giovedì 31 dicembre 2015

CHE IL 2016 SIA UN ANNO DI BUONI E SPLENDIDI FRUTTI

Carissimi, si conclude il 2015.
Tante sarebbero le cose da ricordare e tante da valutare al fine di poter stilare il proprio bilancio di esperienze e di attività, invece vorrei rammentare soltanto poche cose con le quali dovremo fare i conti nell’anno che ci aspetta e probabilmente ancora oltre.
1)      Lo sfruttamento e l’aggressione continua dell’uomo nei confronti dell’Ambiente, atteggiamento predatorio che nel sottrarre continuamente risorse mina profondamente il futuro e le speranze di interi popoli e di tutte le future generazioni. Conseguenza di quanto sopra, anche il continuo e rapido aumento delle temperature causa a sua volta di nuove epocali povertà.
2)      Il continuo irrefrenabile flusso migratorio di intere popolazioni dalle aree di crisi verso l’Europa con conseguenti problematiche e tensioni
3)      L’aggressione del terrorismo islamico che oltre a devastare ampie parti dell’Asia e dell’Africa compiendo atti di efferata crudeltà nei confronti di civili inermi, veri e propri genocidi, oggi arriva nelle nostre case cercando di stravolgere la nostra quotidianità.
Tutto si lega, ma credo occorra riflettere principalmente che la vera emergenza da affrontare al fine di poter razionalmente confrontarsi con il resto delle problematiche sia costituita dalla perdita di identità e di valori che sta interessando tutti i popoli occidentali, anche noi italiani.
Una scristianizzazione che inizia da lontano come conseguenza dell’Illuminismo. Quest’ultimo nel negare il trascendentale e nel banalizzare l’avvento di Nostro Signore Gesù Cristo e del suo potentissimo  messaggio ha determinato il dilagare del relativismo assoluto e dell’egoismo più abietto.
Oggi è in pericolo la dignità degli uomini, la sacralità della famiglia e conseguentemente l’essenza stessa della società così come costituita da millenni della nostra storia.
Riscopriamo l’amore per la lettura, l’utilità del silenzio, il valore della meditazione, la necessità della preghiera, stringiamoci nelle nostre famiglie riprendendo la trama di un millenario tessuto a dispetto di coloro i quali operano per il suo continuo e irrimediabile disfacimento.
Auguri per il 2016, che le nostre speranze, le nostre intenzioni, il nostro lavoro lo colmino di buoni e splendidi frutti.

mercoledì 23 dicembre 2015

DDL AMBIENTE: FINALMENTE E' UNA REALTA'



"Finalmente, ci sono voluti quasi due anni ma ce l'abbiamo fatta! Con l'approvazione definitiva del Ddl ambiente da parte della Camera dei Deputati entreranno in vigore 79 articoli e tantissime novità: gli articoli in campo energetico, quelli per gli impianti a biogas e biomassa, le norme per favorire la realizzazione delle reti elettriche, quelle sui certificati verdi e sui canoni idroelettrici".
Lo ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello (Ap), al termine della votazione del Ddl ambiente approvato dall'aula di Monte Citorio. 
Marinello ha poi ricordato "l'impegno totale per contrastare il dissesto idrogeologico, la tutela delle aree marine protette e la creazione di nuove, il divieto di gettare a terra mozziconi di sigaretta e piccolissimi rifiuti, punito da 30 a 300 euro, il divieto di immissione e di foraggiamento dei cinghiali; il divieto di tagliare l'acqua agli utenti morosi, il divieto di pignoramento degli animali domestici".
 "L'Italia - ha concluso - si dota molto più che di una legge, di una Agenda Verde innovativa che pone il paese all'avanguardia per la green economy di cui personalmente vado fiero".

