Nel volgere di meno di un mese la magistratura ha sferrato un nuovo attacco a tutto campo nei confronti del Presidente del Consiglio.
- La magistratura di Napoli prospettando che il Presidente Berlusconi sarebbe stato vittima di una estorsione ha posto le basi per una violenta campagna di denigrazione per perseguire in realtà una fantasiosa ipotesi di reato, poi affidata ai colleghi di Bari temendo una equidistanza di quelli di Roma che pur sarebbero stati competenti territorialmente.
- A Milano nel processo Mills dopo aver disposto e fissato le rogatorie testimoniali, il tribunale ha revocato tutti i testi, con ciò privando il Presidente Berlusconi di qualsiasi possibilità di difesa e ponendo le basi per una ingiusta sentenza di condanna. Tutto ciò in un processo destituito di ogni fondamento e comunque già prescritto che per chiunque altro neppure sarebbe stato celebrato.
- Nel processo cosiddetto “Diritti”, sempre a Milano, il tribunale per pervenire ad una sentenza più che rapida e anche in questo caso aprioristicamente e volutamente negativa, dopo aver ascoltato un centinaio di testi dell’accusa ha eliminato tutti quelli della difesa.
- Ancora a Milano, unico caso in Italia, si persegue il Presidente Berlusconi per la presunta rivelazione di segreto di indagine quando quotidianamente paginate di veri segreti vengono pubblicate a suo danno.
- Infine sempre a Milano il Tribunale ha dimostrato la sua chiara prevenzione negando il diritto di attendere la decisione della Corte Costituzionale sul cosiddetto caso Ruby.
Una decisone incredibile che dimostra la volontà di concentrare in un delicato momento della vita economica del paese una pluralità di processi contro il Presidente del Consiglio.
Sostanzialmente a Milano si è vanificato anche l’accordo con cui si dava la disponibilità del Presidente di essere presente ad una udienza settimanale, ritmo che non si tiene neppure per i processi con detenuti.
Si vuole dunque distogliere il Presidente del Consiglio dall’attività di governo con in più l’intento di pervenire a ingiuste sentenze di condanna, dopo averlo già colpito matrimonialmente con una sentenza abnorme.
Tutto ciò è intollerabile e dimostra ancora una volta come la Magistratura svolga una vera e propria opposizione al Presidente Berlusconi e alla sua maggioranza, oggi, ancor più pervicacemente che negli anni passati.
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