Circa 50 tonnellate di petrolio versate nel Mar Ligure, il 10% delle 500 tonnellate che sono uscite dalla rottura dell’oleodotto della società Iplom che conduce il prodotto da Busalla (sede della raffineria) al porto petroli di Genova Multedo. Frutto di un incidente avvenuto domenica scorsa che però ieri mattina ha rischiato di complicarsi ulteriormente quando forti piogge e un’ondata di piena del rio Polcevera hanno portato al cedimento di una delle barriere di contenimento poste in settimana sul torrente per arginare il flusso del greggio. Una situazione che ha portato il comandante della capitaneria di porto, ammiraglio Giovanni Pettorino, a dichiarare lo stato di emergenza locale, per affrontare la situazione con un numero maggiore di mezzi messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente. Due unità di supporto con attrezzature di recupero di tipo oceanico, dunque, sono state inviate da Livorno e Civitavecchia per supportare le due genovesi già operative. Il notevole dispiego di mezzi marini e terrestri, peraltro, sta facendo impennare i costi dell’intervento per la Iplom che, secondo fonti tecniche qualificate, potrebbero superare i 5 milioni di euro.
Le panne assorbenti poste alla foce del Polcevera, comunque, hanno retto e ieri non ci sono stati nuovi versamenti significativi in mare. Quelli avvenuti, però, nelle ore immediatamente successive alla rottura della tubazione hanno portato alla formazione di diverse chiazze di petrolio in mare - estese su un’area di 28 chilometri - che ieri pomeriggio si trovavano al largo del tratto tra Savona e Andora, spostandosi verso la Francia. I mezzi di contenimento dispiegati anche in mare hanno avvistato, in particolare, una chiazza compatta lunga 2 chilometri e larga mezzo.
In ogni caso, la commissione ambiente del Senato, fa sapere il presidente Giuseppe Marinello, convocherà al più presto «i vertici della società Iplom, il sindaco e gli assessori competenti di Genova e tutti coloro deputati alla salvaguardia del territorio ligure».
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-04-24/in-mare-50-tonnellate-petrolio-080229.shtml?uuid=ACzp3cED
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