mercoledì 28 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
TRIBUNALE DI SCIACCA. LA CAMERA APPROVA Odg DI MARINELLO
La manovra correttiva dei conti pubblici è legge. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto giovedì mattina, poco prima di partire per la Romania. Ora manca solo l'ultimo passaggio, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo il voto di fiducia nell'aula della Camera - dove i sì sono stati 316 e i no 302 -, il provvedimento era stato votato in via definitiva attorno alle 20.10 di mercoledì, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivato in Aula per assistere all'approvazione finale. Il testo complessivo ha ottenuto il via libera con 314 sì e 300 no.
In giornata Berlusconi si era recato in visita da Napolitano, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta. L'incontro, a quanto si è appreso, è servito per un confronto con il Quirinale sulla manovra stessa e sui ripetuti attacchi ai Btp che martedì hanno stabilito il record negativo a 405 punti del differenziale di rendimento e dunque di rischio con i tedeschi Bund a 405 punti. Lo «spread» si è poi solo leggermente ridotto a quota 390.
Intanto la Camera ha approvato un ordine del giorno a firma Giuseppe Marinello che impegna il Governo a prevedere anche la possibilità che l'ampliamento delle circoscrizioni provinciali venga effettuato oltre i confini provinciali. Questo, unitamente ad altri criteri inseriti, agevola la sede giudiziaria di Sciacca.
Intanto la Camera ha approvato un ordine del giorno a firma Giuseppe Marinello che impegna il Governo a prevedere anche la possibilità che l'ampliamento delle circoscrizioni provinciali venga effettuato oltre i confini provinciali. Questo, unitamente ad altri criteri inseriti, agevola la sede giudiziaria di Sciacca.
sabato 10 settembre 2011
mercoledì 7 settembre 2011
VIA LIBERA DAL SENATO, TRA LE MISURE ANCHE IL BONUS BEBE'
Via libera del Senato alla fiducia sul maxiemendamento alla manovra. I voti favorevoli sono stati 165, i contrari 141 e 3 gli astenuti. Il testo passa adesso all’esame della Camera per la seconda lettura dove il disco verde è atteso entro il finesettimana.
L’impatto positivo che il maxiemendamento avrà sul deficit sarà pari a 700 milioni nel 2011, 4,342 miliardi nel 2012, 4,399 miliardi nel 2013 e 4,389 nel 2014. Questo secondo quanto si legge nella Relazione tecnica al provvedimento che porta l’entità complessiva della Finanziaria - considerando cioè anche la manovra varata il 13 agosto pari a 49,8 miliardi - a circa 54,2 miliardi di euro al 2013, l’anno in cui è fissato il pareggio di bilancio. Gran parte delle somme che entreranno nelle casse dello Stato dalle modifiche contenute nel maxi emendamento deriveranno proprio dall’aumento del gettito dell’Iva che sale dal 20 al 21 per cento e che garantirà 700 milioni quest’anno e 4,236 miliardi di euro dal prossimo anno in poi.
L’impatto positivo che il maxiemendamento avrà sul deficit sarà pari a 700 milioni nel 2011, 4,342 miliardi nel 2012, 4,399 miliardi nel 2013 e 4,389 nel 2014. Questo secondo quanto si legge nella Relazione tecnica al provvedimento che porta l’entità complessiva della Finanziaria - considerando cioè anche la manovra varata il 13 agosto pari a 49,8 miliardi - a circa 54,2 miliardi di euro al 2013, l’anno in cui è fissato il pareggio di bilancio. Gran parte delle somme che entreranno nelle casse dello Stato dalle modifiche contenute nel maxi emendamento deriveranno proprio dall’aumento del gettito dell’Iva che sale dal 20 al 21 per cento e che garantirà 700 milioni quest’anno e 4,236 miliardi di euro dal prossimo anno in poi.
Bonus bebè (vedi post più in basso) Tra le altre misure contenute nella manvora, c'è anche quella riguardante i bonus bebè. infatti, i genitori che hanno ricevuto il bonus bebè (misura prevista della finanziaria 2006), senza averne diritto, avranno tempo tre mesi per restituire le somme che hanno ricevuto. È quanto prevede il maxiemendamento alla manovra. La misura chiude così il caso, che interessa circa 8.000 famiglie, "accusate" dal Mef di aver autocertificato in maniera sbagliata il proprio reddito, ottenendo 1.000 euro per la nascita di un bebè. "Al fine di semplificare l’attività amministrativa e di evitare l’insorgere di ulteriore contenzioso", si legge nella norma, ai soggetti che hanno beneficiato del bonus bebè senza averne diritto "non si applicano le conseguenti sanzioni penali e amministrative se restituiscono le somme indebitamente percepite entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge". Anche i procedimenti penali e amministrativi avviati saranno sospesi fino alla scadenza dei 90 giorni e "si estinguono a seguito dell’avvenuta restituzione" delle somme percepite.
Riduzione parlamentari Intanto la commissione Affari costituzionali del Senato ha iniziato l’esame dei disegni di legge costituzionale in materia di riduzione del numero di parlamentari. I relatori, Enzo Bianco del Pd e Gabriele Boscetto del Pdl, hanno svolto le relazioni introduttive. La prossima settimana si svolgerà la discussione generale, a conclusione della quale sarà fissato un termine per la presentazione degli emendamenti e si procederà alle votazioni.
