Il senatore Giuseppe Marinello ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Istruzione e dell'Università riguardante gli istituti musicali siciliani.
In Sicilia scrive Marinello, sono presenti 3 ISSM: l'istituto "V. Bellini" di Caltanissetta, l'istituto "A. Toscanini" di Ribera e l'istituto "V. Bellini" di Catania; gli ISSM di Caltanissetta e di Ribera sono gestiti finanziariamente
dalle rispettive Province, mentre l'altro è gestito da un consorzio tra Provincia e Comune di Catania; purtroppo, la situazione finanziaria nella quale versano oggi le Province siciliane e la normativa vigente rendono improbabile la sopravvivenza di tali istituzioni e la loro dismissione costituirebbe la perdita di una parte importante del patrimonio musicale e culturale italiano, principali elementi di identità dell'Italia riconosciuti nel mondo, e un grave danno per tutti gli studenti che sarebbero privati di una preziosa opportunità formativa nel loro territorio;
considerato che la legge n. 508 del 1999 prevedeva la possibilità di una statizzazione degli ex IMP, ma a tutt'oggi, a 14 anni dalla data di entrata in vigore della legge, essa non è stata ancora regolamentata e attuata. Pertanto, è urgente provvedere all'approvazione di una legge che disponga in tempi brevissimi la statizzazione degli ex IMP e ne regolamenti le modalità.
Marinello chiede se, nelle more della statizzazione, il Ministro dell'Istruzione e dell'Università non ritenga di adottare provvedimenti volti ad assicurare i finanziamenti necessari per garantire agli istituti musicali della Sicilia lo status di istituto superiore di studi musicali e per far fronte alle retribuzioni del personale
in servizio.
Roma 31 luglio 2013
mercoledì 31 luglio 2013
martedì 30 luglio 2013
giovedì 25 luglio 2013
TERME DI SCIACCA: INTERROGAZIONE URGENTE
Al
Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e
delle finanze
le
Terme di Sciacca SpA, in provincia di Agrigento, rappresentano da
sempre una inestimabile risorsa naturale per la Sicilia;
la
società risulta costituita dal dicembre 2005 con una partecipazione
azionaria della Regione Sicilia pari al 74 per cento e dell'Azienda
autonoma delle Terme di Sciacca (ente pubblico economico della stessa
Regione) pari al 26 per cento;
in
data 20 giugno 2011, la società è stata posta in liquidazione e
l'affidamento dell'incarico di advisor della stessa è stato
conferito a Sviluppo Italia Sicilia;
nonostante
la messa in liquidazione, con delibera assembleare del 5 agosto 2011,
il liquidatore è stato autorizzato alla prosecuzione dell'attività
termale e turistico-alberghiera nel rispetto dell'obbligo di
conservazione e tutela del patrimonio e del capitale sociale;
dal
mese di giugno 2012, la Regione Siciliana è l'unico azionista, al
100 per cento; nel dicembre 2012 è stato pubblicato l'avviso
"Manifestazione di interesse per l'affidamento a soggetti
privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e
idrominerali di Sciacca" e l'originaria scadenza del 28 marzo
2013 è stata prorogata al 30 giugno 2013;
l'unica
domanda che risulta essere stata presentata riguarda le "Piscine
Molinelli";
ad
oggi risultano funzionanti: lo stabilimento delle Terme e le grotte
di San Calogero (convenzionati con il SSN), il Grand hotel delle
Terme (gestito direttamente dalla società in liquidazione e con
problemi riguardanti i lavoratori dipendenti, alcuni dei quali
assunti nell'aprile-maggio 2013 con contratti trimestrali), il bar
delle Terme e le piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di
contratti di affitto di rami d'azienda);
tutti
i citati stabilimenti necessitano di interventi anche strutturali,
considerato che versano in stato di quasi totale abbandono per
carenza di finanziamenti; risultano inutilizzati, e quasi in stato di
abbandono o utilizzati impropriamente, i due alberghi siti in
località San Calogero, lo stabile ex motel Agip e il complesso San
Francesco;
risulta
all'interrogante che, nei primi mesi del 2013, la Regione Sicilia
sarebbe intervenuta con un finanziamento di circa un milione di euro
per fronteggiare alcuni pagamenti di debiti pregressi;
da
