giovedì 29 settembre 2016

INTERVENTO IN AULA SULLA MOZIONE PROGETTO "CASA ITALIA"

Signor Presidente, illustri colleghi, rappresentanti del Governo, 
il dibattito odierno verte su una questione assolutamente seria che non necessita di retorica, di populismo o di demagogia. È una questione sulla quale il Parlamento oggi dovrà esprimersi e dovrà farlo, a mio avviso, nella maniera più unitaria possibile per dare un contributo serio, attraverso un atto di indirizzo che costituisca per il Governo una sorta di programma di lavoro.
Dobbiamo tutto questo, serietà di approccio, non soltanto alle vittime del terremoto del 24 agosto ma a tutte le vittime delle calamità naturali - in particolare dei terremoti - che a partire dal terremoto del Belice del 1968 si sono susseguite nel nostro Paese.
Orbene, il 24 agosto è avvenuta questa immane tragedia. La risposta del Paese è stata pronta. Colgo ancora una volta l'occasione per ringraziare tutti coloro i quali si sono prodigati: i rappresentanti delle istituzioni, l'Esercito, la Protezione civile, la Croce Rossa e le associazioni di volontariato. Ma anche la risposta del Governo è stata pronta: già il 25 agosto è stata emanata la dichiarazione dello stato di emergenza con un primo stanziamento di 50 milioni di euro per il pronto intervento e la nomina di Vasco Errani come commissario straordinario per la ricostruzione. Inoltre, è stata individuata la data del 6 settembre per il programma Casa Italia, che non è uno slogan ma rappresenta una strategia complessiva che include non soltanto la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, sia esso pubblico o privato, ma anche il raccordo di tutte le misure di prevenzione, non soltanto quelle relative agli immobili ma anche al nostro territorio. È un programma ambizioso, il cui costo è valutato in circa 100 miliardi di investimenti e che necessita sicuramente di diversi decenni per essere espletato. Infine è stata individuata la data del 31 ottobre per la presentazione del progetto compiuto.
Ma il contributo che noi oggi vogliamo dare (di cui nella nostra mozione abbiamo rappresentato i punti principali) è di idee e di disponibilità, attraverso una serie di impegni che suggeriamo al Governo che vanno verso una semplificazione delle procedure di ricostruzione delle aree terremotate ad Amatrice e negli altri paesi interessati per far sì che definiscano, in assoluta sintonia con le comunità locali, non soltanto - per l'appunto - le procedure ma soprattutto le modalità.
Siamo dell'idea che si debba ricostruire com'era e dov'era, certamente rispettando l'ambiente, la qualità e l'identità architettonica preesistente, tutelando il paesaggio, cercando, in una parola sola, di non far disperdere la memoria di quelle popolazioni.
Tra l'altro, questo terremoto ha avuto una caratteristica fondamentale: gli abitanti di quelle aree erano prevalentemente costituiti da persone che si recavano lì periodicamente: trattasi, infatti, prevalentemente di seconde case. Questo terremoto, di fatto, serve a cambiare un approccio che la politica ha sempre avuto nei confronti di queste calamità, superando il tabù della differenziazione tra prime e seconde case.
Abbiamo il dovere di dare una risposta in tempi certi, ma abbiamo anche il dovere di evitare quanto - ahimè - accaduto precedentemente nel nostro Paese. Mi riferisco alle ruberie, alla corruzione, all'attenzione delle mafie che, in casi di questo genere, come torme di sciacalli si avventano alla ricerca di un facile guadagno e di un facile bottino. Ma io, signor Presidente, non ho minimamente paura di questo, perché uno Stato serio non deve mai avere paura di questioni del genere. Ci sono i mezzi e gli strumenti per evitare che avvengano fenomeni di predazione: i mezzi e gli strumenti ci sono e poi, chiaramente, ognuno di noi deve fare il proprio dovere. Il dovere della politica è l'assunzione di responsabilità, senza se, senza ma e senza paure. Il dovere della magistratura e delle Forze dell'ordine è quello di tutelare la legge e, comunque, di farla rispettare.
Ci sarà anche il contributo dell'Autorità anticorruzione anche se, personalmente, appartengo a coloro i quali ritengono che l'Autorità anticorruzione non possa e non debba essere evocata a ogni piè sospinto, ma debba rappresentare una risposta a situazioni emergenziali, una risposta, magari preventiva, nell'individuare modalità che incoraggino la trasparenza e che tutelino la legalità, ma che non possa e non debba mai sostituirsi alla primazia della politica.
Abbiamo il dovere, signor Presidente, di evitare quanto accaduto in vaste aree del Paese in esperienze precedenti. Abbiamo cioè il dovere di evitare che le aree terremotate diventino luoghi di sperimentazione e, magari, un luogo di architetture libere, nei confronti delle quali non ho assolutamente nulla in contrario ma che, in aree del Paese e in esperienze precedenti, hanno creato delle vere discrasie con il linguaggio dei territori e, quindi, le coscienze dei cittadini terremotati. Cittadini terremotati che, in taluni casi, sono stati terremotati due volte: disastrati per la calamità naturale e disastrati per l'intervento operato dallo Stato in materia assolutamente disastroso.
Nella nostra mozione abbiamo individuato i mezzi tecnici. Sono convinto che la legge di stabilità rappresenti una occasione importante. Dobbiamo procedere alacremente alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, degli edifici privati, del nostro patrimonio storico artistico e culturale. E dobbiamo procedere in tempi celeri.
Certo è che il Paese non può più aspettare i ritardi della politica e, soprattutto, la distrazione dello Stato.