lunedì 21 dicembre 2015

S. MARGHERITA BELICE: IN PRIMAVERA I LAVORI PER LA SEDE DEI VV.FF.

Nuova sede del distaccamento Vigili del Fuoco di S. Margherita Belice. 
Un altro importante traguardo raggiunto!
Come si ricorderà, all'inizio di Novembre 2015 è stata validata dall'apposita commissione la progettazione definitiva delle opere edili per la nuova sede dei vigili del fuoco di Santa Margherita Belice. Il progetto è stato redatto dall’Area Tecnica del Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco.
Il 10 dicembre 2015 è stata completata la formalizzazione della gara per l'affidamento dei lavori.
Considerando i necessari tempi per la pubblicazione e sottoscrizione del contratto si prevede che i lavori di questa importante struttura inizieranno nella primavera del 2016.
Voglio ricordare che la nuova sede dei Vigili del Fuoco di S. Margherita Belice sorgerà su un’area di quasi 6.400 metri quadrati messa a disposizione dall’amministrazione comunale margheritese e che questo è uno dei pochi distaccamenti realizzato con fondi del Ministero degli Interni.
E di questo voglio ringraziare il Ministro Angelino Alfano.
La nuova sede dei vigili del fuoco di S. Margherita Belice, voluta fortemente, è una struttura strategica per tutta l’area belicina perché inserita non solo in una zona densamente popolata, ma anche molto importante anche dal vista idrogeologico.

Un altro risultato concreto raggiunto a favore delle comunità belicine.

giovedì 17 dicembre 2015

UTERO IN AFFITTO: LA CONDANNA DELL'UNIONE EUROPEA

Stop agli "uteri in affitto", che riducono la donna, il suo grembo e i bambini a una merce con lo sfruttamento soprattutto delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo. Questo importante messaggio è emerso in assemblea plenaria al Parlamento europeo, all’interno del Rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo.
Il Rapporto sui diritti umani, per molti versi controverso, ha visto assorbire un emendamento dell’eurodeputato popolare slovacco Miroslav Mikolasik che segna un punto assolutamente importante, soprattutto a fronte della rapida diffusione della pratica della maternità surrogata, che sempre più attira critiche – ora anche di parte laica e femminista – nonché di vari esponenti omosessuali.
Il paragrafo in questione (il 114) afferma che il Parlamento europeo
«condanna la pratica della maternità surrogata, che mina la dignità umana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce; considera che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento riproduttivo e l’uso del corpo umano per profitti finanziari o di altro tipo, in particolare il caso delle donne vulnerabili nei Paesi in via di sviluppo, debba esser vietato e trattato come questione di urgenza negli strumenti per i diritti umani» a disposizione dell’Ue nel dialogo con i Paesi terzi.
Il testo così emendato, prima ancora di essere approvato al Parlamento, aveva già ottenuto amplissima maggioranza in ben tre commissioni parlamentari. Anzitutto in quella che ha l’ultima parola in materia, e cioè gli Affari esteri, con 47 sì, 4 no e 4 astenuti. E così anche nelle altre due commissioni consultate: Sviluppo (22 sì, un no e un astenuto), e Diritti della donna e parità di genere (23 sì, 6 no e nessun astenuto).

mercoledì 16 dicembre 2015

IL CAPPOTTO DEL DUO MARINE-MARION

 I francesi – dopo avere illuso al primo turno il Front Nazional di poter rompere la resistenza dei partiti tradizionali – hanno scelto l’usato sicuro.
Republicains e socialisti tirano un sospiro di sollievo perché anche questa volta i Le Pen, nel binomio inedito Marine/Marion, non riescono nell’impresa e vedono ridimensionate le possibilità di conquistare in futuro l’Eliseo.
La Francia si scopre ferita ma non divisa: gli attacchi terroristici non hanno aperto crepe nel suo assetto istituzionale e l’opinione pubblica non si è fatta travolgere dalle emozioni.
È un buon segno e un esempio per tutte le democrazie occidentali, compresa la nostra, che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Inoltre è una conferma che l’estremismo non paga: esistono molti partiti in Europa che fanno della demagogia e della protesta la propria ragione d’essere e che raggiungono cifre ragguardevoli di consenso, ma nessuno di questi è riuscito a sfondare.
Crediamo che la ragione sia da ricercarsi nella saggezza dei popoli che, pur continuando a dare messaggi molto netti ai partiti tradizionali votando formazioni di rottura, si sono sempre fermati un attimo prima di dare a questi ultimi un vero potere.
Certo, né Hollande e Sankozy in Francia né gli altri leader moderati europei possono sottovalutare le pressioni estremiste perché sarebbe un grave errore strategico. Devono impegnarsi in quel buon governo che rappresenta l’efficace antidoto alle derive populiste.
In Italia, purtroppo, non mancano queste pericolose tendenze: Grillo, Salvini, Meloni, anche lo stesso Berlusconi dopo la piazza di Bologna al fianco della Lega, provano tutti i giorni ad azzoppare il governo, ma possono davvero rappresentare una seria alternativa? Non lo crediamo perché sono molto bravi nella critica e nella distruzione mentre non hanno dimostrato la stessa capacità nella proposta e nella costruzione.
Vedremo alle prossime elezioni amministrative quale sarà il trend ma certamente il caso francese ci conforta perché anche in Italia i cittadini prendano la giusta scelta a favore di chi responsabilmente si è assunto l’onere di fare ripartire l’Italia.
http://www.nuovocentrodestra.it/cappotto-marine-le-pen-perde-in-tutte-e-nove-le-regioni-dove-si-e-votato/

