Il Dopo di noi reca disposizioni in
materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del
sostegno familiare o che potrebbero essere in futuro prive di tale sostegno.
L'articolo 1 esplicita le finalità del disegno di legge, inteso
a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l'autonomia delle
persone con disabilità, in attuazione dei princìpi di cui agli articoli 2, 3,
30, 32 e 38 della Costituzione, agli articoli 24 e 26 della Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea e agli articoli 3 e 19 della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13
dicembre 2006 e ratificata dall'Italia ai sensi della L. n. 18 del 2009.
In particolare, il disegno di legge disciplina:
§
misure di assistenza, cura e protezione in favore delle persone con
disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie
connesse alla senilità, prive di sostegno familiare, in quanto mancanti dei
genitori o perché gli stessi non sono in grado di "fornire l'adeguato
sostegno genitoriale" (articolo 1, comma 2). Le predette misure
sono integrate nel progetto individuale per le persone disabili di cui
all'articolo 14 della L. 8 novembre 2000, n. 328, e sono assicurate attraverso
la progressiva presa in carico della persona già durante l'esistenza in vita
dei genitori; tali misure sono definite con il coinvolgimento dei soggetti
interessati e nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave,
ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi;
§
misure di agevolazione per i seguenti negozi o atti giuridici, se destinati
in favore di disabili gravi: erogazioni da parte di soggetti privati;
stipulazione di polizze assicurative; costituzione di trusts;
costituzione di vincoli di destinazione di beni immobili o di beni mobili
iscritti in pubblici registri; costituzione di fondi speciali, composti di beni
sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento
fiduciario anche in favore di alcune organizzazioni non lucrative di utilità
sociale (articolo 1, comma 3).
Il comma 1 dell'articolo 2 prevede che le
prestazioni assistenziali da garantire in tutto il territorio nazionale ai
disabili gravi privi del sostegno familiare, di cui al precedente articolo
1, comma 2, siano definite nell'àmbito del procedimento di determinazione
dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e degli obiettivi di servizio
relativi ai settori assistenziali diversi da quello sanitario. Tale
procedimento (ai sensi del richiamato art. 13 del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68)
consta, tra l'altro, di una legge statale e, nelle more di adozione di
quest'ultima, di un'intesa in sede di Conferenza unificata Stato- regioni- province
autonome- città ed autonomie locali.
Il comma 2 dell'articolo 2 stabilisce che,
nelle more del completamento del suddetto procedimento di definizione dei
livelli essenziali delle prestazioni (LEP), il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e
previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato-regioni-province
autonome-città ed autonomie locali, definisca gli obiettivi di servizio per le
prestazioni da erogare ai disabili in oggetto, con decreto da emanare entro sei
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nei limiti delle
risorse disponibili a valere sul Fondo istituito dal successivo articolo
3.
Inoltre, una norma prevede che le regioni e
le province autonome (nell'àmbito delle risorse disponibili a legislazione
vigente) assicurino l’assistenza sanitaria e sociale ai disabili gravi privi
del sostegno familiare (di cui all'articolo 1, comma 2) anche
mediante l’integrazione tra le relative prestazioni e la collaborazione con i comuni
e garantiscano i macrolivelli di assistenza ospedaliera, di assistenza
territoriale e di prevenzione.
L'articolo 3 istituisce il Fondo per l'assistenza alle persone
con disabilità grave prive del sostegno familiare nello stato di previsione del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione di 90 milioni
di euro per il 2016, di 38,3 milioni per il 2017 e di 56,1 milioni annui a
decorrere dal 2018.
L'accesso alle misure di assistenza, cura e protezione a carico del Fondo è
subordinato alla sussistenza di requisiti da individuare con decreto del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore del provvedimento in esame, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro della salute, previa
intesa nella suddetta sede di Conferenza unificata. Con la medesima procedura
si provvede annualmente alla ripartizione delle risorse del Fondo. Si prevede,
inoltre, che le regioni adottino indirizzi di programmazione e definiscano: i
criteri e le modalità per l'erogazione dei finanziamenti; le modalità per la
pubblicità dei finanziamenti erogati e per la verifica dell'attuazione delle
attività svolte; le ipotesi di revoca dei finanziamenti concessi.
