martedì 22 luglio 2014

FIDUCIA IN VISTA PER IL DL COMPETITIVITA'

Fiducia in vista al Senato per il decreto 91/2014 sulla competitività. L'ipotesi di una richiesta in tal senso da parte del Governo, ha spiegato il relatore Giuseppe Marinello (FI), al termine di una riunione governo-maggioranza sul provvedimento, è «molto probabile». Oggi le commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama contano di votare gli emendamenti accantonati dall'articolo 1 all'articolo 8, quelli che riguardano l'agricoltura. I tempi sono stretti visto che, al momento, l'approdo in Aula è previsto per giovedì 24 luglio. «Domani - ha aggiunto Marinello - voteremo le proposte di modifica fino agli articoli 12 o 13. Mercoledì e giovedì dovremmo finire il lavoro».
Dal Governo previsto l'arrivo delle norme sull'Ilva
Il decreto competitività è entrato oggi nella trincea delle commissioni Ambiente e Industria del Senato che hanno cominciato a esaminare gli emendamenti ai primi 8 articoli (il decreto ne contiene 34). L'idea è quella di ingranare la marcia anche nei prossimi giorni visto che il provvedimento è atteso in aula il 24. In mattinata dopo un lavoro di scrematura delle possibili modifiche si è svolto anche un incontro con il Governo. Che dovrebbe limitarsi ad esprimere delle riformulazioni, e non dovrebbe comunque presentare sue modifiche, con una sola eccezione: quello che prevede la trasformazione in un emendamento del nuovo decreto sull'Ilva in arrivo e dedicato al prestito ponte.
Emendamenti relatori concentrati su ambiente e agricoltura
Il pacchetto di emendamenti dei relatori dovrebbe invece incentrarsi sull'ambiente e sull'agricoltura. Su quest'ultimo fronte si va dalla pesca alla sicurezza in mare a un maggior sostegno al made in Italy con l'aumento del credito d'imposta del 40% alle imprese agricole per ampliare le infrastrutture informatiche, sviluppare nuovi prodotti e la cooperazione nella filiera. Poi, risorse per 27 milioni di nel periodo 2016-2018 come incentivi per l'assunzione a tempo indeterminato o determinato da parte di imprese agricole di giovani tra i 18 e i 35 anni (con la soglia di 3.000 euro per i contratti a tempo determinato e 5.000 per quelli a tempo indeterminato).
I nodi più importanti restano anatocismo e spalma incentivi
I tasselli più importanti che sono destinati a modificare il mosaico riguardano l'anatocismo (la capitalizzazione degli interessi) e lo spalma incentivi. Sul primo dovrebbe, a meno di sorprese, passare una modifica della norma per come è scritta nel testo attuale. In tal senso c'è la proposta del senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria. Sull'altro punto caldo, che dispone il taglio del 10% delle bollette elettriche alle piccole e medie imprese, sono allo studio una serie di modifiche anche per evitare possibili contenziosi per il cosiddetto spalma incentivi che penalizza il settore delle rinnovabili. Su questo fronte si concentrano vari emendamenti del Pd, tra cui la proposta di dividere in tre scaglioni la rimodulazione degli incentivi. L'ipotesi alternativa, contenuta in diversi emendamenti, rispolvera un'idea già circolata nei mesi scorsi e che però aveva trovato la contrarietà della Ragioneria dello Stato: il ricorso, cioè, ad un bond emesso dal Gse, il gestore pubblico dei servizi energetici.

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