Al
Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e
delle finanze
le
Terme di Sciacca SpA, in provincia di Agrigento, rappresentano da
sempre una inestimabile risorsa naturale per la Sicilia;
la
società risulta costituita dal dicembre 2005 con una partecipazione
azionaria della Regione Sicilia pari al 74 per cento e dell'Azienda
autonoma delle Terme di Sciacca (ente pubblico economico della stessa
Regione) pari al 26 per cento;
in
data 20 giugno 2011, la società è stata posta in liquidazione e
l'affidamento dell'incarico di advisor della stessa è stato
conferito a Sviluppo Italia Sicilia;
nonostante
la messa in liquidazione, con delibera assembleare del 5 agosto 2011,
il liquidatore è stato autorizzato alla prosecuzione dell'attività
termale e turistico-alberghiera nel rispetto dell'obbligo di
conservazione e tutela del patrimonio e del capitale sociale;
dal
mese di giugno 2012, la Regione Siciliana è l'unico azionista, al
100 per cento; nel dicembre 2012 è stato pubblicato l'avviso
"Manifestazione di interesse per l'affidamento a soggetti
privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e
idrominerali di Sciacca" e l'originaria scadenza del 28 marzo
2013 è stata prorogata al 30 giugno 2013;
l'unica
domanda che risulta essere stata presentata riguarda le "Piscine
Molinelli";
ad
oggi risultano funzionanti: lo stabilimento delle Terme e le grotte
di San Calogero (convenzionati con il SSN), il Grand hotel delle
Terme (gestito direttamente dalla società in liquidazione e con
problemi riguardanti i lavoratori dipendenti, alcuni dei quali
assunti nell'aprile-maggio 2013 con contratti trimestrali), il bar
delle Terme e le piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di
contratti di affitto di rami d'azienda);
tutti
i citati stabilimenti necessitano di interventi anche strutturali,
considerato che versano in stato di quasi totale abbandono per
carenza di finanziamenti; risultano inutilizzati, e quasi in stato di
abbandono o utilizzati impropriamente, i due alberghi siti in
località San Calogero, lo stabile ex motel Agip e il complesso San
Francesco;
risulta
all'interrogante che, nei primi mesi del 2013, la Regione Sicilia
sarebbe intervenuta con un finanziamento di circa un milione di euro
per fronteggiare alcuni pagamenti di debiti pregressi;
da
alcuni dati di bilancio 2012 emerge quanto segue:
i
crediti diminuiscono di 413.651 euro (da 1.184.556 a 770.905),
i
debiti a breve aumentano di 235.472 euro (da 8.161.207 a 8.396.679);
i debiti a medio lungo termine aumentano di 14.771 euro (da 2.711.800
a 2.726.571); il patrimonio netto diminuisce di 1.004.825 euro (da
8.350.166 a 7.345.341);
sia
il liquidatore della società Terme di Sciacca, dottor Carlo
Turricciano, sia il collegio sindacale hanno manifestato forte
preoccupazione per il rischio che la situazione di crisi in cui versa
la società si trasformi in stato di insolvenza, con conseguente
dismissione del patrimonio immobiliare per il pagamento di tutti i
debiti, come l'attività liquidatoria impone;
la
relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012, elaborata
dal liquidatore delle Terme, ha messo in evidenza che
"l'indebitamento a breve supera in modo significativo le risorse
disponibili; il valore assunto dal capitale circolante netto non è
soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti correnti;
l'ammontare dei debiti è da considerarsi rilevante in funzione dei
mezzi propri esistenti; l'ammontare dei mezzi propri e dei debiti
consolidati è da considerarsi non appropriato in relazione
all'ammontare degli immobilizzi; al fine di ottenere una equilibrata
situazione finanziaria è auspicabile l'incremento dei mezzi propri";
nella
relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al bilancio,
chiuso al 31 dicembre 2012 con una perdita di 1.990.324 euro, emerge
"lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano
quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietà sia in
usufrutto, anche se è bene sottolineare che nel decorso esercizio
sociale sono continuati gli interventi a tutela del patrimonio
sociale, ritenuti tuttavia insufficienti da questo Collegio";
la
società Terme di Sciacca, così come altre società controllate
dalla Regione, non costituisce alcuna risorsa, ma contribuisce pro
quota al dissesto dei bilanci della Regione Siciliana, i quali sono
negativamente valutati dalla magistratura contabile;
un
eventuale dissesto della Regione avrebbe conseguenze disastrose per
il nostro Paese, causando un ulteriore abbassamento del rating,
si
chiede di sapere:
quali
provvedimenti di propria competenza il Governo intenda assumere per
un'attenta valutazione delle attività economiche delle società
controllate dalla Regione, al fine di evitare ricadute sull'economia
nazionale;
se
e quali provvedimenti intenda adottare, nell'ambito della propria
competenza, per verificare la legittimità della gestione delle Terme
di Sciacca SpA e se non ritenga di accertare eventuali
responsabilità;
se
non ritenga opportuno assumere ogni necessaria iniziativa nell'ambito
delle proprie competenze volta a garantire la salvaguardia e la
tutela dell'intero patrimonio termale, e per la sua fruibilità.
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