“Non abbiamo avuto risposte istituzionali adeguate, anzi c’è stata una parziale ammissione di errori nel protocollo tra Regione, Assomineraria ed Eni. Non abbiamo avuto rassicurazioni sulla gestione delle estrazioni in Sicilia, è apparso chiaro piuttosto il nervosismo del Presidente Crocetta sulla questione. E’ necessario a questo punto convocare quanto prima l’Ad di Eni De Scalzi”. Lo dichiara il Presidente della Commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello al termine dell’audizione del Governatore della Sicilia sulle trivellazioni.
“Sembra che nessuno abbia informato esaustivamente Crocetta del dibattito che nei mesi scorsi ha coinvolto il Parlamento e in particolare il Senato della Repubblica sull’intera problematica che è di livello nazionale e non locale. Troviamo assurdo – continua il Presidente Marinello - che il Governatore si appelli alle prerogative costituzionali derivanti dallo Statuto speciale della Regione Sicilia, per giustificare le scelte operate sotto il profilo energetico ed ambientale. Le risposte di Crocetta sono pretestuose.”
Il Presidente della Commissione Ambiente del Senato rileva anche: “l’assenza di risposte sulle capacità della Regione di fronteggiare eventuali incidenti che possono verificarsi durante l’attività estrattiva. Senza considerare che la Sicilia non si avvale, come accade invece nel resto d’Italia, della consulenza di istituti specialistici autorevoli come Ispra, Ingvi, e Cnr”.
“Lo stesso Crocetta ha ammesso che c’è stata una svista, se non un errore, nel contemplare nel protocollo tra Regione Sicilia, Assomineraria ed Eni, di fatto una sanatoria implicita rispetto l’attività sin qui svolta da 70 anni nel settore petrolifero. Non si può barattare la tutela dell’ambiente con investimenti economici. La Commissione ha deciso di ascoltare quanto prima l’amministratore delegato dell’Eni De Scalzi” conclude il Presidente Marinello.
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