Onorevoli colleghi! Nell'approssimarsi del voto finale sulla manovra di bilancio per il 2011, desidero rispondere alle reiterate ed insistenti argomentazioni che, sia la sinistra, sia taluni settori della maggioranza, hanno insistentemente portato avanti in questi giorni di discussione, e cioè che la legge non contenesse disposizioni in favore delle sviluppo e del welfare.
È opportuno ricordare che l'opera del Ministro Tremonti in questi anni si è prevalentemente incentrata sulla tenuta dei conti e sullo sforzo di evitare che la crisi internazionale, generatasi con la crisi dei subprime si schiantasse con forza devastante sul nostro Paese che è afflitto, non per colpa di questo Governo, da uno dei debiti pubblici, in rapporto al PIL, più alti del mondo.
A tutt'oggi i mercati segnalano che la crisi del settore immobiliare americano è tutt'altro che finita; segnalano un prezzo in costante crescita del petrolio e tensioni sul mercato delle materie prime; segnalano l'accrescersi del rischio Paese per l'Irlanda Pag. 58ed il Portogallo. Peraltro occorre ricordare che dall'anno prossimo il nostro Paese dovrà affrontare un piano di rientro concordato in sede comunitaria, che obbligatoriamente porterà a manovre nelle quali sarà necessario realizzare cospicui avanzi primari.
Le azioni del Ministro Tremonti, al quale si imputa di frenare lo sviluppo, hanno impedito che gli italiani con mutui variabili perdessero le proprie case, che le nostre banche entrassero in crisi, che l'afflusso di prestiti del sistema bancario alle imprese si prosciugasse del tutto, che il Paese si avviasse ad una deriva finanziaria sul modello della Grecia. Enormi risorse sono confluite nel 2010 nel sostegno dei redditi da lavoro, quasi altrettante ne saranno utilizzate nel 2011, frenando così il disagio di coloro che, non per colpa del Governo, quanto piuttosto del ciclo economico, si sono trovati in cassa integrazione o licenziati.
Si è imputato a Tremonti di non aver abbassato le tasse e di aver bloccato il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Andrebbe invece ascritto a suo grande merito di non aver alzato le tasse e di non aver toccato gli stipendi dei dipendenti pubblici, al contrario di altri Paesi comunitari. E certamente non può essere imputata a Tremonti la crescita dei differenziali tra i tassi di interesse dei titoli pubblici tra Italia e Germania, che tutti gli Osservatorii internazionali imputano invece alla litigiosità della maggioranza, anche se tutti noi sappiamo a quale settore della maggioranza tale litigiosità va imputata.
Maggioranza con la quale si era stabilito, con il voto al decreto di luglio, che la legge di stabilità altro non avrebbe fatto che confermare la stretta sui bilancio pubblici.
Viceversa si è irritualmente stabilito, che la legge di stabilità contenesse le norme di sviluppo e di sostegno del reddito. Peraltro osservo che il decreto sviluppo, già preventivato per la fine di novembre, sarebbe entrato immediatamente in vigore, mentre la legge di Stabilità entra in vigore il 1o gennaio 2011. Quindi nella «interessata» fretta di alcuni schieramenti politici ad anticipare, si è finiti col posticipare le disposizioni per lo sviluppo.
Dunque il Governo ha messo sul piatto 5,7 miliardi vincolandoli alle esigenze più pressanti e di questa sensibilità gli diamo atto. Nella bagarre di dichiarazioni al vetriolo che quotidianamente vengono poste all'attenzione della pubblica opinione, in pochi spendono una parola per dire che i conti sono in sicurezza, il Federalismo precede spedito e le questioni più importanti sono finanziate.
Abbiamo destinato 1,5 miliardi in due anni alle università, un ulteriore miliardo agli ammortizzatori sociali. Il bonus energetico è stato prorogato, ma con la accorta modifica di spalmarlo in 10 anni, di modo che da fonte di maggiori spese esso può diventare causa di maggiori entrate, se si considera il massiccio volume di affari, di iniziative imprenditoriali, di lavoro e di economia verde che l'efficienza energetica alimenta.
E ancora: le missioni internazionali, l'esenzione sanitaria per la specialistica, il finanziamento delle scuole paritarie, il Fondo per i malati di SLA, l'autotrasporto, il salario di produttività, le risorse per l'ambiente, il piano di controllo sul settore dei giochi, la maggiore elasticità del Patto di stabilità.
Il nostro voto favorevole a questa Manovra è convinto e in esso è compreso l'apprezzamento per l'operato del Governo.