MOZIONE SUL PROGETTO "CASA ITALIA"

MARINELLO, BIANCONI, MANCUSO, PAGANO, DI GIACOMO, CONTE, GUALDANI, AIELLO, DALLA TOR -

MOZIONE SUL PROGETTO "CASA ITALIA"

 premesso che: l'ennesima tragedia derivante da una calamità sismica e i momenti di dolore che hanno colpito il popolo italiano hanno moltiplicato gli appelli alla predisposizione di un piano antisismico strutturale duraturo nel tempo; l'intero Paese si è stretto in un grande abbraccio di solidarietà attorno alle popolazioni colpite.
 La società civile e la macchina dei soccorsi, come sempre, hanno risposto in modo egregio mobilitando risorse umane, strumentali ed economiche che solo popoli generosi come quello italiano riescono a garantire; encomiabile per l'impegno e la dedizione manifestata nell'opera di soccorso il lavoro svolto dalle autorità locali, dalla protezione civile, dai Vigili del fuoco, dalle forze di polizia, dalle forze armate e i volontari, ciascuno con ruoli e compiti differenti ma tutti animati da un sincero spirito solidale e comunitario; ora tocca alle istituzioni dare la risposta più importante.
La risposta sarà davvero efficace se si porrà al centro di qualsiasi progetto o campagna la parola "prevenzione"; il 25 agosto 2016 il Consiglio dei ministri ha proclamato lo stato di emergenza per 180 giorni e ha stanziato i primi 50 milioni di euro per il – 21 – soccorso e l'assistenza delle popolazioni colpite a valere sul Fondo per le emergenze nazionali; il Consiglio dei ministri ha altresì proceduto alla nomina di Vasco Errani a commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori del Centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016; considerato che: il Governo ha annunciato il 6 settembre il progetto "Casa Italia", per uscire dall'emergenza sisma che attanaglia il Paese. Casa Italia vuole essere una strategia complessiva per il nostro Paese, per creare le migliori condizioni per vivere e lavorare e per lo sviluppo del Paese.
Un'azione di programmazione, almeno decennale, che punta a rendere organici gli interventi di qualificazione, modernizzazione e sistemazione dell'assetto del territorio; il progetto "Casa Italia" dovrà permettere il coordinamento di una serie di interventi, da quelli sulle scuole, alle bonifiche, dalle opere di diffusione della banda larga alle opere contro il dissesto idrogeologico; dalla riqualificazione delle periferie alla modernizzazione degli impianti sportivi: il tutto articolato in un unico progetto complessivo che abbia linee guida chiare e una regia di insieme; secondo i primi dati pubblicati da alcune categorie professionali, per la messa in sicurezza degli edifici saranno necessari 30 anni e risorse per un ammontare stimato di circa 100 miliardi di euro; considerato, inoltre, che: sono molteplici le proposte avanzate da esperti e categorie di professionisti per favorire lo sviluppo di un piano antisismico efficiente nel tempo: dalla semplificazione normativa alla possibilità di finanziamenti, all'imposizione di un obbligo di adeguamento nel tempo dei fabbricati; la normativa antisismica costituisce, assieme alla classificazione sismica, lo strumento attraverso cui realizzare la prevenzione sismica; fino ad oggi si è puntato sull'adeguamento sismico volontario attraverso la detrazione del 65 per cento per i lavori di ristrutturazione antisismica, per il momento in vigore fino al 31 dicembre 2016, per le prime case e gli edifici produttivi ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità. Questa misura dovrà essere rafforzata ed estesa, oltre che integrata con ulteriori misure; norme di carattere preventivo finalizzate al miglioramento sismico degli edifici sono altresì contenute in diversi provvedimenti emanati nel corso degli ultimi anni, come ad esempio le norme per la messa in sicurezza degli – 22 – edifici scolastici.