Salve la Crusca e l'accademia dei Lincei Il maxi emendamento alla manovra salva l’Accademia della Crusca e quella dei Lincei. Il testo del governo ha infatti recepito il contenuto di un emendamento bipartisan approvato in commissione Bilancio del Senato che eliminava la soppressione prevista dal decreto degli Enti pubblici non economici con meno di 70 dipendenti. Tra essi sono appunto le due storiche istituzioni culturali che così sopravvivono.
Domani conferenza delle Regioni Il presidente Vasco Errani ha convocato una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per domani mattina alle 10 al Cinsedo. All’ordine del giorno la valutazione dell’ipotesi di auto riforma delle istituzioni regionali ed eventuali determinazioni da assumere in relazione all’iter parlamentare del D.L.13 agosto 2011 n. 138 recante "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo". E sempre per domani alle 12 è convocata la conferenza dei capigruppo che definirà il calendario di aula che si rifletterà sui tempi di lavoro della commissione bilancio. Domani pomeriggio si riunirà l’ufficio di presidenza della commissione che dovrebbe iniziare subito dopo a discutere il decreto.
MANOVRA: ECCO TUTTE LE NOVITA'
«Rassicurare i mercati al più presto» e «in modo inequivocabile». Non solo «seguendo le indicazioni della Bce» ma anche «blindando» le misure per correggere i conti con la fiducia. In modo che quando domani mattina si riunirà a Francoforte il Consiglio dei governatori della Banca centrale europea «il segnale sia duplice». Sul punto, durante il Consiglio dei ministri, Berlusconi è chiarissimo. Giovedì, infatti, la manovra avrà già avuto il via libera del Senato, atteso per questa sera. Mentre per domani mattina alle nove è in programma un altro Consiglio dei ministri che darà il via libera al ddl costituzionale che prevede la soppressione delle province, il pareggio di bilancio in Costituzione e la riduzione del numero dei parlamentari.
Così, quando inizierà la riunione all’Eurotower che deve confermare il sostegno ai nostri titoli di Stato - alle 15 è prevista la conferenza stampa di Trichet - l’Italia avrà messo nero su bianco le sue misure.
Sulle quali c’è stata una vera e propria sterzata con l’introduzione dell’aumento dell’Iva (dal 20 al 21%), del prelievo per i redditi sopra i 300mila euro e dell’intervento sulle pensioni delle donne nel privato a partire dal 2014. Modifiche volute da Silvio Berlusconi che è riuscito a vincere le resistenze di Tremonti (sull’Iva) e Bossi (sulle pensioni).
Sulle quali c’è stata una vera e propria sterzata con l’introduzione dell’aumento dell’Iva (dal 20 al 21%), del prelievo per i redditi sopra i 300mila euro e dell’intervento sulle pensioni delle donne nel privato a partire dal 2014. Modifiche volute da Silvio Berlusconi che è riuscito a vincere le resistenze di Tremonti (sull’Iva) e Bossi (sulle pensioni).
martedì 6 settembre 2011
SI VA VERSO IL VOTO DI FIDUCIA
Manovra in aula al Senato dal pomeriggio, approvazione a Palazzo Madama domani, con il Cdm convocato alle 18 per autorizzare il voto di fiducia. Poi il testo passerà all'esame della Camera. La conferenza dei capigruppo ha stabilito la nuova tabella di marcia del provvedimento dando un colpo d'acceleratore all'esame del decreto legge che sarà approvato già domani, anziché sabato.
Tre le modifiche al testo approvato in commissione Bilancio annunciate da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza:
1) aumento di un punto Iva, dal 20 al 21, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico;
2) fino al pareggio di bilancio, contributo del 3% sopra i 500mila euro;
3) adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Giovedì il Consiglio dei ministri approverà anche l'introduzione nella Costituzione della «regola d'oro» sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.
La scelta del governo di ricorrere al voto di fiducia sulla manovra «rientra nelle prerogative del governo» e giunge in un momento in cui «occorre fare in modo che la manovra venga approvata al più presto», ha affermato il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo in aula all'inizio dell'esame del provvedimento. Schifani, nei giorni scorsi, aveva chiesto di evitare il voto di fiducia per non strozzare il dibattito. «L'ho fatto sapendo che posso esercitare solo una moral suasion di cui non mi pento. Ma - ha concluso - occorre coniugare l'ampiezza del dibattito con l'esigenza di tempi celeri per l'approvazione del decreto in relazione alla situazione internazionale».
Tre le modifiche al testo approvato in commissione Bilancio annunciate da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza:
1) aumento di un punto Iva, dal 20 al 21, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico;
2) fino al pareggio di bilancio, contributo del 3% sopra i 500mila euro;
3) adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Giovedì il Consiglio dei ministri approverà anche l'introduzione nella Costituzione della «regola d'oro» sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.
La scelta del governo di ricorrere al voto di fiducia sulla manovra «rientra nelle prerogative del governo» e giunge in un momento in cui «occorre fare in modo che la manovra venga approvata al più presto», ha affermato il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo in aula all'inizio dell'esame del provvedimento. Schifani, nei giorni scorsi, aveva chiesto di evitare il voto di fiducia per non strozzare il dibattito. «L'ho fatto sapendo che posso esercitare solo una moral suasion di cui non mi pento. Ma - ha concluso - occorre coniugare l'ampiezza del dibattito con l'esigenza di tempi celeri per l'approvazione del decreto in relazione alla situazione internazionale».
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