Al
Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso
che:
la
Federazione italiana dei medici di medicina generale (FIMMG), che,
oltre ad essere il sindacato medico italiano più numeroso in ambito
sanitario, è anche l'organizzazione sindacale più rappresentativa
dei medici di controllo INPS, denuncia ancora una volta la situazione
di disagio che circa 1.400 medici, che svolgono attività di medicina
fiscale, vivono da circa un anno. Situazione che raggiunge livelli di
drammaticità per circa 400 medici;
l'INPS
nel 2013, facendo riferimento alla cosiddetta spending
review,
ha drasticamente ridotto le visite fiscali per malattia. Ciò, senza
produrre benefici per la collettività ma solo danni, ha comportato i
disagi oggetto di denuncia, conseguenti alla perdita di buona parte
del reddito per la maggior parte dei medici e per 400 di loro, i più
dediti al servizio, della totalità;
la
XII Commissione permanente (Affari sociali) della Camera dei deputati
ha condotto in queste settimane un'utile ed approfondita indagine
conoscitiva sul tema, che ha ulteriormente evidenziato il danno per
la collettività;
da
alcuni dati INPS si evince in modo inequivocabile che la riduzione
del numero dei controlli ha determinato un aumento della spesa per
indennità di malattia di circa 12,5 milioni di euro rispetto
all'anno precedente. A ciò si devono aggiungere ulteriori 15 milioni
di mancate entrate per l'INPS direttamente conseguenti al
provvedimento. In definitiva, a fronte di un presunto risparmio di
28,3 milioni si sono avuti maggiori oneri per un valore di quasi 27,4
milioni, nonostante la riduzione degli occupati di circa 500.000
unità e la sostanziale costanza dei provvedimenti di cassa
integrazione;
fra i
costi dell'operazione si devono computare inoltre: il venir meno di
un essenziale elemento di contrasto a comportamenti assenteisti non
presumibili né identificabili al momento della certificazione,
l'aumento dei costi del lavoro delle aziende che sostengono circa il
50 per cento dell'indennità di malattia, il mancato introito per lo
Stato di circa 10 milioni di euro per l'IRPEF non versata dai medici
fiscali ed infine la severa riduzione dei contributi versati
all'ENPAM, la cassa previdenziale dei medici;
in
definitiva il sistema Italia ha in realtà avuto un danno
quantificabile economicamente nel triplo di quanto risparmiato;
inoltre,
le esigue risorse destinate ai controlli di malattia per i 12 milioni
di dipendenti privati stridono con i 70 milioni di euro stanziati
dallo Stato per i controlli di circa 3 milioni e mezzo di dipendenti
pubblici,
si
chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda mettere in atto
un rapidissimo ed incisivo intervento al fine di vedere risolte
queste criticità, auspicando che il polo unico di medicina di
controllo, proposto dalla FIMMG da oltre 3 anni, trovi immediata
realizzazione.
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