Con il primo ‘Ivory Crush’ italiano il Ministero dell’Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato e la ‘Elephant Action League’ annunciano la propria attiva partecipazione alla lotta contro il bracconaggio, il traffico di avorio e le organizzazioni criminali e terroristiche che traggono profitto da queste attività illegali. Presente il ministro Galletti: “Europa e Italia determinate contro pratiche barbare che foraggiano criminali”.
Dopo gli eventi a Times Square a New York e sotto la Torre Eiffel a Parigi, anche l’Italia aderisce alla campagna internazionale di distruzione dell’avorio: domani grazie al Ministero dell’Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato e la ONG ‘Elephant Action League’ il primo “Ivory Crush” d’Italia diventerà realtà.
Dalle ore 17.00, nella suggestiva cornice del Circo Massimo a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, del capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone, del Commissario Prefettizio di Roma Francesco Paolo Tronca e dei fondatori di Elephant Action League Andrea Crosta e Gilda Moratti, oltre mezza tonnellata di avorio confiscato verrà distrutta da una macchina industriale schiacciasassi, per poi essere smaltito definitivamente.
Presenti anche i presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato Ermete Realacci e Giuseppe Marinello, il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, molti ospiti internazionali.
Il commercio internazionale di avorio, illegale dal 1989, è causa non solo del bracconaggio degli elefanti - ogni anno in Africa ne vengono massacrati per questo motivo oltre 35.000 - ma è anche una delle principali fonti di finanziamento delle criminalità organizzata, milizie e gruppi terroristici in Africa, con un enorme costo umano.
Molti paesi hanno simbolicamente distrutto l’avorio confiscato negli anni durante cerimonie pubbliche nelle più importanti città del mondo e in particolar modo, negli ultimi due anni questo “movimento” è diventato sempre più forte, nello sforzo di innescare cambiamenti a livello politico e di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi di tutto il mondo.
I paesi che hanno pubblicamente distrutto i propri stock di avorio (interamente o parzialmente) includono gli USA, Cina, Francia, Belgio, Filippine, Kenya, Gabon, Etiopia e ultimamente Sri Lanka e Malawi.
Durante la cerimonia al Circo Massimo sarà passato il testimone ad un rappresentate del Kenya, che il 30 Aprile brucerà la più grande quantità di avorio mai distrutta fino ad ora, ben 120 tonnellate.
Con questo Ivory Crush a Roma anche l’Italia si unisce a questa campagna contro il traffico illegale di avorio e a favore della protezione degli elefanti e delle comunità locali africane sfruttate da network internazionali di criminali e trafficanti.
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