domenica 23 settembre 2012

CHE FINE FANNO I CONTRIBUTI VOLONTARI VERSATI?

La recente riforma pensionistica varata dal Governo con il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetta «Salva Italia»), convertito dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011, ha generato situazioni di notevole disparità come, ad esempio, nel caso specifico dei versatori di contributi volontari, ovvero persone uscite dal mondo del lavoro per vari motivi e che hanno scelto di chiedere l'autorizzazione all'Inps per pagare i contributi volontari e cercare di raggiungere l'obiettivo della pensione; 

l'articolo 24, commi 14 e 15, del decreto-legge n. 201 del 2011 riconosce, per alcune categorie di lavoratori, la salvaguardia dai requisiti previsti dalle norme introdotte dalla riforma previdenziale, per cui i destinatari possono beneficiare di quanto previsto ante riforma; 

successivamente, con il decreto interministeriale del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze del 1ogiugno 2012, è stato stabilito il numero relativo alla platea dei beneficiari, ovvero i lavoratori salvaguardati, che potranno accedere al pensionamento con i requisiti e le decorrenze vigenti prima dell'entrata in vigore della riforma;  tra i lavoratori «salvaguardati» rientrano anche coloro che sono stati autorizzati a versare i contributi volontari, secondo le seguenti condizioni: 

a) non devono avere ripreso attività lavorativa successivamente all'autorizzazione alla prosecuzione volontaria della contribuzione; 

b) devono avere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011; 

l'applicazione di tali condizioni penalizza però coloro che, in base all'autorizzazione predetta, pur avendo versato contributi per anni, sobbarcandosi quindi un pesante onere finanziario, restano esclusi rispetto a coloro che, avendo ricevuto l'autorizzazione ad ottobre 2011 hanno versato almeno un canone entro il termine del 4 dicembre 2011; 

analoga situazione si è verificata anche per coloro che, pur essendo stati autorizzati a versare i contributi volontari, nel caso in cui abbiano lavorato anche a tempo determinato e per un breve periodo dopo l'autorizzazione, restano automaticamente esclusi dall'ambito della salvaguardia 

Chiediamo al Ministro del lavoro, quali iniziative anche normative, di carattere urgente ed improcrastinabile, il Ministro interrogato intenda adottare al fine di tutelare la posizione di coloro che, autorizzati a versare i contributi volontari, nel caso in cui abbiano lavorato anche per un breve periodo a tempo determinato in seguito a tale autorizzazione, sono stati esclusi dalla salvaguardia di cui in premessa e dunque dall'applicazione del trattamento pensionistico previgente alla riforma previdenziale varata con la manovra cosiddetta «Salva-Italia» ed evitare un gravissimo pregiudizio ad essi non imputabile.

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