alcuni dati di bilancio 2012 emerge quanto segue:
i
crediti diminuiscono di 413.651 euro (da 1.184.556 a 770.905),
i
debiti a breve aumentano di 235.472 euro (da 8.161.207 a 8.396.679);
i debiti a medio lungo termine aumentano di 14.771 euro (da 2.711.800
a 2.726.571); il patrimonio netto diminuisce di 1.004.825 euro (da
8.350.166 a 7.345.341);
sia
il liquidatore della società Terme di Sciacca, dottor Carlo
Turricciano, sia il collegio sindacale hanno manifestato forte
preoccupazione per il rischio che la situazione di crisi in cui versa
la società si trasformi in stato di insolvenza, con conseguente
dismissione del patrimonio immobiliare per il pagamento di tutti i
debiti, come l'attività liquidatoria impone;
la
relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012, elaborata
dal liquidatore delle Terme, ha messo in evidenza che
"l'indebitamento a breve supera in modo significativo le risorse
disponibili; il valore assunto dal capitale circolante netto non è
soddisfacente in relazione all'ammontare dei debiti correnti;
l'ammontare dei debiti è da considerarsi rilevante in funzione dei
mezzi propri esistenti; l'ammontare dei mezzi propri e dei debiti
consolidati è da considerarsi non appropriato in relazione
all'ammontare degli immobilizzi; al fine di ottenere una equilibrata
situazione finanziaria è auspicabile l'incremento dei mezzi propri";
nella
relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al bilancio,
chiuso al 31 dicembre 2012 con una perdita di 1.990.324 euro, emerge
"lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano
quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietà sia in
usufrutto, anche se è bene sottolineare che nel decorso esercizio
sociale sono continuati gli interventi a tutela del patrimonio
sociale, ritenuti tuttavia insufficienti da questo Collegio";
la
società Terme di Sciacca, così come altre società controllate
dalla Regione, non costituisce alcuna risorsa, ma contribuisce pro
quota al dissesto dei bilanci della Regione Siciliana, i quali sono
negativamente valutati dalla magistratura contabile;
un
eventuale dissesto della Regione avrebbe conseguenze disastrose per
il nostro Paese, causando un ulteriore abbassamento del rating,
si
chiede di sapere:
quali
provvedimenti di propria competenza il Governo intenda assumere per
un'attenta valutazione delle attività economiche delle società
controllate dalla Regione, al fine di evitare ricadute sull'economia
nazionale;
se
e quali provvedimenti intenda adottare, nell'ambito della propria
competenza, per verificare la legittimità della gestione delle Terme
di Sciacca SpA e se non ritenga di accertare eventuali
responsabilità;
se
non ritenga opportuno assumere ogni necessaria iniziativa nell'ambito
delle proprie competenze volta a garantire la salvaguardia e la
tutela dell'intero patrimonio termale, e per la sua fruibilità.
mercoledì 24 luglio 2013
VOGLIAMO RIVOLGERCI AI GIOVANI
Un passaggio dell'intervento telefonico del Presidente
“Abbiamo deciso di tornare a Forza Italia per un motivo che riguardava il nome Popolo della Libertà, fatto di due belle parole, mai usate in realtà, e perché vorremmo, come ci riuscì 20 anni, rivolgerci ai giovani e ai protagonisti del mondo del lavoro per chiedere di interessarsi al nostro comune destino.
Non é giusto che solo alcuni si interessino del nostro Paese e gli altri guardino da lontano criticando chi invece si impegna. Spero che con il lancio di Forza Italia nel mese di settembre possano aggiungersi a noi tanti italiani con il loro entusiasmo e loro passione”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi intervenuto telefonicamente all’incontro organizzato da ‘L’Esercito di Silvio’ di Villafranca Padovana.
Non é giusto che solo alcuni si interessino del nostro Paese e gli altri guardino da lontano criticando chi invece si impegna. Spero che con il lancio di Forza Italia nel mese di settembre possano aggiungersi a noi tanti italiani con il loro entusiasmo e loro passione”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi intervenuto telefonicamente all’incontro organizzato da ‘L’Esercito di Silvio’ di Villafranca Padovana.