Sull'edilizia scolastica ci sono grandi finanziamenti: si avverte l'esigenza di integrarli in un unico progetto nazionale; per ciò che riguarda il patrimonio pubblico, i crolli dell'ospedale e della scuola di Amatrice dimostrano che le norme, oggi vigenti, non vengono rispettate. In questo ambito il monitoraggio e il controllo sullo stato di adeguamento degli immobili devono essere rafforzati, anche mediante l'inasprimento delle sanzioni disciplinari per i dirigenti responsabili della tutela del patrimonio pubblico; tenuto conto, inoltre, che: la questione delle prevenzione è strettamente legata al "fascicolo del fabbricato", una carta d'identità dell'edificio, fondamentale per tutte le informazioni sugli aspetti che riguardano la stabilità e la sicurezza ai fini della protezione, soprattutto, dagli eventi sismici; tra le ipotesi da approfondire vi è la possibilità di estendere gli incentivi fiscali anche per gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica dell'intero condominio, in quanto potrebbero garantire gli adeguamenti di stabili costruiti ormai da più di 40 anni, impegna il Governo:
 1) a prevedere, nella prima fase emergenziale dei processi di ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto, la costruzione in loco di strutture temporanee, non definitive, come le cosiddette case di legno, che possano essere riciclate, una volta conclusa la fase di ricostruzione e che permettano il riutilizzo del terreno per finalità agricole o pastorali;
2) a prevedere la ricostruzione definitiva dei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto nei medesimi siti, evitando di dislocare le nuove costruzioni in zone nuove e di disgregare le comunità locali, e operando nel rispetto dell'ambiente, dell'identità architettonica preesistente e della tutela del paesaggio;
3) a prevedere, nell'ambito delle procedure di ricostruzione, un coinvolgimento diretto e attivo dell'Autorità nazionale anticorruzione, per garantire la trasparenza e la legalità dei meccanismi di selezione e controllo delle imprese incaricate dei lavori;
4) a delineare, entro il 30 ottobre 2016, gli strumenti, i contenuti, le misure e gli obiettivi da inserire nel progetto "Casa Italia", in modo tale da adottare le prime misure utili nel disegno di legge di bilancio per il 2017; – 23 –
5) a valutare la possibilità di destinare quota parte dei fondi europei nel progetto "Casa Italia" e di negoziare maggiore flessibilità con le istituzioni europee;
 6) a prevedere nel disegno di legge di bilancio per il 2017:
 a) l'estensione degli incentivi fiscali anche per gli interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica adottati dall'intero condominio;
 b) una stabilizzazione degli ecobonus per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, per gli adeguamenti e consolidamenti sismici già previsti a legislazione vigente, prevedendo, inoltre, un lasso temporale per l'uso delle detrazioni fiscali inferiore a quello previsto attualmente, e stabilendo norme specifiche per i soggetti incapienti;
7) a prevedere una mappatura rapida degli immobili pubblici, che consenta di inserire delle schede elettroniche degli edifici in un'unica piattaforma on line a livello nazionale, all'interno della quale poter controllare i responsabili dei procedimenti di adeguamento antisismico delle strutture e lo stato di avanzamento dei relativi lavori;
8) ad attivarsi in sede europea, affinché le risorse necessarie per la messa in sicurezza degli edifici pubblici siano escluse dal patto di stabilità;
 9) a prevedere l'adozione del "fascicolo del fabbricato", con la possibilità per il privato di dedurre interamente i costi sostenuti per la ristrutturazione antisismica.

