Cari amici,
Quanto accaduto nelle ultime settimane deve ancora essere metabolizzato dalla maggioranza degli italiani; quella maggioranza silenziosa che ha sempre precorso la propria classe dirigente e che nei momenti di difficoltà o di pericolo ha sempre saputo reagire con saggezza.
Non posso prescindere dal ribadire che qualsiasi cosa sia accaduta in questi anni siano da ascrivere in favore di Silvio Berlusconi dei meriti che lo pongono tra i Grandi della storia del nostro Paese.
Così come si deve a De Gasperi la grande vittoria elettorale del 18 aprile 1948 che impedì l’avvento del comunismo in Italia in anni in cui intere regioni d’Italia erano ancora terrorizzate dalle vendette e dalle esecuzioni compiute dai partigiani rossi i quali, peraltro, non avevano riconsegnato interamente le armi ed erano pronti ad un intervento armato sponsorizzato dai comunisti sovietici, gli stessi che hanno a lungo contribuito economicamente a sostenere in Italia attraverso finanziamenti illegali il PCI in netta opposizione alle alleanze e agli interessi del nostro Paese.
Berlusconi con la vittoria elettorale del 1994 ha impedito una deriva massimalista ed estremista in salsa progressista.
Approfondiremo in seguito considerazioni su questi temi, quel che è certo è che le manovre di Palazzo degli ultimi mesi, iniziate con lo squallido tradimento di Gianfranco Fini, (dal quale aspettiamo ancora le dimissioni da Presidente della Camera), supportate da aggressive manovre speculative di gruppi finanziari d’oltreoceano tese ad indebolire anche attraverso l’Italia il sistema dell’euro e quindi L’Europa, sposati a gruppi di interesse altrettanto rapaci che vogliono accaparrarsi aziende strategiche italiane come Eni e Finmeccanica, hanno sì determinato le condizioni per le dimissioni di Berlusconi ma non hanno fatto i conti con la genialità e lo spirito indomabile del nostro Presidente che peraltro interpreta il comune sentire dei moderati d’Italia. Né ci preoccupano i comportamenti dei piccoli ed ingrati uomini e donne che, dopo aver mendicato e ricevuto ruoli, prebende e favori inimmaginabili rispetto alla loro effettiva capacità ed ai loro “meriti”, oggi presentano giustifazioni deboli e puerili al loro tradimento.
Oggi il segretario del Pdl Angelino Alfano, i parlamentari, la classe dirigente sanno già cosa fare e come comportarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, e come itraprendere il percorso che porterà con successo a nuovi traguardi elettorali. Non si illudano i nostri avversari, non ci sarà nessun 8 settembre, nessun Piazzale Loreto, nessuna rappresaglia da triangolo rosso, abbiamo dignità, coraggio e forza per affrontare tutto questo e trasformare questo momento di apparente difficoltà in punto di partenza per nuove positive stagioni.
On. Giuseppe Marinello
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