mercoledì 9 dicembre 2015

SONO DISGUSTATO: A PARIGI AREA ISLAM PER PREGARE, NULLA PER I CRISTIANI


"Va bene la multiculturalità va bene il rispetto delle tradizioni, delle usanze e di tutte le Fedi, ma quello che sta accadendo a Parigi va ben al di là della laicità che deve contraddistinguere una conferenza organizzata dalle Nazioni Unite. Mentre ai fedeli musulmani a Le Bourget è stata riservata un'intera area dove si entra rigorosamente a piedi scalzi e si può pregare in ginocchio sui tappeti in direzione de La Mecca, per i Cristiani niente, assolutamente nulla. Neanche un crocifisso o una cappella".
E' quanto afferma da Parigi il presidente della commissione Ambiente di palazzo Madama Giuseppe Marinello (Ap).
"E gli organizzatori -aggiunge- addirittura ieri, giorno dell'Immacolata Concezione e dell'inaugurazione del Giubileo della
Misericordia indetto da Papa Francesco, non hanno pensato di far celebrare una Santa Messa. Sono disgustato da questa discriminazione.

lunedì 7 dicembre 2015

COP21 PARIGI: LA PRIVA VERA SVOLTA PER SALVARE IL PIANETA

"Per anni si parlerà della COP21 di Parigi, ma noi non dobbiamo limitarci soltanto a dire ciò che è successo. Dobbiamo invece raccontare di come noi in prima persona abbiamo scritto la storia della COP21: quella che ha rappresentato la prima vera svolta per salvare il Pianeta"

sabato 5 dicembre 2015

MOBILITIAMOCI PER ALLESTIRE IL PRESEPE

Lettera aperta:
Mobilitiamoci per allestire il Presepe

  Si approssima la ricorrenza del Santo Natale e puntualmente si ripropongono le solite polemiche su presepi e crocifissi.
Quest’anno però tali polemiche si inseriscono in un contesto storico-politico assolutamente nuovo; infatti il pericolo di un terrorismo dilagante in Occidente e sinanco a casa nostra ci rende accorti e riflessivi.
 Non è più tempo di debolezze e timidezze né tantomeno di ossequiosi ragionamenti conformistici rispondenti al cosiddetto “politicamente corretto”.  Dobbiamo riscoprire principi identitari e valori ed in questo è indimenticabile la lezione dottrinaria, spesso fraintesa, talvolta vilipesa, di Benedetto XVI.
 Non soltanto l’ateismo, ma soprattutto il comodo relativismo di noi occidentali in ossequio a un frainteso multi-culturalismo ci rende permeabili e senza difese. Senza contare che ignorare la storia recente ed anche quella più lontana ci condanna alla palude della non-memoria sino ad essere inghiottiti in un pericoloso vuoto che poi si traduce in un Nulla esistenziale.
  Tra l’altro, ci allarma ancor più l’atteggiamento di quei pubblici amministratori, dirigenti scolastici e sinanco di quei religiosi i quali spesso fanno a gara, in ossequio a un presunto dialogo tra “diversi”, nel comprimere, fino a sottacere, i riferimenti alla nostra religione e alla nostra tradizione.
 Credo sia arrivato il momento per lanciare un appello per una mobilitazione a difesa del Natale e della nostra identità cristiana segnando il distinguo da perniciose derive laiciste, rendendo tutti partecipi delle nostre posizioni, chiedendo sostegno e condivisione.
  Suscitare anche confronti e dibattiti da posizioni diverse è di per sé un fatto positivo perché utile ad uscir fuori dalle secche della comoda quotidianità.