mercoledì 28 settembre 2016

Rifiuti: Galletti in Commissione bacchetta Sicilia,troppi ritardi

Rifiuti: Galletti in Commissione bacchetta Sicilia,troppi ritardi 
Audizione in commissione Ambiente del Senato del ministro Gian Luca Galletti sul caso rifiuti in
Sicilia. Secondo quanto riferisce il presidente dell'organismo, Giuseppe Marinello, dai dati forniti oggi dal ministro, risalta ancora una volta come l'emergenza sia scaturita dalla mancanza di adeguati impianti di biostabilizzazione. Notevoli sono i ritardi con i quali la Regione, nonostante i poteri
emergenziali piu' volte reiterati e le ingenti risorse biostabilizzautilizzate nel tempo, ha proceduto ad autorizzare gli impianti. Si aggiunge il fatto della mancata realizzazione dei 19 impianti di compostaggio gia' predisposti dal 2011, finanziati con ben 100 milioni di euro e che ha portato
all'ampliamento delle discariche di Gela, Palermo, Messina ed Enna.
"Senza entrare nel merito delle gestione delle gare relative alle suddette discariche - continua il presidente Marinello - gia' peraltro oggetto della relazione Economafie, l'errato approccio della Regione ha avuto come conseguenza, oltre il perdurare dell'emergenza, le ordinanze ex articolo 191
con le quali i Comuni sono stati obbligati a trasferire i propri rifiuti da un capo all'altro della Regione, e con notevole aggravio di costi al punto tale che centinaia di Comuni siciliani non riusciranno a chiudere il bilancio per il 2016, a meno di non a riuscire ad ottenere l'esclusione di tali maggiori costi dal computo del Patto di Stabilita'".
 La Commissione ha sollecitato il ministro ad avviare un tavolo di confronto con la rappresentanza dei Comuni siciliani, al fine di affrontare le questioni nell'ambito della prossima legge di Stabilita'. Tra i temi da affrontare ha particolare rilievo la questione relativa all'utilizzo del rifiuto secco derivante dal processo di biostabilizzazione che ad oggi non trova serie risposte da parte della Regione.
"E' di tutta evidenza come, nonostante gli sforzi e la disponibilita' del ministro Galletti e del governo tutto, la Regione siciliana - conclude Marinello - continui ad accumulare ritardi, ad eludere importanti
questioni nel disperato tentativo di arrivare a tempi sempre piu' prossimi alla scadenza del mandato, tentando cosi' di gestire, malamente, la quotidianita' e lasciando, pero', pesantissime eredita' a chi succedera' nel governo ed a tutti i siciliani. E' mia personale opinione che ormai i tempi dell'esercizio di poteri sostitutivi da parte dello Stato siano sempre piu' prossimi".

venerdì 23 settembre 2016

Garanzie difensive per la legittima difesa

SENATO DELLA REPUBBLICA
XVII LEGISLATURA
681a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO STENOGRAFICO

MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016


Presidenza del presidente GRASSO, indi del vice presidente CALDEROLI
e del vice presidente GASPARRI

Seguito della discussione dei disegni di legge:
(2067) Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Marinello. Ne ha facoltà.