VISITA ALLO STABILIMENTO ILVA DI TARANTO
Visita delle commissioni Industria e Ambiente del Senato chiamate in questi giorni a esaminare il decreto sul commissariamento dell'azienda in vista della conversione in legge. Guidate dai rispettivi presidenti - Massimo Mucchetti del Pd per la commissione Industria e Giuseppe Marinello del Pdl per la commissione Ambiente - le delegazioni sono state ricevute dal commissario dell'Ilva Enrico Bondi e dal sub commissario, Edo Ronchi. La visita ha avuto una prima parte descrittiva nella quale i vertici dell'Ilva - sono presenti anche i responsabili delle diverse aree produttive del siderurgico - hanno illustrato ai parlamentari il funzionamento della fabbrica e del ciclo produttivo.
A seguire la visita agli impianti e ai cantieri dei lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale. In seguito le commissioni del Senato si sposteranno in Prefettura dove dalle 18 le audizioni. La prima giornata e' stata dedicata alle istituzioni: presidente della Regione Puglia, prefetto di Taranto, sindaco di Taranto, commissario prefettizio della Provincia, poi è stata la volta dei rappresentanti dell'Arpa Puglia, dei sindacati e dei movimenti e associazioni ambientaliste.
A seguire la visita agli impianti e ai cantieri dei lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale. In seguito le commissioni del Senato si sposteranno in Prefettura dove dalle 18 le audizioni. La prima giornata e' stata dedicata alle istituzioni: presidente della Regione Puglia, prefetto di Taranto, sindaco di Taranto, commissario prefettizio della Provincia, poi è stata la volta dei rappresentanti dell'Arpa Puglia, dei sindacati e dei movimenti e associazioni ambientaliste.
venerdì 19 luglio 2013
LUNEDI' VISITA ALL'ILVA DI TARANTO
Visita dei parlamentari del Senato lunedi’ prossimo all’Ilva di Taranto.
I presidenti delle commissioni Ambiente, Giuseppe Marinello del Pdl e Industria, Massimo Mucchetti del Pd, e, saranno nello stabilimento siderurgico. La visita e’ finalizzata ad acquisire elementi nel quadro sia dell’indagine conoscitiva sull’Ilva e sulla siderurgia italiana che la commissione Industria ha avviato nelle scorse settimane, che della discussione sul decreto legge numero 61, atto Senato numero 941, attualmente in corso nelle due commissioni.
Il decreto, dal titolo “Disposizioni urgenti a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro nell’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale”, e’ quello varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 giugno disponendo il commissariamento dell’Ilva con incarico a Enrico Bondi.
Lo stesso Bondi, peraltro, e’ già¡ stato ascoltato dal Senato nell’ambito delle audizioni.
Il decreto giovedi’ scorso e’ stato approvato dalla Camera (299 voti favorevoli) con una serie di emendamenti ed e’ previsto che vada in aula al Senato per la conversione in legge il 29 luglio.
Il decreto in questione scade il 3 agosto.
http://www.periodicodaily.com/2013/07/18/ilva-lunedi-a-taranto-presidenti-industria-e-ambiente-senato/
I presidenti delle commissioni Ambiente, Giuseppe Marinello del Pdl e Industria, Massimo Mucchetti del Pd, e, saranno nello stabilimento siderurgico. La visita e’ finalizzata ad acquisire elementi nel quadro sia dell’indagine conoscitiva sull’Ilva e sulla siderurgia italiana che la commissione Industria ha avviato nelle scorse settimane, che della discussione sul decreto legge numero 61, atto Senato numero 941, attualmente in corso nelle due commissioni.
Il decreto, dal titolo “Disposizioni urgenti a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro nell’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale”, e’ quello varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 giugno disponendo il commissariamento dell’Ilva con incarico a Enrico Bondi.
Lo stesso Bondi, peraltro, e’ già¡ stato ascoltato dal Senato nell’ambito delle audizioni.
Il decreto giovedi’ scorso e’ stato approvato dalla Camera (299 voti favorevoli) con una serie di emendamenti ed e’ previsto che vada in aula al Senato per la conversione in legge il 29 luglio.
