Tagliare i fondi a disposizione del "5 per 1000" significherebbe anche limitare drasticamente – è stato spiegato ancora dall’organizzazione di Strada - la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore. “Potevano proporre le correzioni in aula, ma non l’hanno fatto: mi sembra, comunque, di aver capito che il bilancio è slittato, quindi potrebbero tentare di inserire il provvedimento nel Milleproroghe”, conclude la Miotto. L’appello delle Onlus è chiaro: chiedono al "Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della legge di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al "5 per 1000" per l'anno 2011, ripristinando quanto meno l'importo dei fondi previsti nell'anno 2010", spiega Niccolò Contucci, il direttore generale dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).
Se il testo della nuova "legge per la stabilità" dovesse essere approvato così com’è ora, i fondi da destinare al "5 per 1000" non potrebbero sforare il tetto dei 100 milioni, con il drammatico risultato che le associazioni no profit avrebbero il 75% di entrate in meno rispetto all’anno precedente. Il taglio si aggiungerebbe – ha scritto Emergency - a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che aiutano i paesi in via di sviluppo e a quelli per la ricerca scientifica, universitaria e sanitaria. Il governo, insomma, vuol fare cassa su tutto, compreso il sociale. Alla base del provvedimento c’è un’interpretazione sbagliata sulle cause della crisi economica e finanziaria in atto.
Ora, anche dai banchi della maggioranza, c’è qualche parlamentare che comincia a battere il pugno sul tavolo di Tremonti. “Ci siamo resi conto che i tagli programmati nella nuova legge di stabilità voluta dal ministro Giulio Tremonti non possono essere accettati in toto, così nella commissione senato di bilancio metteremo a punto la legge, perché sembra che si siano ulteriori disponibilità rispetto alle coperture date fin qui alla Camera, quindi alcune delle questioni rimaste aperte potranno essere sanate”, spiega Giuseppe Marinello, il vicepresidente, quota Pdl della commissione bilancio della Camera.
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