I vigili del fuoco della Calabria sono pronti per partire alla volta di Roma e protestare in Piazza Montecitorio l’11 ottobre alle ore 10.00. Ad attenderli, oltre ai colleghi di tutta Italia, il gruppo di vigili giunto nella Città eterna dopo aver percorso - a piedi - 450 chilometri lungo la via Aurelia. Circa un mese fa una delegazione del CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, guidata dal segretario generale Antonio Brizzi, è partita da Aulla (Massa Carrara) con una croce di oltre tre metri sulle spalle. Ad ogni tappa, un giorno è stata celebrata la S. Messa con benedizione della croce e commemorazione dei caduti dei vigili del fuoco. Un altro giorno i vigili del fuoco hanno fatto conoscere ai cittadini lo stato di salute del Corpo, i loro sacrifici quotidiani (simboleggiati dalla Croce), le loro richieste. Sacro e profano restano, però, distinti sino in fondo: martedì 11 la manifestazione in Piazza Montecitorio, mercoledì 12 il CONAPO sarà ricevuto dal Papa.
Chiunque volesse esprimere la propria vicinanza ai vigili del fuoco, può scrivere all’indirizzo nazionale@conapo.it.
I primi effetti della protesta si sono resi visibili. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato il decreto per l’istituzione del distaccamento permanente VVF a Lampedusa, da anni chiesto dal CONAPO. Delia Murer (Pd) e Giuseppe Francesco Maria Marinello (Pdl) hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno sulle difficili condizioni del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Le richieste del sindacato autonomo sono le stesse dello scorso anno e degli anni precedenti: evidentemente, sono rimaste inascoltate. I vigili del fuoco chiedono di essere inseriti nel Comparto Sicurezza (non tutelano forse la sicurezza dei cittadini?) e, quindi, di essere trattati come le altre forze dello Stato e dal punto di vista economico e dal punto di vista pensionistico. Più risorse per il soccorso pubblico, pagamento degli arretrati per le calamità (Messina, L’Aquila, Veneto, ecc.) e per i servizi di antincendio boschivo e riforma del servizio volontario sono altri punti presenti nella lettera inviata alle alte cariche dello Stato.
«Un elemento davvero assurdo e incomprensibile per l’umana ragione - si infervora il segretario generale Antonio Brizzi - è la questione dei precari. Con le stesse risorse (circa 120 milioni di spesa per ogni anno) usate per richiamare i discontinui che colmano le carenze di organico, circa 3000 dei 4000 precari potrebbero essere assunti a tempo indeterminato. Perché non vengono assunti? Perché non si segue questa via per razionalizzare la spesa invece di procedere con tagli lineari e indiscriminati?».
L’ultima Manovra, infatti, con ulteriori tagli ha aggravato la già problematica condizione dei vigili del fuoco. Che lavorano nonostante manchino i soldi per la manutenzione dei mezzi e delle sedi di servizio e l’acquisto dei carburanti e delle attrezzature. Ricevono circa 1300 euro al mese ovvero trecento euro in meno rispetto agli omologhi delle forze di polizia. Anticipano di tasca propria le spese delle missioni che si vedono rimborsare solo dopo anni.
I Vigili del Fuoco del CONAPO non si fermeranno alla sola manifestazione di martedì 11 ottobre: di concerto con i sindacati delle forze di polizia stanno già studiando una grande mobilitazione di piazza degli uomini in divisa.
Chiunque volesse esprimere la propria vicinanza ai vigili del fuoco, può scrivere all’indirizzo nazionale@conapo.it.
I primi effetti della protesta si sono resi visibili. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha firmato il decreto per l’istituzione del distaccamento permanente VVF a Lampedusa, da anni chiesto dal CONAPO. Delia Murer (Pd) e Giuseppe Francesco Maria Marinello (Pdl) hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno sulle difficili condizioni del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
Le richieste del sindacato autonomo sono le stesse dello scorso anno e degli anni precedenti: evidentemente, sono rimaste inascoltate. I vigili del fuoco chiedono di essere inseriti nel Comparto Sicurezza (non tutelano forse la sicurezza dei cittadini?) e, quindi, di essere trattati come le altre forze dello Stato e dal punto di vista economico e dal punto di vista pensionistico. Più risorse per il soccorso pubblico, pagamento degli arretrati per le calamità (Messina, L’Aquila, Veneto, ecc.) e per i servizi di antincendio boschivo e riforma del servizio volontario sono altri punti presenti nella lettera inviata alle alte cariche dello Stato.
«Un elemento davvero assurdo e incomprensibile per l’umana ragione - si infervora il segretario generale Antonio Brizzi - è la questione dei precari. Con le stesse risorse (circa 120 milioni di spesa per ogni anno) usate per richiamare i discontinui che colmano le carenze di organico, circa 3000 dei 4000 precari potrebbero essere assunti a tempo indeterminato. Perché non vengono assunti? Perché non si segue questa via per razionalizzare la spesa invece di procedere con tagli lineari e indiscriminati?».
L’ultima Manovra, infatti, con ulteriori tagli ha aggravato la già problematica condizione dei vigili del fuoco. Che lavorano nonostante manchino i soldi per la manutenzione dei mezzi e delle sedi di servizio e l’acquisto dei carburanti e delle attrezzature. Ricevono circa 1300 euro al mese ovvero trecento euro in meno rispetto agli omologhi delle forze di polizia. Anticipano di tasca propria le spese delle missioni che si vedono rimborsare solo dopo anni.
I Vigili del Fuoco del CONAPO non si fermeranno alla sola manifestazione di martedì 11 ottobre: di concerto con i sindacati delle forze di polizia stanno già studiando una grande mobilitazione di piazza degli uomini in divisa.
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