Il decreto in questione scade il 3 agosto.
http://www.periodicodaily.com/2013/07/18/ilva-lunedi-a-taranto-presidenti-industria-e-ambiente-senato/
giovedì 18 luglio 2013
GIRGENTI ACQUE: FARE CHIAREZZA SU MOLTI PUNTI
Ai
Ministri dell'interno, della salute e dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare. -
Premesso
che:
la
Girgenti acque SpA serve 27 comuni della provincia di Agrigento, in
forza della convenzione con l'autorità d'ambito territoriale
ottimale (ATO) Agrigento 9, occupandosi dell'intera catena del ciclo
idrico sull'intera provincia (captazione, adduzione, distribuzione
idrica, fognatura e depurazione dei reflui);
l'amministratore
delegato della Girgenti acque SpA, Carmelo Salamone, si è dimesso
dall'incarico e da componente del consiglio di amministrazione della
stessa società, denunciando diffuse irregolarità gestionali;
in
particolare, l'ex amministratore delegato ha denunciato la presenza
in bilancio di una ingiustificata spesa del personale dipendente
assunto in violazione delle procedure previste dal consiglio di
amministrazione, che aveva attribuito una delega specifica allo
stesso amministratore delegato, il cui parere non è stato però
considerato al momento delle assunzioni;
risulterebbe
inoltre una distrazione delle risorse materiali e del personale
dipendente realizzata anche con la creazione di una società
partecipata dalla Girgenti Acque SpA (la New-Co Srl) a cui sono stati
affidati diversi servizi al fine di eludere il dettato statutario
della stessa Girgenti acque, che prevede che i servizi e le attività
devono essere realizzati dai soci e solo dopo rinunzia di questi,
possono essere affidati a terzi previo esperimento di procedure di
gara;
la
Girgenti acque SpA e la New-Co Srl sembrerebbero essere il serbatoio
dei dipendenti del gruppo Campione, socio di maggioranza assoluta
della Girgenti acque SpA, che così alleggerisce i propri costi di
gestione, ribaltando su questa società i costi relativi al personale
già alle proprie dipendenze, che comunque continua a lavorare in
favore del gruppo;
la
conseguenza è che le tariffe idriche risultano aggravate da tale
incauta amministrazione e la cattiva gestione del personale finisce
per gravare sugli utenti con una bolletta dell'acqua più costosa;
analoghe
anomalie risultano nella rappresentazione dei dati di bilancio con
particolare riferimento ai crediti risultanti dall'ultimo bilancio
approvato, quantificati in oltre 49 milioni di euro, che
costituiscono una componente attiva fittizia poiché non si tiene
conto del valore di recupero che potrà essere effettivamente
realizzato;
la
Girgenti acque SpA ha peraltro disposto recentemente un ulteriore
incremento tariffario del 10 per cento aggravando la situazione dei
bilanci delle famiglie agrigentine. Gli aumenti adottati conseguono
ad una deliberazione del commissario straordinario dell'ATO AG 9, la
cui legittimità è stata contestata da alcuni sindaci della
provincia di Agrigento poiché l'aumento tariffario doveva essere
subordinato al trasferimento delle reti idriche dei comuni ricompresi
nella stessa ATO;
l'esosità
della bolletta idrica ha già prodotto diversi preoccupanti episodi
di insofferenza con pregiudizio dell'ordine pubblico, come nel caso
degli incidenti recentemente avvenuti a Sambuca di Sicilia tra gli
operatori del servizio idrico e la popolazione locale, che hanno
richiesto l'intervento dell'Arma dei Carabinieri;
analoghe
situazioni potenzialmente pregiudizievoli dell'ordine pubblico si
sono verificate nel Comune di Sciacca presso gli sportelli della
Girgenti acque SpA, con file
interminabili
di utenti esasperati che manifestavano malcontento per bollette e
cartelle esattoriali contenenti errori, irregolarità ed importi
sbagliati. In tale contesto l'amministrazione comunale di Sciacca ha
diffidato l'ATO AG9 e la Girgenti acque a interrompere ogni
operazione connessa all'aumento delle tariffe idriche, dopo aver
intrapreso le iniziative finalizzate alla revoca della delibera sul
ricalcolo tariffario dei consumi idrici. La stessa amministrazione
comunale ha inoltre sollecitato la Regione Siciliana ad affrontare
tempestivamente la situazione ponendo in essere le attività di
propria competenza tese a risolvere l'attuale disagio che incombe
sulla collettività interessata;
la
situazione è aggravata infine da una qualità sempre più scadente
del servizio di depurazione dei reflui reso dalla Girgenti acque,
come risulta dal peggioramento della qualità delle acque del mare di
San Leone che appare sempre più sporco ed inquinato,
si
chiede di sapere:
quali
siano gli interventi che nei rispettivi ambiti di competenza i
Ministri di indirizzo intendano adottare al fine di contenere e
prevenire le situazioni di disordine pubblico generate dalla
collettività esasperata;
se
siano stati già posti in essere i controlli ambientali volti a
riscontrare l'effettività ed i livelli qualitativi dei servizi di
depurazione dei reflui idrici per verificare i livelli di servizio
erogato dalla Girgenti acque SpA, anche con riferimento alle
condizioni del mare in località San Leone.
