Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, al Ministro per la coesione territoriale.
- Per sapere - premesso che:
lo sviluppo di fonti energetiche innovative rinnovabili per la realizzazione di ambienti urbani sostenibili, coinvolge da diversi anni i governi dei Paesi occidentali, sia sotto il profilo riconducibile all'inquinamento ambientale, che per le opportunità legate alla diversificazione delle fonti di energia, sia inoltre ad un'esigenza supplementare con cui il nostro Paese si confronta, ovvero quella di conciliare la realizzazione degli impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con un paesaggio nazionale caratterizzato da straordinari valori storici, paesaggistici e naturali;
il quadro d'intervento normativo e le linee di indirizzo sulla competenza della realizzazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, in ottemperanza al processo di decentramento amministrativo avviato in Italia, attraverso il decreto legislativo n. 112 del 1998, che conferisce alle regioni e agli enti locali funzioni e compiti amministrativi in attuazione del capo I della legge n. 59 del 1997 ha trasferito in capo alle regioni e sugli enti locali competenze anche in materia energetica, tra le quali anche l'autorizzazione all'installazione e all'esercizio di impianti di produzione energetica;
appare tuttavia importante evidenziare, a giudizio dell'interrogante, che le regioni, non individuino autonomamente i siti nei quali, è consentita la costruzione degli impianti alimentati da fonte di energia rinnovabile, in considerazione che quanto predetto, può avvenire solo sulla base delle linee guida nazionali;
la Corte Costituzionale infatti, attraverso la sentenza n. 308 del 2011, dichiarando incostituzionale la legge regionale del Molise, recante «Nuova disciplina degli insediamenti degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel territorio della regione Molise», ha stabilito che alcune aree siano non idonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in particolare quelli eolici, in considerazione che le medesime aree siano da ritenersi di notevole interesse culturale e paesaggistico;
il suddetto organo costituzionale ha pertanto previsto delle modalità di equilibrio tra le competenza esclusiva statale in materia di ambiente e paesaggio e quella in materia di energia, con riguardo al bilanciamento tra le esigenze connesse alla produzione di energia e gli interessi ambientali, imponendo una preventiva ponderazione concertata nel rispetto del principio di leale cooperazione, giustificando l'attribuzione alla Conferenza unificata della competenza nell'approvare le linee guida;
il decreto del Ministro dello sviluppo economico del settembre 2010, ha indicato i criteri e i principi che le regioni devono rispettare al fine di individuare le zone nelle quali non è possibile realizzare gli impianti alimentati da fonti di energia alternativa, stabilendo che gli stessi enti locali possono procedere alla individuazione di aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti secondo la modalità e i criteri previsti dalla suesposte linee guida;
nel territorio di Sciacca in provincia di Agrigento, secondo quanto riportato recentemente dagli organi di stampa, sono stati avviati procedimenti per investimenti volti alla realizzazione di tre impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, di notevoli dimensioni, individuati in un'area geografica ad alta densità turistica e dalle caratteristiche paesaggistiche e ambientali fragili e delicate dal punto di vista morfologico, che a giudizio dell'interrogante, destano perplessità sulle modalità e i criteri con cui le autorità locali preposte, hanno osservato i parametri stabiliti dal suddetto decreto ministeriale nonché dalle linee guida;
nel medesimo territorio agrigentino sono già presenti attualmente, stabilimenti industriali per la produzione di impianti energetici derivanti da fonti rinnovabili, sia eolici, che fotovoltaici, che della trasformazione della biomassa, che unitamente a quelli precedentemente esposti e in attesa di definitiva autorizzazione, alimentano il rischio, a giudizio dell'interrogante, di determinare un possibile impatto ambientale negativo e penalizzante per l'intera area della Sicilia;
appare evidente, a giudizio dell'interrogante, come siano necessarie forme di monitoraggio a livello nazionale, che considerino anche gli aspetti paesaggistici, oltre che ambientali, con quelli industriali riconoscendo nelle linee guida, precedentemente, una piattaforma comune di riferimenti conoscitivi, strumenti tecnici e operativi, orientamenti progettuali e di valutazione, che rendano più omogenei e di elevata qualità, i progetti di produzione di energia derivante da fonti rinnovabili, coniugabile con le caratteristiche dei paesaggi realizzati in Italia;
in un precedente atto di sindacato ispettivo, n. 4-10653 del 31 gennaio 2011, l'interrogante aveva già manifestato una serie di dubbi sulle numerose richieste in attesa di autorizzazione, da parte di società alcune delle quali multinazionali, di installare impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in un'area circoscritta come quella del comune di Sciacca, in cui peraltro sono già presenti altri stabilimenti per lo sviluppo di fonti energetiche alternative, evidenziando come le regioni osservino scrupolosamente le linee guida previste per l'approvazione dell'installazione dei medesimi impianti, ad esclusione delle aree in cui è persistente la vulnerabilità di territori fortemente antropizzati
quale orientamento intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa;
se siano rispettati sia i criteri previsti dalle linee guida esposti in premessa che i requisiti previsti dal decreto ministeriale anch'esso esposto in premessa al fine dell'ottemperanza nell'installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esempio nel territorio di Sciacca;
quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano assumere al fine di intervenire per tutelare zone del territorio nazionale note per la bellezza del paesaggio come, ad esempio, il comune di Sciacca.
