I francesi – dopo avere illuso al primo turno il Front Nazional di poter rompere la resistenza dei partiti tradizionali – hanno scelto l’usato sicuro.
Republicains e socialisti tirano un sospiro di sollievo perché anche questa volta i Le Pen, nel binomio inedito Marine/Marion, non riescono nell’impresa e vedono ridimensionate le possibilità di conquistare in futuro l’Eliseo.
Republicains e socialisti tirano un sospiro di sollievo perché anche questa volta i Le Pen, nel binomio inedito Marine/Marion, non riescono nell’impresa e vedono ridimensionate le possibilità di conquistare in futuro l’Eliseo.
La Francia si scopre ferita ma non divisa: gli attacchi terroristici non hanno aperto crepe nel suo assetto istituzionale e l’opinione pubblica non si è fatta travolgere dalle emozioni.
È un buon segno e un esempio per tutte le democrazie occidentali, compresa la nostra, che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Inoltre è una conferma che l’estremismo non paga: esistono molti partiti in Europa che fanno della demagogia e della protesta la propria ragione d’essere e che raggiungono cifre ragguardevoli di consenso, ma nessuno di questi è riuscito a sfondare.
È un buon segno e un esempio per tutte le democrazie occidentali, compresa la nostra, che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Inoltre è una conferma che l’estremismo non paga: esistono molti partiti in Europa che fanno della demagogia e della protesta la propria ragione d’essere e che raggiungono cifre ragguardevoli di consenso, ma nessuno di questi è riuscito a sfondare.
Crediamo che la ragione sia da ricercarsi nella saggezza dei popoli che, pur continuando a dare messaggi molto netti ai partiti tradizionali votando formazioni di rottura, si sono sempre fermati un attimo prima di dare a questi ultimi un vero potere.
Certo, né Hollande e Sankozy in Francia né gli altri leader moderati europei possono sottovalutare le pressioni estremiste perché sarebbe un grave errore strategico. Devono impegnarsi in quel buon governo che rappresenta l’efficace antidoto alle derive populiste.
In Italia, purtroppo, non mancano queste pericolose tendenze: Grillo, Salvini, Meloni, anche lo stesso Berlusconi dopo la piazza di Bologna al fianco della Lega, provano tutti i giorni ad azzoppare il governo, ma possono davvero rappresentare una seria alternativa? Non lo crediamo perché sono molto bravi nella critica e nella distruzione mentre non hanno dimostrato la stessa capacità nella proposta e nella costruzione.
Vedremo alle prossime elezioni amministrative quale sarà il trend ma certamente il caso francese ci conforta perché anche in Italia i cittadini prendano la giusta scelta a favore di chi responsabilmente si è assunto l’onere di fare ripartire l’Italia.
http://www.nuovocentrodestra.it/cappotto-marine-le-pen-perde-in-tutte-e-nove-le-regioni-dove-si-e-votato/
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