martedì 16 luglio 2013
GREEN ECONOMY: UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER IL PAESE
Per il presidente della commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Francesco Marinello, “Senz’altro la green economy rappresenta una grande opportunità per il Paese, ma non basta”. Secondo Marinello, “Bisogna creare al più presto un tavolo di confronto che verta sulle semplificazioni in senso ampio”. Il presidente della commissione Ambiente del Senato ha osservato, inoltre, che “Semplificare vuol dire prima di tutto non fare attendere a cittadini e imprese anni prima di ottenere una risposta, per esempio finalizzata alla nascita di un’attività. Ma significa anche dare certezze sui tempi degli iter procedurali e sulle modalità interpretative delle norme, che devono essere omogenee su tutto il territorio nazionale”. Quanto agli incentivi, “Devono innescare un sistema virtuoso – ha concluso Marinello – e non assomigliare a delle elargizioni”.
“Ai problemi inediti che questa crisi terribile sta ponendo a tutti bisogna trovare risposte inedite. E la sostenibilità, l’innovazione, la green economy rappresentano sicuramente risposte inedite”. Lo ha affermato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, aprendo il convegno “Green economy e crescita. Nuova economia e sviluppo sostenibile” che si è tenuto nella sede della Confederazione. Il convegno, concluso dal presidente della Cna e di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi, ha visto la partecipazione dei presidenti della commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Francesco Marinello, e della Camera, Ermete Realacci, del direttore della fondazione “Sviluppo sostenibile”, Raimondo Orsini, e del responsabile dipartimento Ambiente e Competitività della Cna, Tommaso Campanile. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, parlando del Sistri, ha annunciato che una parte significativa delle perplessità e delle indicazioni emerse dal mondo artigiano potrà essere accolta e che “entro fine luglio si arriverà a una proposta".
“Ai problemi inediti che questa crisi terribile sta ponendo a tutti bisogna trovare risposte inedite. E la sostenibilità, l’innovazione, la green economy rappresentano sicuramente risposte inedite”. Lo ha affermato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, aprendo il convegno “Green economy e crescita. Nuova economia e sviluppo sostenibile” che si è tenuto nella sede della Confederazione. Il convegno, concluso dal presidente della Cna e di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi, ha visto la partecipazione dei presidenti della commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Francesco Marinello, e della Camera, Ermete Realacci, del direttore della fondazione “Sviluppo sostenibile”, Raimondo Orsini, e del responsabile dipartimento Ambiente e Competitività della Cna, Tommaso Campanile. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, parlando del Sistri, ha annunciato che una parte significativa delle perplessità e delle indicazioni emerse dal mondo artigiano potrà essere accolta e che “entro fine luglio si arriverà a una proposta".
venerdì 12 luglio 2013
AGGRESSIONE GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI
E’ fin troppo evidente come i modi e i tempi assunti e scanditi dall’autorità giudiziaria nell’aggressione a Silvio Berlusconi non siano figlie soltanto di pregiudizio e malafede, ma di ben altro disegno.
La verità è che in questo Paese non si è perso il vizio di tentare di riscrivere la storia utilizzando la leva giudiziaria. E’ già accaduto nel passato per la Democrazia Cristiana e per il Partito Socialista, oggi attraverso Silvio Berlusconi per Forza Italia e per il PDL.
La verità è che criminalizzando Berlusconi si vogliono condannare vent’anni di storia italiana, un’intera classe dirigente, un’intera area politico-culturale di riferimento sino a ad arrivare ad ogni singolo elettore moderato.