Intanto mobilitiamoci per allestire il Presepe. Non soltanto come simbolo, ma come momento di ampia riflessione.

giovedì 3 dicembre 2015

INTERVENTO IN AULA SULLE MOZIONI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Anche se certamente dobbiamo ancora migliorare l’italia è già all’avanguardia rispetto alla maggioranza degli altri paesi, ha diminuito le emissioni del 21% in 25 anni ed ha raggiunto da tempo gli obiettivi Ue per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. A Parigi se i grandi inquinatori presenti seguissero il nostro esempio, contenuto nella mozione appena approvata dal Senato, l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature al due per cento sarebbe certamente raggiunto. 
L’Italia dall’emergenza dei cambiamenti climatici, potrebbe ricavare paradossalmente un opportunità di businnes e un ritorno in termini di sviluppo industriale, vendendo ai paesi ‘grandi inquinatori’ le tecnologie utili e pulite per la riconversione delle proprie attività industriali di cui la penisola è un produttore all’avanguardia”.

mercoledì 2 dicembre 2015

UN BELL'ARTICOLO DI VITTORIO MESSORI SUL CORRIERE DELLA SERA

Natale e la debolezza dell’Europa
che a quei valori non crede più

Rispetto per l’Islam? È falso. Ma quel gesto racconta ciò che abbiamo perduto

Forse scandalizzerò qualcuno confessando che non riesce, a me, di scandalizzarmi per le gesta politicamente corrette di un preside di provincia, di un signore commoventemente ligio al conformismo egemone. Quello dominato da una sorta di raptus maniacale: la vigilanza ossessiva per «non offendere» alcuno.
Per stare al nostro preside: nonostante le sue precisazioni, resta il fatto che far finta di niente a Natale, solennizzando invece a gennaio una neutrale «Festa dell’Inverno», gli sembra un contributo al rispetto per le altre culture e alla integrazione degli immigrati musulmani. C’è da annoiarsi: capisco la sorpresa dello sprovveduto professore per l’eco mediatica suscitata da una sortita di cui abbiamo visto e ogni giorno vediamo qualche esempio. Per un esempio tra tanti: quante maestre, di elementari se non di asilo, hanno distillato simili propositi edificanti in assemblee grondanti buonismo e li hanno resi pubblici? È ormai cosa da «breve», per dirla in gergo giornalistico, roba da pagine di cronaca dei quotidiani locali.
È tedioso dover spiegare per l’ennesima volta che l’effetto di simili iniziative non consiste nella gratitudine degli islamici, con aumento della stima per noi, tanto generosi. L’effetto sta, al contrario, nella conferma del loro disprezzo per gente pronta a nascondere le proprie tradizioni, anche religiose, per una piaggeria gratuita, per giunta non richiesta.
Chi mai tra noi — si dicono — chi mai rinuncerebbe al rispetto del digiuno anche per un unico giorno di Ramadan? E questi, invece, si affannano a nascondere pure la ricorrenza della nascita del loro Messia, che per giunta scambiano per il Figlio di Dio, per non dar fastidio a noi e ai nostri figli a scuola o all’asilo? Ma allora ha ragione l’imam quando, in moschea, ci dice che questa Europa che fu cristiana ormai è atea ed è pronta a passare la mano all’umma, la comunità di noi credenti veri.
Tengano innanzitutto presente, i presidi di provincia e, in genere, i portatori di generosi sentimenti, che ogni musulmano — quale che sia la sua miseria economica o la sua posizione sociale, anche infima — guarda il cristiano dall’alto in basso, certo della sua superiorità in ciò che conta: la conoscenza e l’adorazione dell’unico, vero Creatore dell’universo. Maometto muore esattamente sei secoli dopo la morte di Gesù. Questi è degno di ogni onore, il suo nome sia in benedizione, ma solo perché, come penultimo profeta, è venuto ad annunciarci l’arrivo dell’ultimo, definitivo profeta, colui al quale l’arcangelo di Allah ha dettato, parola per parola, la Rivelazione piena. Nella discendenza di Abramo vi è una scala ascendente: la Torah degli ebrei, il Vangelo dei cristiani e — infine — il Corano degli islamici. I quali, dunque, stanno al vertice e guardano con compassione noi, credenti in Cristo, noi attardati, noi fermi a un anacronistico gradino inferiore.
Anche per questo lo scambiare per rispetto il nascondimento della nostra identità religiosa, è visto come una conferma della vergogna che proviamo nell’essere fermi a un Dio dimezzato , senza conoscere Allah. Per chi, come per questi popoli, ciò che innanzitutto conta è la dimensione religiosa, il vero sottosviluppo è il nostro, la nostra ricchezza economica non vale nulla a confronto della loro ricchezza di possessori della verità definitiva. Nessun islamico consapevole accetterà un dialogo alla pari con i cristiani , per lui inutile (che cosa ha ancora da sapere, nel Corano essendoci tutto?) ed anche umiliante, essendo quelli fermi a Gesù, dunque a un livello ben inferiore per coloro che ascoltano la testimonianza di Muhammad.
C’è, ripeto, un sospetto di noia nel dovere ricordare — magari a persone di cultura come gli insegnanti — realtà elementari che dovrebbero essere ben note. In ogni caso, sia chiaro: per quella che Vico chiamava «l’eterogenesi dei fini» (le buone intenzioni che, messe in pratica, producono effetti rovesciati rispetto alle attese) il rinunciare alle nostre prospettive e alle nostre tradizioni non porta alla pace. Può portare, invece, alla guerra: non solo a quella del risorto Califfato, ma anche a quella di altre parti dello sconfinato mondo islamico. Mondo sempre più convinto che — nella nostra incuranza religiosa — vi sia la conferma che siamo pronti alla resa, maturi per l’islamizzazione, con le buone o con le cattive. E, in questo, va pur detto, non avrebbero del tutto torto.
In effetti, quale Natale come nascita di Cristo può difendere un Occidente — europeo e nordamericano — che ha da tempo provveduto a cancellarne il nome? Da anni è scorretto, inaccettabile, un Merry Christmas, sostituito dunque da un Season’s greetings. E che cosa ha a che fare il bambino di Betlemme con il vecchio, obeso Babbo Natale della Coca Cola? Che c’entra colui che ripeté «beati i poveri» con il trionfo commerciale della fine di dicembre? Che dire (i siti su Internet ne sono pieni) del malizioso abbigliamento intimo proposto alle donne per un sesso tutto speciale per festeggiare la notte in cui, dicevano una volta, il Messia venne alla luce?
In fondo, siamo giusti: perché prendersela troppo con il rappresentante di una scuola dove insegnanti e allievi — alla pari dei loro compagni dell’intero Occidente — in gran parte hanno gettato alle spalle il senso e il messaggio di questa Nascita? In nome di quali «valori» dovremmo schierarci a difesa, noi, cittadini di una Europa che ha rifiutato di riconoscere che le sue radici stanno — non solo, certo, ma in gran parte — in quei venti secoli di storia trascorsi dal parto di Maria nel villaggio di Giudea?
C’è, in vicende come questa , molto déjà vu. Ma non manca di certo pure l’ipocrisia.
Vittorio Messori

