“Le proteste e i blocchi che da giorni penalizzano la Sicilia stanno subendo, purtroppo, una sorta di censura mediatica tale da nascondere all’intera opinione pubblica la gravità di un problema che potrebbe presto espandersi al resto d’Italia”.
Lo affermano in una nota congiunta i deputati del Pdl Alessandro Pagano e Giuseppe Marinello componenti, rispettivamente, delle commissioni Finanze e Bilancio della Camera.
Lo affermano in una nota congiunta i deputati del Pdl Alessandro Pagano e Giuseppe Marinello componenti, rispettivamente, delle commissioni Finanze e Bilancio della Camera.
“Alla base della reazione di protesta dei cittadini – prosegue la nota – ci sono ragioni estremamente serie e drammatiche. In primo luogo, la società di riscossione Serit/Equitalia sta compiendo, ai danni della popolazione siciliana, autentici espropri, al pari del cinico antagonista di Robin Hood, lo sceriffo di Sherwood. Le imprese siciliane, inoltre, in mancanza dell’attestazione di assolvimento degli obblighi legislativi prescritti dal famigerato Durc, non potendo conseguentemente partecipare alle gare d’appalto, subiranno danni economici incalcolabili dai quali deriveranno tagli all’occupazione”.
“In secondo luogo, a ciò occorre aggiungere l’aumento vertiginoso e inspiegabile del prezzo del carburante, visto che la Sicilia, con ben tre raffinerie, potrebbe soddisfare in maniera ottimale il fabbisogno energetico sia interno che nazionale”.
“Da ultimo, il taglio dei treni a lunga percorrenza che collegano il Mezzogiorno al Nord del Paese, dovuto alle scellerate e discriminatorie politiche aziendali dell’a. d. di Trenitalia Moretti, sta letteralmente spaccando in due l’Italia”.
“Da ultimo, il taglio dei treni a lunga percorrenza che collegano il Mezzogiorno al Nord del Paese, dovuto alle scellerate e discriminatorie politiche aziendali dell’a. d. di Trenitalia Moretti, sta letteralmente spaccando in due l’Italia”.
“Sebbene sul silenzio mediatico si possa anche soprassedere, - concludono - non altrettanto può dirsi riguardo il presidente del Consiglio. Prima che la situazione degeneri, chiediamo al premier e al governo un intervento concreto da attuarsi con il coinvolgimento del Parlamento mediante la proposizione di un maxi-emendamento ampiamente condiviso che preveda, al primo punto, una defiscalizzazione per il settore autotrasporti, su gomma e via mare, che dia ossigeno alla categoria e che consenta di riportare il prezzo delle merci e delle materie prime ad un livello accettabile per famiglie e imprese”.
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