Un’operazione di tale portata ha una valenza terribile, caratterizzata da un forte messaggio dal sapore intimidatorio, da assumere ad esempio a futura memoria, sino quasi alla pulizia etnica nei confronti delle ragioni della dignità e del legittimo orgoglio di milioni e milioni di italiani.
Il tutto, in un Paese in cui un Ordine dello Stato in maniera quasi eversiva si è fatto Potere, un Potere abusivo, auto-cefalo, auto-referenziale, fortemente preoccupato di un eventuale momento di pacificazione politica (rappresentato peraltro dall’alleanza che sostiene il Governo Letta) che affronti tra le emergenze del nostro Paese la questione Giustizia e la questione inerente l’equilibrio fra gli Ordini dello Stato, e che quindi tenta disperatamente di minare il terreno del confronto e della mediazione non esitando nemmeno il ricorso ad atti quasi eversivi.
Ritorneremo su questi argomenti confrontandoci con la nostra classe dirigente e con i nostri elettori, consapevoli che oggi è in pericolo la libertà del Paese e delle generazioni che verranno.
La verità è che in questo Paese non si è perso il vizio di tentare di riscrivere la storia utilizzando la leva giudiziaria. E’ già accaduto nel passato per la Democrazia Cristiana e per il Partito Socialista, oggi attraverso Silvio Berlusconi per Forza Italia e per il PDL.
La verità è che criminalizzando Berlusconi si vogliono condannare vent’anni di storia italiana, un’intera classe dirigente, un’intera area politico-culturale di riferimento sino a ad arrivare ad ogni singolo elettore moderato.
Un’operazione di tale portata ha una valenza terribile, caratterizzata da un forte messaggio dal sapore intimidatorio, da assumere ad esempio a futura memoria, sino quasi alla pulizia etnica nei confronti delle ragioni della dignità e del legittimo orgoglio di milioni e milioni di italiani.
Il tutto, in un Paese in cui un Ordine dello Stato in maniera quasi eversiva si è fatto Potere, un Potere abusivo, auto-cefalo, auto-referenziale, fortemente preoccupato di un eventuale momento di pacificazione politica (rappresentato peraltro dall’alleanza che sostiene il Governo Letta) che affronti tra le emergenze del nostro Paese la questione Giustizia e la questione inerente l’equilibrio fra gli Ordini dello Stato, e che quindi tenta disperatamente di minare il terreno del confronto e della mediazione non esitando nemmeno il ricorso ad atti quasi eversivi.
Ritorneremo su questi argomenti confrontandoci con la nostra classe dirigente e con i nostri elettori, consapevoli che oggi è in pericolo la libertà del Paese e delle generazioni che verranno.
martedì 9 luglio 2013
INTERVISTA A ANSA.IT SULLA GESTIONE RIFIUTI
Clicca qui sotto
INTERVISTA A ANSA.IT SUL PROBLEMA RIFIUTI
"Ho deciso di avviare un'indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla produzione e alla gestione dei rifiuti". Cosi' Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente del Senato, commentando i dati contenuti nel Rapporto annuale Comieco presentato oggi.
"Nonostante la crisi economica nazionale si continua ad assistere ad un trend positivo di crescita in termini percentuali di materiale raccolto e riciclato- sottolinea Marinello purtroppo pero' l'Italia per quanto riguarda la raccolta differenziata viaggia ancora a due velocita': le regioni del Sud faticano ad andare a regime e su questo il Comieco e tutti i Consorzi di filiera dovranno investire di piu'".
L'obiettivo "e' ottimizzare al meglio le procedure operative e normative rivedendo anche, ove necessita, una semplificazione legislativa, per questo motivo- conclude il presidente della commissione Ambiente del Senato- ho deciso di avviare un'indagine conoscitiva sul ciclo e la gestione dei rifiuti per approfondire
gli aspetti normativi che gli operatori del settore ci hanno segnalato nell'incontro di oggi".
INTERVISTA A ANSA.IT SUL PROBLEMA RIFIUTI
"Ho deciso di avviare un'indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla produzione e alla gestione dei rifiuti". Cosi' Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente del Senato, commentando i dati contenuti nel Rapporto annuale Comieco presentato oggi.
