venerdì 12 luglio 2013

AGGRESSIONE GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI

E’ fin troppo evidente come i modi e i tempi assunti e scanditi dall’autorità giudiziaria nell’aggressione a Silvio Berlusconi non siano figlie soltanto di pregiudizio e malafede, ma di ben altro disegno.
La verità è che in questo Paese non si è perso il vizio di tentare di riscrivere la storia utilizzando la leva giudiziaria. E’ già accaduto nel passato per la Democrazia Cristiana e per il Partito Socialista, oggi attraverso Silvio Berlusconi per Forza Italia e per il PDL.
La verità è che criminalizzando Berlusconi si vogliono condannare vent’anni di storia italiana, un’intera classe dirigente, un’intera area politico-culturale di riferimento sino a ad arrivare ad ogni singolo elettore moderato.
Un’operazione di tale portata ha una valenza terribile, caratterizzata da un forte messaggio dal sapore intimidatorio, da assumere ad esempio a futura memoria, sino quasi alla pulizia etnica nei confronti delle ragioni della dignità e del legittimo orgoglio di milioni e milioni di italiani.
Il tutto, in un Paese in cui un Ordine dello Stato in maniera quasi eversiva si è fatto Potere, un Potere abusivo, auto-cefalo, auto-referenziale, fortemente preoccupato di un eventuale momento di pacificazione politica (rappresentato peraltro dall’alleanza che sostiene il Governo Letta) che affronti tra le emergenze del nostro Paese la questione Giustizia e la questione inerente l’equilibrio fra gli Ordini dello Stato, e che quindi tenta disperatamente di minare il terreno del confronto e della mediazione non esitando nemmeno il ricorso ad atti quasi eversivi.
Ritorneremo su questi argomenti confrontandoci con la nostra classe dirigente e con i nostri elettori, consapevoli che oggi è in pericolo la libertà del Paese e delle generazioni che verranno.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...