Scopo dell'iniziativa quello di aprire
il confronto politico istituzionale e con gli altri attori della
filiera sulla esigenza di un profondo ripensamento dello strumento
del programma triennale, di fatto unico strumento di programmazione a
disposizione del settore. Un cambiamento dettato dalla portata della
crisi emergenziale in atto e dai sempre più drastici mutamenti di
scenario imposti da Bruxelles, che segnano di fatto la fine di un
ciclo rispetto ai modelli del passato.
La strategia di urgente
ristrutturazione e riposizionamento del sistema imprenditoriale della
filiera ittica nazionale proposta da Lega Pesca punta su 5 obiettivi
specifici:
Il rafforzamento dell’impresa ittica
tramite l’espansione della multifunzionalità, sia attraverso una
maggiore integrazione con la filiera della distribuzione e
commercializzazione, sia attraverso la sinergia con altri settori
produttivi, come il turismo e la ristorazione, e l'affidamento
all’impresa ittica di servizi ambientali, come funzioni pubbliche
collettive, per la tutela attiva dell'ambiente marino e il presidio
sulle coste.
La ricerca di una maggiore
semplificazione delle procedure amministrative, che oggi impegnano le
imprese della pesca in estenuanti ed inutili attività per lo
svolgimento di ordinarie attività produttive, costituendo fattore di
crisi della competitività del sistema.
Il rafforzamento dell'assistenza
tecnica e di servizi alle imprese, da attuare anche attraverso una
delega di funzioni di competenza dello Stato a favore di enti ed
associazioni di rappresentanza del settore della Pesca.
La revisione delle strategie e degli
strumenti della comunicazione ed informazione istituzionale, come
leva per promuovere l'adattamento del settore ai nuovi scenari e
promuovere la nuova identità della filiera come risorsa
multifunzionale del Paese.
Il rafforzamento dei programmi di
ricerca volti a garantire la tutela e la gestione sostenibile delle
risorse secondo i principi della "Crescita Blu", con
particolare attenzione alla valorizzazione della piccola pesca, al
miglioramento della selettività degli attrezzi, al il risparmio
energetico e la riduzione di emissioni, all'innovazione in
acquacoltura.
Gli strumenti innovativi proposti per
l'attuazione di questa strategia si imperniano sul varo di uno
specifico Fondo per l'imprenditoria ittica, finalizzato al
miglioramento della competitività dell'impresa, con interventi
mirati al raggiungimento di tutti gli obiettivi intermedi che
concorrono al recupero della redditività; sull'articolazione di una
Agenzia nazionale di servizi integrati per l'assistenza alle imprese
cui raccordare l'attività dei centri servizi territoriali; sulla
predisposizione di un canale tematico Web come piattaforma
informativa di servizio e promozione della filiera.
Per la realizzazione degli interventi
della programmazione, a fronte dei pesanti tagli già subiti (pari a
- 77% degli stanziamenti per interventi negli ultimi dieci anni) Lega
Pesca ritiene indispensabile il raddoppio delle attuali dotazioni
(circa 17 milioni di euro per il 2012) per un fabbisogno annuale
stimato non inferiore ai 35 milioni di euro.