*MARINELLO (AP (NCD-UDC)). Signor Presidente, il disegno di legge che oggi esaminiamo è complesso, corposo e tratta una materia estremamente delicata. Ci sarebbe da discutere per mesi vista l'estensione e l'importanza delle modifiche che si vogliono apportare all'ordinamento penale.
Ma vorrei ripercorrere alcuni punti imprescindibili del provvedimento. Tra l'altro devo aggiungere che il provvedimento, così come è arrivato in Aula, manifesta dal mio punto di vista (evidentemente non intendo impegnare il Gruppo al quale appartengo) ancora delle criticità che mi rendono particolarmente perplesso su alcuni punti. Prego il Governo di essere attento a queste parole: spero che il Governo, anzi lo sollecito, in caso di un voto di fiducia, affinché il maxiemendamento tenga conto del fatto che c'è, anche nell'ambito di alcuni settori della maggioranza, uno stato di disagio e di perplessità su alcuni punti specifici.
Detto questo, dobbiamo ripercorrere alcuni punti. Tra i 40 articoli ci sono alcuni punti che riguardano la riforma della prescrizione, l'inasprimento delle sanzioni per i reati gravi e odiosi, come lo scambio elettorale politicomafioso, il furto e la rapina, che possiamo anche apprezzare positivamente.
Vengono dettate norme di semplificazione del processo penale. Vengono assegnate deleghe al Governo per il riordino della delicatissima materia delle intercettazioni e per l'altrettanto fondamentale riforma dell'ordinamento penitenziario. Al riguardo, auspichiamo che il Governo faccia buon uso di queste deleghe: mi riferisco in particolare all'argomento che riguarda le intercettazioni che per decenni è stato affrontato dalla politica e da diversi Governi ed è stato affrontato, appunto, nelle passate legislature. Credo che l'uso distorto delle intercettazioni, le speculazioni di natura politica e talvolta - perché no - anche di natura economica che si celano dietro le intercettazioni siano ben presenti al Governo nell'esercizio della delega.
Non viene nemmeno trascurato nel provvedimento il capitolo della semplificazione delle procedure in materia penale a cui è dedicato il titolo del disegno di legge. Sul tema della prescrizione la decisione di sospendere di un anno e sei mesi il decorso della prescrizione dopo il primo grado e altrettanto dopo l'appello soddisfa l'esigenza processuale di termini più lunghi per il giudizio, anche se personalmente, a dire la verità, ho sempre auspicato esattamente il contrario, cioè che il giudizio avvenga in tempi ragionevoli, anche perché ricordiamo che siamo sempre vincolati al criterio fondamentale che è quello della giusta durata del giudizio. Così si potrebbero dilatare enormemente i tempi del giudizio e non vorremmo che questo provvedimento determini effetti di questo genere. Essi rappresentano, infatti, al di là degli esiti del giudizio stesso, comunque già di per sé un anticipo della condanna, non soltanto mediatica, ma anche dal punto di vista del peso che devono sopportare i cittadini. Comunque, il regime della prescrizione, alla fine del lavoro della Commissione, in alcuni punti è rimasto di stampo liberale e quindi abbastanza equilibrato, come previsto dal codice del 1930, seppure questi correttivi che determinano l'aumento dei termini, come dicevo poc'anzi, per le fasi di impugnazione, sia in appello sia in Cassazione, garantendo in ogni caso l'esaustivo del rispetto del principio della ragionevole durata del processo, di fatto, a mio avviso presentano delle criticità.
Per quanto riguarda la delega in materia di intercettazioni, voglio sottolineare il rilievo attribuito al principio della garanzia della riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni telefoniche intercettate, in conformità all'articolo 15 della Costituzione. Da questo punto di vista sembra assolutamente positiva l'attenzione alla tutela delle intercettazioni a carico delle persone occasionalmente coinvolte nel procedimento, anche rispetto alle comunicazioni comunque non rilevanti ai fini della giustizia penale. Sarà punito anche chi diffonderà intercettazioni illegali per danneggiare la reputazione altrui. Infine, la Commissione ha avuto il merito di dettare criteri direttivi precisi e puntuali relativi alle intercettazioni con i captatori informatici, i cosiddetti virus trojan.
Di primario rilievo appaiono anche alcuni profili della delega di riforma dell'ordinamento penitenziario: mi riferisco all'accesso alle misure alternative ai benefici penitenziari, di cui si intende facilitare l'utilizzabilità, all'individuazione di attività di giustizia riparativa, all'incremento e alla valorizzazione delle opportunità di lavoro e volontariato per i detenuti, tutte intese come momenti qualificanti del percorso di recupero sociale degli stessi. Positivo è anche il rilievo attribuito alle esigenze educative dei detenuti minorenni, agli specifici interventi in favore delle donne recluse e delle detenute madri.
Il lavoro è stato intenso, ci sono stati dei momenti di vivo confronto tra le varie anime politiche della maggioranza e anche tra maggioranza e opposizione. La discussione ha rappresentato un' occasione per raggiungere diversi punti di intesa, peraltro più alti rispetto alle posizioni di partenza, trovando delle soluzioni condivise. Per concludere, il testo del disegno di legge all'esame, come modificato approfonditamente dalla Commissione giustizia, è stato favorevolmente accolto dal Consiglio superiore della magistratura e dalla Unione delle camere penali, fatto questo non unico, ma certamente raro rispetto a quanto accade o è accaduto normalmente, almeno per quanto riguarda la nostra esperienza. Quindi, credo che nel complesso possiamo manifestare una certa soddisfazione e colgo l'occasione per ringraziare, oltre ai membri della Commissione, il Presidente della Commissione giustizia, il senatore D'Ascola, per la magistrale gestione delle varie fasi dell'esame in sede referente, soprattutto nei momenti di maggiori asperità e confronto tra le parti. Infine, sollecito nuovamente l'attenzione del Governo per una più attenta valutazione del testo che, in caso di eventuale richiesta di voto di fiducia, verrà portato all'attenzione e all'apprezzamento dell'Assemblea e, soprattutto, della maggioranza. (Applausi dal Gruppo AP (NCD-UDC). Congratulazioni).