lo sviluppo di fonti energetiche innovative rinnovabili per la realizzazione di ambienti urbani sostenibili, coinvolge da diversi anni i governi dei Paesi occidentali, sia sotto il profilo riconducibile all'inquinamento ambientale, che per le opportunità legate alla diversificazione delle fonti di energia, sia inoltre ad un'esigenza supplementare con cui il nostro Paese si confronta, ovvero quella di conciliare la realizzazione degli impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, con un paesaggio nazionale caratterizzato da straordinari valori storici, paesaggistici e naturali;
il quadro d'intervento normativo e le linee di indirizzo sulla competenza della realizzazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, in ottemperanza al processo di decentramento amministrativo avviato in Italia, attraverso il decreto legislativo n. 112 del 1998, che conferisce alle regioni e agli enti locali funzioni e compiti amministrativi in attuazione del capo I della legge n. 59 del 1997 ha trasferito in capo alle regioni e sugli enti locali competenze anche in materia energetica, tra le quali anche l'autorizzazione all'installazione e all'esercizio di impianti di produzione energetica;
appare tuttavia importante evidenziare, a giudizio dell'interrogante, che le regioni, non individuino autonomamente i siti nei quali, è consentita la costruzione degli impianti alimentati da fonte di energia rinnovabile, in considerazione che quanto predetto, può avvenire solo sulla base delle linee guida nazionali;
la Corte Costituzionale infatti, attraverso la sentenza n. 308 del 2011, dichiarando incostituzionale la legge regionale del Molise, recante «Nuova disciplina degli insediamenti degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel territorio della regione Molise», ha stabilito che alcune aree siano non idonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in particolare quelli eolici, in considerazione che le medesime aree siano da ritenersi di notevole interesse culturale e paesaggistico;
il suddetto organo costituzionale ha pertanto previsto delle modalità di equilibrio tra le competenza esclusiva statale in materia di ambiente e paesaggio e quella in materia di energia, con riguardo al bilanciamento tra le esigenze connesse alla produzione di energia e gli interessi ambientali, imponendo una preventiva ponderazione concertata nel rispetto del principio di leale cooperazione, giustificando l'attribuzione alla Conferenza unificata della competenza nell'approvare le linee guida;
il decreto del Ministro dello sviluppo economico del settembre 2010, ha indicato i criteri e i principi che le regioni devono rispettare al fine di individuare le zone nelle quali non è possibile realizzare gli impianti alimentati da fonti di energia alternativa, stabilendo che gli stessi enti locali possono procedere alla individuazione di aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti secondo la modalità e i criteri previsti dalla suesposte linee guida;
nel territorio di Sciacca in provincia di Agrigento, secondo quanto riportato recentemente dagli organi di stampa, sono stati avviati procedimenti per investimenti volti alla realizzazione di tre impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, di notevoli dimensioni, individuati in un'area geografica ad alta densità turistica e dalle caratteristiche paesaggistiche e ambientali fragili e delicate dal punto di vista morfologico, che a giudizio dell'interrogante, destano perplessità sulle modalità e i criteri con cui le autorità locali preposte, hanno osservato i parametri stabiliti dal suddetto decreto ministeriale nonché dalle linee guida;
nel medesimo territorio agrigentino sono già presenti attualmente, stabilimenti industriali per la produzione di impianti energetici derivanti da fonti rinnovabili, sia eolici, che fotovoltaici, che della trasformazione della biomassa, che unitamente a quelli precedentemente esposti e in attesa di definitiva autorizzazione, alimentano il rischio, a giudizio dell'interrogante, di determinare un possibile impatto ambientale negativo e penalizzante per l'intera area della Sicilia;
appare evidente, a giudizio dell'interrogante, come siano necessarie forme di monitoraggio a livello nazionale, che considerino anche gli aspetti paesaggistici, oltre che ambientali, con quelli industriali riconoscendo nelle linee guida, precedentemente, una piattaforma comune di riferimenti conoscitivi, strumenti tecnici e operativi, orientamenti progettuali e di valutazione, che rendano più omogenei e di elevata qualità, i progetti di produzione di energia derivante da fonti rinnovabili, coniugabile con le caratteristiche dei paesaggi realizzati in Italia;
in un precedente atto di sindacato ispettivo, n. 4-10653 del 31 gennaio 2011, l'interrogante aveva già manifestato una serie di dubbi sulle numerose richieste in attesa di autorizzazione, da parte di società alcune delle quali multinazionali, di installare impianti industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in un'area circoscritta come quella del comune di Sciacca, in cui peraltro sono già presenti altri stabilimenti per lo sviluppo di fonti energetiche alternative, evidenziando come le regioni osservino scrupolosamente le linee guida previste per l'approvazione dell'installazione dei medesimi impianti, ad esclusione delle aree in cui è persistente la vulnerabilità di territori fortemente antropizzati
quale orientamento intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa;
se siano rispettati sia i criteri previsti dalle linee guida esposti in premessa che i requisiti previsti dal decreto ministeriale anch'esso esposto in premessa al fine dell'ottemperanza nell'installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esempio nel territorio di Sciacca;
quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano assumere al fine di intervenire per tutelare zone del territorio nazionale note per la bellezza del paesaggio come, ad esempio, il comune di Sciacca.
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