L’attuazione della politica europea per la pesca, unitamente ad aspetti di carattere congiunturale, ha fatto registrare una significativa riduzione della capacità di pesca. D’altra parte non sembrano scongiurate le minacce allo stato dei nostri mari e al mantenimento della biodiversità come ci ricorda la strategia marina che impone di raggiungere un migliore stato ambientale dell’ambiente marino dell’Ue entro il 2020. In tale contesto, piuttosto significativa appare l’incidenza della piccola pesca costiera sul totale delle imbarcazioni italiane, che rappresenta il 60,1% del totale.
Trattasi di un segmento importante anche dal punto di vista sociale ed occupazionale, nell’ambito del quale sono custodite, tra l’altro, le più antiche tradizioni pescherecce locali e sul quale le nostre aree marine protette lavorano per il raggiungimento delle loro finalità istituzionali. In questo quadro parteciperò al convegno che Federparchi ha organizzato venerdì 13 novembre, presso il Grand Hotel et Des Palmes a Palermo, per discutere insieme ai rappresentanti delle aree marine protette, alle organizzazioni di categoria, ai Ministeri competenti, alle associazioni e ai rappresentanti istituzionali sul ruolo e la valorizzazione delle aree marine protette per concorrere agli obiettivi delle politiche per la pesca e della strategia marina.
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