lunedì 19 settembre 2016

DDEL CONCORRENZA: NO ALLE MISURE ANTI CONAI

Eliminare dal ddl Concorrenza la norma che punta a facilitare, per i produttori di imballaggi, il riconoscimento del sistema autonomo alternativo all'adesione al Conai (Consorzio nazionale imballaggi) o a uno dei cosiddetti consorzi di filiera costituiti per ognuno dei materiali di imballaggio. 

Lo prevedono quattro emendamenti in aula al Senato presentati da Forza Italia (a prima firma Altero Matteoli), di Area popolare (a prima firma Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente), del Pd (a prima firma Stefano Vaccari), del Movimento 5 stelle (a firma unica Paola Nugnes). 

Nello specifico l'emendamento elimina la lettere a e b del primo comma dell'articolo 45 del ddl. Si tratta delle norme puntano a sospendere l'obbligo di corrispondere il contributo ambientale Conai (Cac) a seguito del riconoscimento del progetto di istituzione del sistema autonomo e fino al provvedimento definitivo che accerti il funzionamento o il mancato funzionamento del sistema. 

La normativa attualmente vigente prevede invece che l'obbligo continui a valere sino all'effettivo accertamento del funzionamento del sistema autonomo

"Abbiamo valutato il testo unico ambientale e crediamo che il contributo ambientale Conai sia un elemento imprescindibile - ha spiegato Nugnes a Public Policy - Pur capendo le ragioni della norma non ce la sentiamo di contribuire a far immettere un prodotto sul mercato senza caricarlo dei costi ambientali". 

"Abbiamo presentato quell'emendamento - ha aggiunto Vaccari a Public Policy - perché preferiamo che sul tema ci sia una normativa organica, come il governo si era impegnato a fare nel collegato ambientale. Non serve intervenire a spizzichi e bocconi, c'è bisogno di mettere mano agli statuti, rendere più trasparente il sistema, sapere che fine fanno i soldi dei Comuni". 

giovedì 15 settembre 2016

IL MIO INTERVENTO IN RICORDO DELLE VITTIME DI AMATRICE

Commemorazione delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016
676ª Seduta Senato della Repubblica