L'articolo 4 specifica che il Fondo è destinato, in
particolare, alle seguenti tipologie di intervento, in favore dei disabili
gravi privi del sostegno familiare, di cui al precedente articolo 1,
comma 2:
§
attivazione e potenziamento di programmi di intervento volti a favorire
percorsi di deistituzionalizzazione e supporto alla domiciliarità in abitazioni
o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali
della casa familiare e che tengano conto delle migliori opportunità offerte
dalle nuove tecnologie, al fine di impedire l'isolamento delle persone con
disabilità;
§
realizzazione, ove necessario e, comunque, in via
residuale, nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, di interventi
per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far
fronte ad eventuali situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà delle
persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne
tutela gli interessi;
§
realizzazione di interventi innovativi di residenzialità, volti alla
creazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co-housing,
che possono comprendere il pagamento degli oneri di acquisto, locazione,
ristrutturazione e messa in opera degli impianti e delle attrezzature necessari
per il funzionamento degli alloggi medesimi, anche sostenendo forme di mutuo
aiuto tra persone con disabilità;
§
sviluppo di programmi di accrescimento della consapevolezza, di
abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita
quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile.
Viene, infine, sancita la possibilità di compartecipazione delle regioni,
degli enti locali, degli enti del terzo settore, nonché di altri soggetti di
diritto privato con comprovata esperienza nell'assistenza ai disabili e delle
famiglie che si associano per le medesime finalità, al finanziamento dei
programmi e all'attuazione dei predetti interventi, nel rispetto del principio
di sussidiarietà e delle rispettive competenze.
L'articolo 5 eleva il limite di detrazione dall'imposta IRPEF
da 530 a 750 euro per le polizze assicurative aventi per oggetto il rischio di
morte, qualora queste ultime siano destinate alla tutela delle persone con
disabilità grave.
L'articolo 6 disciplina le esenzioni ed agevolazioni
tributarie per i seguenti negozi giuridici, se destinati in favore di disabili
gravi:
§
costituzione di trusts;
§
costituzione di vincoli di destinazione di beni immobili o di beni mobili
iscritti in pubblici registri, mediante atto in forma pubblica, ai sensi
dell'art. 2645-ter del codice civile (con conseguente limitazione
dell'impiego dei beni conferiti e dei loro frutti per il solo scopo sottostante
il vincolo);
§
costituzione di fondi speciali, composti di beni sottoposti a vincolo di
destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario.
L'affidatario può essere costituito anche da un'organizzazione non lucrativa di
utilità sociale (ONLUS), che operi prevalentemente nel settore della
beneficenza.
Il comma 2 specifica che le esenzioni ed agevolazioni
di cui al presente articolo 6 sono ammesse a condizione che il
negozio giuridico persegua come finalità esclusiva (espressamente indicata
nell'atto) l'inclusione sociale, la cura e l'assistenza di uno o più disabili
gravi beneficiari. Il comma 3 stabilisce le ulteriori
condizioni che devono sussistere, congiuntamente, per fruire delle medesime esenzioni
ed agevolazioni. In particolare, si richiede che il negozio giuridico:
§
sia fatto per atto pubblico;
§
identifichi in modo univoco i soggetti coinvolti ed i rispettivi ruoli,
descriva funzionalità e bisogni dei disabili beneficiari, indichi le attività
assistenziali necessarie a garantire la cura e la soddisfazione dei bisogni
degli stessi soggetti, comprese le attività volte a ridurne il rischio di
istituzionalizzazione;
§
individui gli obblighi del trustee, del gestore o del
fiduciario, rispetto al progetto di vita e agli obiettivi di benessere che deve
promuovere in favore del disabile grave, nonché gli obblighi e le modalità di
rendicontazione;
§
contempli come beneficiari esclusivamente persone con disabilità grave;
§
destini i beni esclusivamente alla realizzazione delle finalità
assistenziali oggetto del medesimo negozio giuridico;
§
identifichi il soggetto preposto al controllo delle obbligazioni imposte a
carico del trustee, del gestore o del fiduciario;
§
stabilisca il termine finale di durata del trust o del
vincolo di destinazione o del fondo speciale nella data della morte del
disabile e definisca la destinazione del patrimonio residuo.