http://www.corriere.it/opinioni/15_dicembre_01/natale-debolezza-dell-europa-a7a2d494-9877-11e5-b53f-3b91fd579b33.shtml

TUTELA DELLE COSTE SICILIANE: PROGETTO CAPLYPSO FOLLOW ON

Oggi, nell’aula magna del palazzo centrale dell’Università di Catania, si terrà il meeting finale del progetto “Calypso Follow on” organizzato dal centro di ricerca Cutgana.
Il progetto, realizzato con i fondi della programmazione ordinaria Italia-Malta 2007-2013, prevede il potenziamento del sistema Hf, costruito nel’ambito del progetto “Calypso”, con l’installazione di una quarta antenna a nord-ovest di Pozzallo nel porto turistico di Marina di Ragusa. 
Apriranno i lavori il rettore Giacomo Pignataro, il presidente della commissione territorio, ambiente e beni ambientali del Senato, Giuseppe Marinello, il console onorario di Malta, Chiara Calì, ed il project leader Calypso Fo (Università di Malta), Aldo Drago.
Già attivo dall’ottobre 2013, il sistema Hf permanente ed operativo consente di prevenire eventuali sversamenti di idrocarburi a tutela delle coste siciliane e maltesi con valorizzazione e sviluppo socio-economico. 
Inoltre, il sistema monitora le correnti marine superficiali nel canale siculo-maltese al fine di ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati e/o di operazioni di Search and Rescue (SAR).
La partnership è costituita dall’Università di Malta, dall’Università di Palermo (polo territoriale universitario della Provincia di Trapani), dall’Iamc–Cnr di Capo Granitola, dal Cutganadell’Università di Catania e da Arpa Sicilia

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...