"Nonostante la crisi economica nazionale si continua ad assistere ad un trend positivo di crescita in termini percentuali di materiale raccolto e riciclato- sottolinea Marinello purtroppo pero' l'Italia per quanto riguarda la raccolta differenziata viaggia ancora a due velocita': le regioni del Sud faticano ad andare a regime e su questo il Comieco e tutti i Consorzi di filiera dovranno investire di piu'".
L'obiettivo "e' ottimizzare al meglio le procedure operative e normative rivedendo anche, ove necessita, una semplificazione legislativa, per questo motivo- conclude il presidente della commissione Ambiente del Senato- ho deciso di avviare un'indagine conoscitiva sul ciclo e la gestione dei rifiuti per approfondire
gli aspetti normativi che gli operatori del settore ci hanno segnalato nell'incontro di oggi".
lunedì 8 luglio 2013
INCONTRO COL PRESIDENTE DI COLDIRETTI
Si
e' svolta al palalottomatica, l'assemblea generale della Coldiretti dove il presidente della commissione ambiente del Senato Giuseppe Marinello ha incontrato il presidente Sergio Marini, che ha preso la
parola esponendo la sua relazione. "non ho chiesto un euro a
nessuno, ho chiesto solo il coraggio di andare controcorrente, di
fare i cambiamenti veri, di avere una visione, di crederci e di
scommetterci cosi' come ha fatto la coldiretti, anzi, cosi' come
hanno fatto gli agricoltori italiani. Sostenete, non con soldi ma con
politiche vere, chi ha avuto questo coraggio", e' stato
l'appello lanciato dal presidente alla politica, accolto in pieno dal
senatore Marinello.
giovedì 4 luglio 2013
PETROLIO E AMBIENTE: NUOVE SFIDE E NUOVE REGOLE
Petrolio offshore, nuove regole e prossime sfide
03 - 07 - 2013Tommaso Tetro
Attenzione alla tutela ambientale, maggiore chiarezza di regole, più coinvolgimento delle popolazioni locali, analisi costi-benefici, senza dimenticare la dimensione internazionale. Questi i principali motivi che hanno spinto la commissione Ambiente di Palazzo Madama ad avviare una serie di audizioni per approfondire, ed eventualmente riscrivere, i comportamenti del nostro Paese sulle ‘problematiche ambientali connesse alla prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi in mare, con particolare riferimento alle conseguenze sulle coste nazionali’.
Si tratta, ha spiegato il presidente della commissione Giuseppe Marinello in una conversazione a margine della prima seduta, di “un’indagine preliminare che servirà a dare ordine alla vicenda legata alle perforazioni petrolifere off-shore. Sentiremo tutti i soggetti coinvolti, dal turismo alla pesca al settore petrolifero”. Alla fine “di questo percorso, in una ventina di giorni, arriveremo all’elaborazione di una risoluzione in commissione che potrà andare in Aula”, anche nella veste di “mozione” per impegnare il governo.
La mozione
Del resto a fine giugno una mozione era stata già presentata al Senato, curata proprio da Marinello (in concomitanza ce n’era stata anche un’altra, del M5s su Ombrina a Chieti). In quell’occasione, il senatore del Pdl, aveva messo a fuoco otto punti, su cui chiedeva al governo di prendere una posizione. Tra questi, alcuni aspetti assumono una rilevante importanza alla luce della tutela ambientale e degli impatti sulle popolazioni che vivono sulle coste vicino alle piattaforme: “Rivedere la disciplina” – introdotta dall’art. 35 del decreto Sviluppo dell’ex ministro Corrado Passera (n.83 del 2012, legge n.134) – che “consente di recuperare le vecchie istanze di perforazione dei fondali marini; ‘stabilire in maniera univoca che il parere degli enti locali sulle installazioni sia acquisito e vagliato nell’ambito del procedimento Valutazione di impatto ambientale (Via)”; e per esempio “reperire le risorse per finanziare le attività di decomissioning delle piattaforme”, oppure “innalzare le royalties sulle attività estrattive e sulle concessioni di coltivazioni in mare” per le compagnie petrolifere; ed ancora coinvolgere l’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv) e il Cnr nelle fasi di istruttoria.
