"Accolgo l'appello che
58 intellettuali, giuristi, docenti, medici, esponenti dell'associazionismo
hanno rivolto alla classe politica per dire no al ddl Cirinnà che introduce il
matrimonio tra persone dello stesso sesso e apre le porte alle adozioni
gay.
Solo pochi mesi fa – ricorda
il senatore Giuseppe Marinello- è stato approvato, con il mio voto contrario,
dichiarato apertamente in Aula, il cosiddetto divorzio breve, adesso la
famiglia e ciò che rappresenta per la nostra società viene attaccata ancora dal
ddl Fedeli che vuole introdurre l'ideologia di Gender obbligatoria nelle
scuole. Se questa è civiltà, non posso che prendere le distanze da un
provvedimento di legge di cui mi vergogno come parlamentare".
"Dopo aver votato NO al
divorzio breve ribadisco che la famiglia è il perno insostituibile della
società e per questo motivo, continuerò la battaglia in commissione Giustizia
al Senato in antitesi al ddl Cirinnà e per fare approvare i nostri emendamenti.
Da cittadino prima che da parlamentare, parteciperò alla manifestazione
nazionale promossa il 20 giugno a Roma, per difendere il diritto dei bambini ad
avere una mamma e un papà e dire sì alla famiglia fondata sul matrimonio tra un
uomo e una donna.
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