILOSOFA EBREA CONTRO L'UTERO IN AFFITTO

La maternità surrogata dal punto di vista filosofico, analizzata sulla base delle norme etiche accettate dalla società occidentale e orientale, senza il filtro di categorie religiose. È il compito che si è dato Rivka Weinberg, giovane docente di filosofia presso lo Scripps College di Claremont, in California, che ha dedicato buona parte della sua carriera a studiare le implicazioni della procreazione, naturale o assistita. Una ricerca sfociata nel suo ultimo libro sull’etica procreativa, «Il rischio di una vita», della Oxford University Press.

Weinberg, che lavora al Dipartimento di Studi su femminismo, gender e sessualità, affronta prima la maternità surrogata "a pagamento", chiedendosi perché venga criticata. La conclusione è che trattare una persona come un oggetto di contratti commerciali contraddice una visione accettata da più di due secoli secondo la quale le persone vanno considerate esseri con fini e dignità a sé stanti, non piegabili agli scopi altrui. «Un’altra forte obiezione alla maternità surrogata commerciale – spiega la filosofa californiana – è che sfrutta le donne. La realtà osservata in molti Paesi poveri, come l’India, è che se le donne coinvolte avessero un’alternativa la sceglierebbero, perché avere un bambino conto terzi è un lavoro difficile e rischioso, che non viene pagato bene. Ma la vulnerabilità di queste donne deriva dal fatto che nella loro società non hanno molte opzioni per guadagnare». In pratica, fa notare la filosofa di origine ebrea, le società ricche stanno dando in outsourcing la riproduzione, allo stesso modo in cui hanno trasferito all’estero i loro centri di servizi ai clienti. 

I difensori della maternità surrogata obiettano che nel caso di donne che donano il loro utero ad amici in modo altruistico – senza chiedere denaro in cambio – queste osservazioni non reggono perché si tratterebbe di una pratica equiparabile alla donazione di organi o all’adozione, discutibili solo quando portate a termine per interesse. La donazione di rene è il caso più noto. «La vendita di reni è vietata – evidenzia Weinberg – perché le possibilità di sfruttamento sono ovvie: in alcune aree dove il mercato nero è radicato i creditori considerano il rene come una garanzia: se il debitore non paga, la cessione di un rene elimina il problema». Ma la maternità surrogata "altruista" può essere considerata come una forma analoga di donazione? «In questo caso – spiega la filosofa – il prodotto finale è un bambino che merita rispetto e protezione. L’analogia non regge perché una persona ha bisogni molto più complessi e una dignità che un singolo organo non ha». 

Molti invece considerano la maternità surrogata alla stregua dell’adozione. È un paragone sensato? «L’adozione è una soluzione al problema di un bambino bisognoso che non ha adulti in grado di soddisfare le sue esigenze – risponde Weinberg –. Permettere ad altri adulti di crescerlo con amore e competenza è il meglio che possiamo fare in questa situazione. Ma la maternità surrogata è procreazione con l’intento di cederne il frutto. È come rimanere incinta deliberatamente per dare il bambino in adozione».


Anche in questo caso si torna al punto filosoficamente più problematico della maternità surrogata, sia gratuita che commerciale: «Non si può trattare una persona come una cosa, anche se la si scambia gratis». L’esempio che la filosofa cita è semplice: «Se io fossi vittima di un’amnesia e non sapessi più di essere sposata, mio marito potrebbe cedermi? Le leggi e le norme etiche delle società occidentali non lo permettono, perché subentra il concetto di proprietà e di responsabilità». In altre parole, non si può vendere o regalare qualcosa che non si possiede. Dall’abolizione della schiavitù in avanti, le persone non possono essere possedute da altri. 

Il concetto della responsabilità dei genitori è più sottile ma ancora più profondo, a detta della filosofa di estrazione laica. Se la funzione della responsabilità dei genitori è di fare in modo che il bambino sia curato e guidato fino all’età adulta, non può essere abbandonata e trasferita semplicemente sulla base delle preferenze o dei desideri degli adulti senza considerare a fondo le implicazioni biologiche e psicologiche per il bambino. «È un principio giuridicamente accettato – conclude Weinberg – che si applica anche nelle adozioni e nei casi di custodia».

http://mobile.avvenire.it/Vita/Pagine/Rivka-Weinberg-uteri-in-affitto.aspx?path=Pagine%2F

APPROVATO IL DDL AMBIENTE: UN LAVORO LUNGO FATTO CON PASSIONE

"Con l'approvazione del ddl Ambiente, l'Italia finalmente si dota di una Agenda Verde innovativa che pone il paese all'avanguardia per la green economy: abbiamo lavorato a lungo con passione esaminando parola per parola un testo che consente finalmente all'Italia di dotarsi di politiche ambientali e di scelte economico-industriali che permettano lo sviluppo eco compatibile". 

  "L'introduzione della mobilita' sostenibile, le misure per la prevenzione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo, gli sgravi per le bonifiche dell'amianto, la difesa del mare dall'inquinamento e dai rifiuti nonche' l'istituzione di nuove aree marine protette e tutte le altre misure previste dal collegato ambientale rappresentano una scommessa vinta". 
 

giovedì 22 ottobre 2015

VENERDI 23 OTTOBRE 2015


ENERGIA: UNA RISPOSTA CHE LASCIA ALCUNE QUESTIONI IRRISOLTE

La risposta dell’@AutoritaEnergia sulla riforma delle tariffe.




La risposta del presidente dell'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico alla nostra lettera
 lascia alcune questioni irrisolte. In particolare, non fornisce elementi pienamente convincenti per scongiurare effetti negativi sul risparmio energetico, la promozione delle energie rinnovabili, la difesa delle fasce più deboli".










MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...