martedì 6 settembre 2011

SI VA VERSO IL VOTO DI FIDUCIA

Manovra in aula al Senato dal pomeriggio, approvazione a Palazzo Madama domani, con il Cdm convocato alle 18 per autorizzare il voto di fiducia. Poi il testo passerà all'esame della Camera. La conferenza dei capigruppo ha stabilito la nuova tabella di marcia del provvedimento dando un colpo d'acceleratore all'esame del decreto legge che sarà approvato già domani, anziché sabato.

Tre le modifiche al testo approvato in commissione Bilancio annunciate da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza:
 1) aumento di un punto Iva, dal 20 al 21, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico;
2) fino al pareggio di bilancio, contributo del 3% sopra i 500mila euro;
3) adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Giovedì il Consiglio dei ministri approverà anche l'introduzione nella Costituzione della «regola d'oro» sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.
La scelta del governo di ricorrere al voto di fiducia sulla manovra «rientra nelle prerogative del governo» e giunge in un momento in cui «occorre fare in modo che la manovra venga approvata al più presto», ha affermato il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo in aula all'inizio dell'esame del provvedimento. Schifani, nei giorni scorsi, aveva chiesto di evitare il voto di fiducia per non strozzare il dibattito. «L'ho fatto sapendo che posso esercitare solo una moral suasion di cui non mi pento. Ma - ha concluso - occorre coniugare l'ampiezza del dibattito con l'esigenza di tempi celeri per l'approvazione del decreto in relazione alla situazione internazionale».

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