L’ISPRA, nel
mese di luglio di quest’anno, ha condotto con la nave da ricerca Astrea, una
campagna per studiare la biodiversità dei Banchi nello Stretto di Sicilia, il
braccio di mare tra le coste italiane e quelle tunisine. I banchi sono delle
montagne sommerse di diversa natura geologica, che si sollevano dalle
profondità marine sino a raggiungere quasi la superficie. In particolare, sono
stati studiati tre ambienti: il Banco Graham, che include l’isola Ferdinandea,
il Banco Terribile e il Banco di Pantelleria. I banchi sono tutti
caratterizzati da un’elevata biodiversità e, talvolta, interessati da fenomeni
vulcanici e idrotermali che determinano habitat marini unici. Inoltre, tali
ambienti giocano un ruolo ecosistemico fondamentale nell’intero Mediterraneo
centrale, costituendo zone di riproduzione e nursery di molti stock ittici, ma,
per molti aspetti, i banchi sono ancora sconosciuti.
La ricerca ha
evidenziato come questi, siano ancora oggi custodi di un enorme patrimonio di
biodiversità da proteggere. Sono stati tra l’altro scoperti: un banco di
corallo rosso vivente, numerose specie di coralli profondi, tra cui foreste di
corallo nero, falso corallo nero e coralli bianchi, vaste pareti di
coralligeno, un’area di riproduzione della manta mediterranea, fondi di alghe
coralline, foreste di laminarie, praterie di sargassi e di posidonia. Molte
delle specie ritrovate sono rare, altre sono sensibili o protette.
Sono stati
anche esplorati camini vulcanici in attività, aree idrotermali e di emissione
di gas. Rinvenuti, infine, gli antichi giacimenti di corallo rosso di Sciacca.
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