Siamo sicuri che il sorgo zuccherino, utilizzato per l'attività di distillazione all'interno dell'azienda enologica ex-Kronion di Sciacca, non possa costituire una coltivazione pericolosa per la salute dei lavoratori dell'azienda, per le comunità locali limitrofe e per l'ecosistema dell'area circostante?
Questo il tema di una interrogazione parlamentare presentata al ministro della salute e dell'ambiente.
Secondo il deputato saccense, nella relazione tecnica presentata dalla società Moncada Energy di Agrigento, si evidenzia, fra le altre cose, che tra l'industria enologica e le aziende agricole locali, è previsto un accordo secondo cui quest'ultime si impegneranno annualmente a coltivare su una superficie di circa 3 mila ettari per un periodo di 15 anni il sorgo zuccherino, mentre parte della coltivazione sarà prevista su terreni in Mozambico.
Facendo i conti, infatti, secondo una ricerca effettuata dall'università degli studi di Bari, nell'ambiente mediterraneo il sorgo da fibra fornisce rese oscillanti fra 20 e 30 tonnellate per ettaro; pertanto i 3000 ettari coltivati a sorgo zuccherino nell'area agricola saccense avranno una resa di circa 75.000 tonnellate circa ad anno, le restanti 325 mila tonnellate giungeranno quindi dal Mozambico e questo va contro il «piano energetico ambientale siciliano» che, all'articolo 28, prevede che «la realizzazione di impianto a biomasse è subordinata all'utilizzazione di biomasse provenienti per almeno il 50 per cento del fabbisogno da aree dislocate in un raggio non superiore a 70 chilometri dall'impianto. Se tali biomasse non siano disponibili entro tale perimetro potranno essere utilizzate solo biomasse provenienti dal territorio regionale»; insomma, niente prodotti provenienti dall'africa. Senza contare, continua Marinello, che non si conoscono le procedure previste per lo spandimento dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli.
Insomma, solleviamo una serie di dubbi di carattere ambientale ed energetici e chiediamo al Governo di tutelare la salute dei lavoratori dell'azienda enologica ex-Kronion e dell'intera area interessata, anche sotto l'aspetto della salvaguardia ambientale.
Questo il tema di una interrogazione parlamentare presentata al ministro della salute e dell'ambiente.
Secondo il deputato saccense, nella relazione tecnica presentata dalla società Moncada Energy di Agrigento, si evidenzia, fra le altre cose, che tra l'industria enologica e le aziende agricole locali, è previsto un accordo secondo cui quest'ultime si impegneranno annualmente a coltivare su una superficie di circa 3 mila ettari per un periodo di 15 anni il sorgo zuccherino, mentre parte della coltivazione sarà prevista su terreni in Mozambico.
Facendo i conti, infatti, secondo una ricerca effettuata dall'università degli studi di Bari, nell'ambiente mediterraneo il sorgo da fibra fornisce rese oscillanti fra 20 e 30 tonnellate per ettaro; pertanto i 3000 ettari coltivati a sorgo zuccherino nell'area agricola saccense avranno una resa di circa 75.000 tonnellate circa ad anno, le restanti 325 mila tonnellate giungeranno quindi dal Mozambico e questo va contro il «piano energetico ambientale siciliano» che, all'articolo 28, prevede che «la realizzazione di impianto a biomasse è subordinata all'utilizzazione di biomasse provenienti per almeno il 50 per cento del fabbisogno da aree dislocate in un raggio non superiore a 70 chilometri dall'impianto. Se tali biomasse non siano disponibili entro tale perimetro potranno essere utilizzate solo biomasse provenienti dal territorio regionale»; insomma, niente prodotti provenienti dall'africa. Senza contare, continua Marinello, che non si conoscono le procedure previste per lo spandimento dei fanghi di depurazione sui terreni agricoli.
Insomma, solleviamo una serie di dubbi di carattere ambientale ed energetici e chiediamo al Governo di tutelare la salute dei lavoratori dell'azienda enologica ex-Kronion e dell'intera area interessata, anche sotto l'aspetto della salvaguardia ambientale.
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