L’audizione di Lagambiente
La prima audizione è toccata a Legambiente, che al petrolio offshore ha dedicato diversi report. Il vicepresidente dell’associazione, Stefano Ciafani, ha subito messo in chiaro che “un rilancio delle attività estrattive in Italia sarebbe inutile”. Principalmente perché – ha proseguito – ”secondo le stime del ministero dello Sviluppo economico nei nostri fondali marini ci sono 10,3 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe” che, ”stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. E anche attingendo al petrolio nel sottosuolo il totale delle riserve certe verrebbe consumato in 13 mesi”. Nel 2011 – ha rilevato Ciafani – ”in Italia sono stati estratti 5,3 milioni di tonnellate di petrolio, di cui 640 mila tonnellate dai fondali marini delle piattaforme marine di estrazione attive in Adriatico e Canale di Sicilia”. Secondo il vicepresidente di Legambiente ”i numeri sono destinati ad aumentare” guardando alla Strategia energetica nazionale (Sen): le cinque zone a maggior potenziale sono considerate la Valle Padana, l’Alto Adriatico, l’Abruzzo, la Basilicata e il Canale di Sicilia. Tenendo in considerazione soltanto il petrolio offshore – ha ricordato Legambiente – “in base alle istanze di ricerca, prospezione e coltivazione in corso di valutazione e autorizzazione, si rischia la realizzazione di almeno 70 piattaforme di estrazione di petrolio per un totale di 29.700 kmq”. Poi, anche Ciafani ha tenuto a ricordare il decreto Sviluppo, in particolare chiedendo ”l’abrogazione” dell’art.35, mantenendo però “il meccanismo di finanziamento delle attività di sorveglianza e pronto intervento ambientale”.
Gli interrogativi di Marinello
Il senatore del Pdl Marinello non ha nascosto anche l’idea, o quantomeno l’ipotesi, che la risoluzione prodotta dalla commissione possa avere poi uno sbocco legislativo, magari potrebbe esser inserita in un ddl “non appena si parlerà di energia, piuttosto che di sistemi industriali o di liberalizzazioni”. I numeri sulle riserve di petrolio fanno sì che Marinello si ponga un interrogativo, e cioè se non sia il caso di fare ”un’analisi più accurata dei costi e dei benefici” dell’operazione, anche perché “la qualità degli idrocarburi è ritenuta scadente, cosa che comporta un aumento delle lavorazioni che il prodotto deve subire con maggiori impatti economici ed ambientali”. E, naturalmente, non va dimenticata la posizione del nostro Paese, in mezzo nel Mediterraneo. Il che significa che se anche noi non dovessimo far nulla non è detto che dall’altra parte del canale di Sicilia la pensino allo stesso modo (vedi Libia, Tunisia, Marocco, Algeria). “La questione è aperta – ha osservato Marinello – è necessaria una comune strategia con tutti gli altri Paesi del Mediterraneo, per una severissima regolazione dello sfruttamento dei giacimenti sottomarini di idrocarburi liquidi su tutto il bacino”.
martedì 2 luglio 2013
TRIVELLAZIONI: STILATO IL CALENDARIO DELLE AUDIZIONI
Stilato il calendario delle audizioni riguardanti “le problematiche ambientali connesse alla prospezione, ricerca, coltivazione ed estrazione di idrocarburi liquidi in mare”.
Iniziano martedì 2 luglio con i rappresentanti delle associzioni nazionali ambientaliste: Greenpeace, WWF, Legambiente, Marevivo e FareAmbiente, Mercoledì 3 luglio sarà la volta dei rappresentanti di Confcommercio, UnionCamere, rappresentanti dell'ISPRA, dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia, del CNR e del Presidente del consorzio di bonifico del delta del PO. Poi due giorni in cui saranno ascoltati esperti del settore. Intanto, martedì scorso, 25 giugno, è stata presentata una mozione di indirizzo a firma dello stesso Marinello insieme ai colleghi D'Alì, Bruno, De Siano, Iurlaro, Mancuso, Piccoli e Zizza in cui si evidenziava che l'attività di esplorazione, finalizzata alla scoperta di giacimenti petroliferi e di idrocarburi comporta inevitabilmente operazioni invasive dei fondali e degli ambienti marini e che rimane sempre sospesa la minaccia che un terremoto in mare possa danneggiare le piattaforme utilizzate per le attività di ricerca e di estrazione con episodi di inquinamento difficili da controllare.
Da queste considerazioni risulta evidente, si legge, l'assoluta inopportunità a proseguire o ad autorizzare nuove trivellazioni nella zona
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