Il comma 1 dispone che i beni ed i diritti oggetto dei
negozi giuridici in esame siano esenti dall'imposta sulle successioni e
donazioni, mentre il successivo comma 6 prevede che per i
trasferimenti di beni e diritti in favore dei trusts o dei
fondi speciali in esame e per gli atti di costituzione dei suddetti vincoli di
destinazione le imposte di registro, ipotecarie e catastali si applichino in
misura fissa; tali esenzioni ed agevolazioni sono concesse a decorrere dal 1°
gennaio 2017 (comma 10).
Il comma 7 dispone che gli atti, i documenti, le istanze,
i contratti, nonché le copie dichiarate conformi, gli estratti, le
certificazioni, le dichiarazioni e le attestazioni posti in essere o richiesti
dal trustee, dal gestore o dal fiduciario siano esenti dall'imposta
di bollo; anche tale esenzione si applica a decorrere dal 1° gennaio 2017
(comma 10).
Il comma 4 prevede (sempre per il periodo decorrente dal 1°
gennaio 2017, ai sensi del comma 10) che, in caso di premorienza
del beneficiario rispetto ai soggetti che abbiano stipulato il negozio
giuridico, i trasferimenti dei beni e di diritti reali in favore dei suddetti
soggetti godano dell'esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni e le
imposte di registro, ipotecarie e catastali si applichino in misura fissa.
Resta ferma l’imposta sulle successioni e donazioni per i trasferimenti - alla
morte del beneficiario - dei beni e di diritti reali in favore di altri
soggetti, diversi da quelli che abbiano stipulato il negozio giuridico (comma
5); in tal caso, l'imposta è applicata facendo riferimento all'eventuale
rapporto di parentela o di coniugio intercorrente tra disponente, fiduciante e
destinatari del patrimonio residuo.
Il comma 8 prevede che, in caso di conferimento di
immobili, o di diritti reali sugli stessi immobili, nei trusts o
nei fondi speciali in esame, i comuni possano stabilire per i soggetti passivi
aliquote ridotte, franchigie o esenzioni ai fini dell'imposta municipale
propria, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Il comma 9 riconosce, a decorrere dal periodo di imposta
2016 (comma 10), la deducibilità dal reddito complessivo del soggetto
privato (anche diverso dalle persone fisiche) delle erogazioni liberali, delle
donazioni e degli altri atti a titolo gratuito effettuati nei confronti dei trusts o
dei fondi speciali in esame, entro il duplice limite del 20% del reddito
complessivo dichiarato e di 100.000 euro annui.
Il comma 11 demanda le modalità di attuazione del presente articolo
6 ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da
emanare, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali,
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in
esame.
L'articolo 7 demanda alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, nell'àmbito delle risorse umane, strumentali e finanziarie
disponibili a legislazione vigente, l'avvio di campagne informative intese alla
diffusione della conoscenza delle disposizioni recate dal provvedimento in
esame e delle altre forme di sostegno per i disabili gravi privi del sostegno
familiare, nonché alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla finalità
di favorire l'inclusione sociale dei disabili.
L'articolo 8 prevede che il Ministro del lavoro e delle
politiche sociali trasmetta alle Camere, entro il 30 giugno di ciascun anno,
una relazione sullo stato di attuazione delle disposizioni in esame e
sull'impiego delle risorse finanziarie di cui all'articolo 9. La
relazione deve altresì illustrare l'effettivo andamento delle minori entrate -
rispetto alla normativa previgente - derivanti dalle medesime disposizioni,
anche al fine di evidenziare gli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.
Il comma 1 dell'articolo 9 provvede alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal presente disegno di legge. La
copertura è costituita, in via principale, dall'integrale impiego delle risorse
- pari a 90 milioni di euro annui - del Fondo destinato alla copertura
finanziaria di interventi legislativi recanti misure per il sostegno di persone
con disabilità grave, prive di sostegno familiare (Fondo istituito dall'art. 1,
comma 400, della L. 28 dicembre 2015, n. 208).
Il successivo comma 2 dispone che le eventuali risorse
derivanti da una differenza strutturale tra la misura della
suddetta copertura e le effettive minori entrate (determinate dalla presente
legge) confluiscano, a decorrere dall’anno di quantificazione, nel Fondo di cui
al precedente articolo 3.
L'articolo 10 prevede che la legge in esame entri in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale.
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