Lettera
aperta:
Mobilitiamoci
per allestire il Presepe
Si approssima la ricorrenza del Santo Natale
e puntualmente si ripropongono le solite polemiche su presepi e crocifissi.
Quest’anno
però tali polemiche si inseriscono in un contesto storico-politico
assolutamente nuovo; infatti il pericolo di un terrorismo dilagante in
Occidente e sinanco a casa nostra ci rende accorti e riflessivi.
Non è più tempo di debolezze e timidezze né
tantomeno di ossequiosi ragionamenti conformistici rispondenti al cosiddetto
“politicamente corretto”. Dobbiamo
riscoprire principi identitari e valori ed in questo è indimenticabile la
lezione dottrinaria, spesso fraintesa, talvolta vilipesa, di Benedetto XVI.
Non soltanto l’ateismo, ma soprattutto il
comodo relativismo di noi occidentali in ossequio a un frainteso
multi-culturalismo ci rende permeabili e senza difese. Senza contare che
ignorare la storia recente ed anche quella più lontana ci condanna alla palude
della non-memoria sino ad essere inghiottiti in un pericoloso vuoto che poi si
traduce in un Nulla esistenziale.
Tra l’altro, ci allarma ancor più
l’atteggiamento di quei pubblici amministratori, dirigenti scolastici e sinanco
di quei religiosi i quali spesso fanno a gara, in ossequio a un presunto
dialogo tra “diversi”, nel comprimere, fino a sottacere, i riferimenti alla
nostra religione e alla nostra tradizione.
Credo sia arrivato il momento per lanciare un
appello per una mobilitazione a difesa del Natale
e della nostra identità cristiana segnando il distinguo da perniciose derive
laiciste, rendendo tutti partecipi delle nostre posizioni, chiedendo sostegno e
condivisione.
Suscitare anche confronti e dibattiti da
posizioni diverse è di per sé un fatto positivo perché utile ad uscir fuori
dalle secche della comoda quotidianità.
Intanto
mobilitiamoci per allestire il Presepe. Non soltanto come simbolo, ma come
momento di ampia riflessione.
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