Signor Presidente, onorevoli colleghi,
dopo l'ennesima tragedia e i momenti di dolore che hanno colpito il popolo italiano, i numerosi appelli alla comune responsabilità necessitano di risposte concrete ed immediate. Tutto il Paese si è stretto in un grande abbraccio di solidarietà attorno alle popolazioni colpite. La società tutta e la macchina dei soccorsi, come sempre, hanno risposto in modo egregio mobilitando risorse umane, strumentali ed economiche che solo popoli generosi come quello italiano riescono a garantire.
Ne approfitto pertanto per ringraziare le autorità locali, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, le Forze di polizia e il Corpo di polizia di Roma Capitale, le Forze armate e i volontari, per l'impegno e la dedizione manifestata nell'opera di soccorso, ciascuno con ruoli e compiti differenti ma tutti animati da un sincero spirito solidale e comunitario. Ora tocca alle istituzioni dare la risposta più importante. La risposta sarà davvero efficace se si porrà al centro di qualsiasi progetto o campagna la parola «prevenzione».
Ma che non sia più una parola usata per spot estemporanei e poi richiusa in un cassetto. Prevenzione vuol dire investire soldi, molti purtroppo per il ritardo accumulato dal nostro Paese, per garantire un reale adeguamento antisismico delle opere edilizie, in primis di quelle che si trovano nelle fasce territoriali a più elevato rischio sismico. La prevenzione necessita di una mappatura certosina degli edifici esistenti in modo tale da costruire un fascicolo del fabbricato, una sorta di carta d'identità dell'edificio. Sono oltre 900.000 i fabbricati abitativi che si trovano nelle aree di massimo rischio e circa 93 miliardi è il costo stimato. Fino ad oggi si è puntato sull'adeguamento sismico volontario attraverso la detrazione del 65 per cento per i lavori di antisismica, per il momento in vigore fino al 31 dicembre 2016, per le prime case e gli edifici produttivi ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità. Questa misura, signor Ministro, certamente utile, dovrà essere rafforzata ed estesa, ma non potrà rimanere l'unica azione messa in campo come risposta ad anni di ritardo. Dobbiamo fornire una risposta seria ed adeguata e non lo dobbiamo solo alle vittime di Amatrice e del Centro Italia, ma a tutte le vittime dei passati eventi calamitosi, dal Belice all'Irpinia, dall'Umbria all'Aquila e all'Emilia, a tutti coloro che dopo eventi del genere non solo hanno perso dei cari ma hanno visto le loro abitazioni e i loro paesi cadere in pezzi; territori e popolazioni che oggi, anche a 48 anni di distanza, signor Ministro, aspettano una risposta e la chiusura di questa drammatica parentesi del loro vissuto.
Fondamentale, tanto quanto la prevenzione, è ora la fase di ricostruzione: le istituzioni coinvolte in questo lungo e complicato processo si devono adoperare affinché sia seria e tutti i centri colpiti tornino a vedere la luce lì dove sono sprofondati. Solo così la forza di queste comunità silenziose non verrà dispersa, solo così un giorno le campane potranno ritornare a suonare a festa.
Simbolo della ricostruzione può essere la scuola elementare di Amatrice: la Protezione civile di Trento ha costruito in tempo record un edificio modulare che ha consentito a più di duecento bambini di iniziare puntualmente l'anno scolastico. Ora dovranno ricevere simile attenzione anche tutti quegli scolari che negli altri paesi saranno costretti a tornare alle lezioni in prefabbricati, tende e strutture attrezzate. L'attenzione e la vicinanza alle popolazioni nel lungo periodo sarà uno dei fattori decisivi per la rinascita. I riflettori non dovranno accendersi solo in occasione delle visite istituzionali, ma dovranno garantire l'informazione puntuale e la stretta vigilanza sullo svolgimento delle fasi della ricostruzione.

A livello centrale, il Parlamento, in accordo con il Governo, deve immaginare misure e strumenti affinché tali tragedie non si ripetano più: serve lo stanziamento di risorse importanti, da utilizzare secondo criteri efficaci e con la supervisione coordinata di strutture locali e centrali. La magistratura procederà anche con tutti gli accertamenti opportuni per verificare che nel passato siano stati rispettati i parametri nella costruzione degli edifici pubblici. Già oggi sul territorio opera il commissario per la ricostruzione, cui è stato assegnato un compito gravoso e di grandi responsabilità. Proprio il commissario deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare con mezzi rapidi, in accordo con i rappresentanti delle istituzioni locali e senza essere ostacolato dai cavilli della burocrazia. Solo se ciascuno dedicherà ogni energia al compito ricevuto, il lavoro di squadra potrà riconsegnare alle popolazioni colpite una nuova normalità e potremo dire di aver onorato la memoria di tutti i caduti in questa terribile calamità e in quelle che l'hanno preceduta.

SCHONBORN: L'EUROPA RISCHIA DI DIMENTICARE LA SUA IDENTITA' CRISTIANA

Durante la Messa di domenica, solennità del Santissimo Nome di Maria, il presule austriaco cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schonborn ha messo in guardia contro la "conquista islamica" dell'Europa. 
"Ci sarà una conquista islamica dell'Europa? Molti musulmani lo sperano e dicono che l'Europa è ormai al capolinea." Schonborn ha pregato che "Dio abbia misericordia dell'Europa e dei suoi abitanti che rischiano di dimenticare la sua identità cristiana".

