mercoledì 9 novembre 2016

GLI ELETTORI AMERICANI HANNO SCELTO DONALD TRUMP

#DonaldTrump è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America e la sua elezione dimostra chiaramente che i sondaggi e le opinioni di giornalisti, opinionisti, pseudo esperti politici, economisti e tuttologi infilati dentro contenitori televisivi conta zero.
Io non ho fatto parte e non faccio parte di quella folla che come in una partita di calcio si è schierata da una parte o dall’altra a seconda delle notizie che riportavano i giornali.
Per i giornali e le TV un giorno Trump era cattivo perché non rispettava le donne, altro giorno era buono perché rispettava i reduci, e la Clinton era brava perché faceva del bene ai poveri altro giorno era sotto inchiesta etc… come se l’elezione di un presidente degli Stati Uniti non dipendesse dalla “pancia” della gente” dagli umori dei dimenticati, dai malati senza assistenza sanitaria, dalle minoranze etniche bistrattate, dal tasso di disoccupazione, dalla delinquenza e dal bisogno di sicurezza di una Nazione intera. No, un candidato (secondo i nostri opinionisti)  era giudicabile solo sulla base della propria storia privata.  (Se valesse per tutti, in Italia molti non sarebbero candidabili).
E mi sono divertito ad osservare il provincialismo di certi politici italiani che, dimenticando il proprio ruolo istituzionale e presi dalla frenesia dell’esprimere un’opinione a tutti i costi si sono lasciati andare persino a giudizi ad personam su tutti i mezzi di comunicazione possibili (dalla carta stampata ai social) dimenticando che gli unici deputati ad esprimere un’opinione, gli unici che conoscevano veramente la realtà delle cose erano gli elettori americani.  
E gli elettori americani hanno votato, democraticamente, ed hanno eletto Donald Trump alla guida del Paese alla faccia dei catastrofisti che in questi mesi hanno affollato TV e giornali prospettando scenari apocalittici e nazioni alla deriva economica e sociale.
Ebbene, io non credo che con questo voto l’America  passerà da simbolo di sogni, da Paese delle opportunità, da Paese civile a Nazione comprimaria, perché se milioni di americani hanno espresso in tutta tranquillità la loro preferenza verso un candidato piuttosto che un altro, (cosa che in molte nazioni, e non solo africane, non si fa!) questo fa di loro un Paese forte.
Ora, io credo che per esprimere un parere su una questione bisogna che su quell’argomento si conosca tutto (o quasi). E siccome non faccio parte della schiera dei tuttologi e non ho la frenesia del “passaggio” in TV o del trafiletto sul giornale ho preferito osservare. 
E devo ammetterlo, mi sono divertito!

Mi piacerebbe vedere la faccia di quei politici italiani che fino a ieri si lasciavano andare ad un “speriamo che vinca una donna” quando si troveranno davanti il Presidente degli Stati Uniti (perché questo è Donald Trump, volente o nolente). Magari diranno che sono stati interpretati male, che non volevano offendere nessuno, che poter esprimere un giudizio è segno di democrazia. 
Ma in Democrazia c’è anche il diritto di potere stare zitto. E in molti avrebbero dovuto farlo!

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