«Manca il regolamento». E la Regione blocca lo sponsor a Selinunte
La vicenda delle Cantine Settesoli, pronte a finanziare il sito archeologico siciliano. Ma manca una regolamentazione in merito. Risultato: soldi bloccati, la sponsorizzazione non può essere accettata
E' l’estate del 2014 quando tutto
comincia. Il fatturato della Cantina Settesoli supera di slancio
i 50 milioni, incassati in gran parte grazie alle esportazioni in 40
Paesi, fra cui la Cina. E se un’azienda cooperativa della quale
sono soci i tre quarti degli abitanti di Menfi decide di dare un
contributo alla cultura è ovvio che possa pensare a Selinunte. Da
quel centro di 13 mila abitanti in provincia di Agrigento, l’area
archeologica dista appena una ventina di chilometri, ed è una delle
testimonianze storiche più importanti del Mediterraneo. Ecco allora
l’idea:Settesoli verserà direttamente 50 mila euro al Parco
archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, da investire nei restauri,
e quindi si proporrà come capofila per un’operazione di fund
raising con l’obiettivo di raccogliere da altri soggetti privati
almeno mezzo milione di euro.
C’è anche, come del resto non è anormale in una sponsorizzazione, un certo tornaconto aziendale. Ma non è questo che crea turbamento. Il direttore del Parco, Leto Barone, si dice d’accordo: il comitato tecnico scientifico dell’Ente esamina la proposta e la approva. Il sindaco di Castelvetrano, Felice Junior Errante, pure. E nemmeno l’assessorato regionale competente, quello ai Beni culturali e all’Identità siciliana guidato da Antonio Purpura, solleva particolari obiezioni.
C’è anche, come del resto non è anormale in una sponsorizzazione, un certo tornaconto aziendale. Ma non è questo che crea turbamento. Il direttore del Parco, Leto Barone, si dice d’accordo: il comitato tecnico scientifico dell’Ente esamina la proposta e la approva. Il sindaco di Castelvetrano, Felice Junior Errante, pure. E nemmeno l’assessorato regionale competente, quello ai Beni culturali e all’Identità siciliana guidato da Antonio Purpura, solleva particolari obiezioni.
Da agosto 2014, quando è partito il progetto,
siamo adesso a febbraio 2015 e il dossier è sul tavolo del dirigente
del servizio promozione, Enrico Carapezza, per il via libera
definitivo. Lì staziona un mesetto, finché viene recapitato alla
Settesoli dalla Regione la comunicazione che la pratica si è
bloccata. Causa, un avvicendamento al vertice della burocrazia
dell’assessorato. Sembra una cosa da niente. C’è solo un nuovo
direttore generale, che si chiama Gaetano Pennino.
Ma solleva un
problema: dice che si deve fare una procedura a evidenza pubblica.
Sarà cura del medesimo assessorato predisporre il relativo bando di
gara sulla base degli interventi finanziabili individuati dal Parco.
In alternativa, la Settesoli può ricorrere a una
possibilità gentilmente concessa dalla normativa nazionale sulle
sponsorizzazioni, ovvero il versamento di una somma «sottosoglia»
per accedere a una procedura semplificata.
Quant’è la soglia?
Quarantamila euro.
articolo di Sergio Rizzo
http://www.corriere.it/cronache/15_novembre_19/manca-regolamento-regione-blocca-sponsor-selinunte-cf6703d2-8e8c-11e5-aea5-af74b18a84ea.shtml
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