Cardinal Christoph Schönborn. Photo: OneArmedMan/Wikimedia

Austrian cardinal warns of 'Islamic conquest' of Europe

Published: 13 Sep 2016 14:48 GMT+02:00

Austrian Cardinal Christoph Schönborn made the warning on Sunday during the church festival "Holy Name of Mary", which was first introduced 333 years ago in gratitude for the victory over the Ottomans in the Battle of Vienna.
According to the Archdiocese of Vienna, the cardinal said: "Will there be an Islamic conquest of Europe? Many Muslims want that and say: Europe is at the end."
He asked God to have mercy on Europe and to show mercy to its people, which he said "are in danger of forfeiting our Christian heritage".
Schönborn explained that people could already feel this loss, "not only economically, but above all, in human and religious matters".
The cardinal's statement came as many places across Austria commemorated the 333rd anniversary of the Battle of Vienna. During the battle on 11-12th September 1683, combined Christian forces defeated over 100,000 soldiers from the Ottoman Empire.

The battle was fought by the Habsburg Monarchy, the Polish-Lithuanian Commonwealth and the Holy Roman Empire against the invading Muslim Ottoman Empire. Polish King John III Sobieski famously commanded the Christian army toward its victory.

The Ottoman soldiers had already started to take the Austrian capital Vienna which was defended by only 10,000 Habsburg soldiers when Polish horsemen attacked them from the rear and devastated the Turkish army – which was forced to retreat.

The battle is often seen as a turning point in history, which slowly led to the decline of the Ottoman Empire.

The Catholic Church in Austria was not the only one to commemorate the event. The far-right Austrian Freedom Party held a controversial event, stressing the need to defend the "Western World" from invaders.

The event was held at Vienna's Palais Ferstl, and included an opening speech by Vienna’s Vice-Mayor Johann Gudenus and speeches by Freedom Party leader Heinz-Christian Strache, as well as historian and university professor Dr Lothar Hobelt.

The commemorations come at a time of heightened tensions between Austria and Turkey, the modern Republic which succeeded the Ottoman Empire after its final collapse.

After the recent failed coup attempt in Turkey, Austrian Foreign Minister Sebastian Kurz warned he will stop any move that brings Turkey closer to joining the European Union.

Austrian Chancellor Christian Kern even went so far as to say: "The membership negotiations are currently no more than fiction."

As a result Turkey recalled its ambassador to Austria and accused the country of being supportive of terrorism and a centre of Islamophobia. The two countries' relations have sharply deteriorated since those events.

The cardinal has often been listed as one of the most likely candidates to take over the position of Pope, although in previous elections he was deemed too young.

mercoledì 14 settembre 2016

martedì 13 settembre 2016

PATTO PER LA SICILIA: QUANDO IL LAVORO PORTA RISULTATI CONCRETI





Sono previsti anche interventi per Sciacca nel cosiddetto Patto per il Sud.
Un risultato importante, nonostante la mancanza di una cabina di Regia della Regione Siciliana.
La città di Sciacca avrà per i prossimi anni investimenti per oltre 40 milioni di euro.
L’intervento più atteso è quello riguardante la stabilità del viadotto CansalamoneÈ stato previsto lo stanziamento di 2.930.000,00 euro. Il progetto è già pronto. Si potrà finalmente procedere oltre.
Realizzazione del secondo modulo dell’impianto di depurazione per 2.800.000,00 euro e il completamento della rete fognaria e del sistema di collettamento all’impianto di depurazione per 3.591.000,00 euro.
Progetto di completamento delle opere di urbanizzazione per la infrastrutturazione dell’agglomerato industriale di Sciacca per un importo previsto di 9.230.000,00 euro. Inserito anche un intervento, con la previsione di uno stanziamento di 23.050.000,00 euro, per la discarica di contrada Saraceno-Salinella riguardante rifiuti non pericolosi.
E poi:
Previsione di 2.112.500,00 euro per la messa in sicurezza della dorsale ‘Menfi-Montevago-Santa Margherita Belice-Sambuca di Sicilia-Sciacca-Caltabellotta;
e il secondo intervento per il comparto Cattolica Eraclea-Ribera-Santa Margherita Belice-Sambuca di Sicilia-Menfi-Sciacca”. 

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...