giovedì 6 aprile 2017

IL MIO INTERVENTO IN AULA PER LE POPOLAZIONI COLPITE DAGLI EVENTI SISMICI

Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 801 del 05/04/2017 

Discussione del disegno di legge:
(2756) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 (Approvato dalla Camera dei deputati)

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Marinello. Ne ha facoltà.
Le ricordo, senatore, che ha solo sei minuti, perché ha ceduto parte del suo tempo al senatore Di Biagio.

MARINELLO (AP-CpE). Signora Presidente, vedrò di economizzare il tempo.
Non esiste «il terremoto», ma esistono «i terremoti»; ogni terremoto ha una sua storia e quella del terremoto di cui ci stiamo occupando è a tutti nota. Si tratta di un territorio enorme: 140 Comuni coinvolti, 59.000 scosse, di cui nove superiori al quinto grado, 142.000 sopralluoghi finora eseguiti e 200.000 richiesti.
È evidente che le somme sin qui stanziate, pari ad oltre 8 miliardi di euro nei vari interventi, non sono assolutamente bastevoli. Non mi meraviglio di questo decreto-legge; non è il primo decreto, è il terzo e sicuramente ce ne saranno altri, si continuerà a parlare del terremoto in questo scorcio di legislatura ed anche nella prossima. Non mi meraviglio perché il danno è stato enorme, le problematiche sono molteplici ed evidentemente le risorse necessarie non possono essere tutte disponibili dall'oggi al domani.
Ritengo però che quello al nostro esame sia un buon decreto-legge che, dal punto di vista della sua costruzione, è stato particolarmente implementato e migliorato durante i lavori svolti alla Camera dei deputati, come hanno riconosciuto i colleghi dell'opposizione ed, in particolare, il senatore Arrigoni. È un provvedimento che ha il merito di parlare di microzonizzazione sismica. A questo proposito voglio ricordare, approfittando della presenza del Ministro per i rapporti con il Parlamento, che su questo tema, proprio quest'Aula, il sette marzo scorso ha approvato un'importante mozione che aveva per argomento il completamento della carta geologica moderna. In quella mozione si sono trattati temi riguardanti le politiche di prevenzione e mitigazione dei rischi idrogeologici e, in particolare, la microzonizzazione sismica del territorio nazionale. Credo sia arrivato il momento di trattare questi argomenti con serietà e ritengo che il prossimo appuntamento importante, l'esame del Documento di economia e finanza (DEF), possa essere assolutamente il terreno in cui queste tematiche possano trovare allocazione.
Venendo al provvedimento al nostro esame, ci sono tanti spunti positivi che possono essere ricordati. Ritengo in particolare che sia cosa buona e giusta aver individuato l'8 per mille per quanto riguarda i beni culturali ed architettonici dal 2017 al 2025, avere messo a disposizione delle risorse per i soggetti più deboli e bisognosi, avere inserito ulteriori nuovi Comuni dell'Abruzzo che erano rimasti fuori e, soprattutto, aver inserito una serie di norme che consentano ai piccoli Comuni, che non hanno una struttura burocratica adeguata, di poter interagire con gli uffici del commissario e con il resto delle strutture pubbliche messe a loro disposizione in maniera più agevole.
Si può poi criticare tutto. È fondata l'idea che bisogna andare a normare con una legge-quadro che tratti il tema delle grandi calamità e, in particolare, la questione del terremoto, in maniera complessiva. Bisogna tornare indietro nel tempo e a andare a rivedere cosa si è fatto a partire dalle grandi calamità, da quella del 1968 in Sicilia, nella Valle del Belice, ad oggi. Si tratta di grandi tematiche. Bisogna, a mio avviso, avere maggiore versatilità e approfitto ancora una volta della presenza del Governo, per lanciare un appello, attraverso il Ministro, al collega Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di essere assolutamente più lungimiranti e versatili nell'idea di andare ad infrastrutturare il Paese soprattutto nelle aree terremotate.

(Segue MARINELLO). Bisogna andare a cercare i soldi dove sono ed essi non sempre sono nel bilancio pubblico. Bisogna andare ad interagire con i fondi di investimento internazionali e - perché no - intavolare una trattativa con le grandi ditte concessionarie, mi riferisco alle concessioni autostradali, andando a verificare se interagendo su quel terreno o prolungando anche le scadenze di alcune concessioni, sia possibile andare a trovare quelle risorse economiche che possano mettere a carico dei privati l'ammodernamento e la messa in sicurezza di anelli viari assolutamente fondamentali. Mi riferisco, in particolare, alle autostrade e ai viadotti che oggi suscitano tanta preoccupazione. Sono cose che possono essere fatte e che credo debbano essere fatte da un politica seria e responsabile capace dell'assunzione di responsabilità.
Al di là però di tutto questo, come ho detto in premessa, questo decreto-legge va approvato senza indugio. Per tale ragione il voto del Gruppo che rappresento sarà favorevole. (Applausi dal Gruppo AP-CpE). 

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