mercoledì 29 giugno 2011

DECRETO SVILUPPO: TUTTE LE NOVITA'

CREDITO IMPOSTA LAVORO AL SUD. Viene istituito per ogni lavoratore svantaggiato o molto svantaggiato assunto a tempo indeterminato nei 12 mesi successivi all'entrata in vigore del decreto. Con alcune modifi che apportate dalle commissioni però se i posti di lavoro creati non sono conservati per un periodo minimo di tre anni o di due anni nelle caso delle pmi e se vengono accertate violazioni non formali, l'imprenditore deve restituire il credito d'imposta di cui hanno già usufruito. La misura attende il via libera dell'Europa.
BONUS INVESTIMENTI AL SUD. Torna il credito d'imposta automatico per le imprese che investono nel Mezzogiorno. Il governo ha inserito una clausola di salvaguardia per i conti pubblici. 
CREDITO IMPOSTA PER RICERCA. Per gli anni 2011 e 2012 a favore delle imprese che fi nanziano progetti di ricerca in università o enti pubblici di ricerca. Il credito d'imposta vale anche per gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifi co (gli ospedali di eccellenza).
SALTANO SPIAGGE, RESTANO DISTRETTI. È stata soppressa la norma sul diritto di superfi cie ventennale sulle spiagge. Se ne riparlerà nella comunitaria. Resta invece confermata l'istituzione sulle coste dei distretti turistici (nel testo originario si parlava di turistico-alberghieri). Tali distretti godono di una serie di agevolazioni e semplifi cazioni di carattere fi scale, fi nanziario e amministrativo e costituiscono «Zone a burocrazia zero».
ACCERTAMENTO ESECUTIVO. Passa da 120 a 180 giorni la sospensione dell'accertamento esecutivo. Gli importi da iscrivere provvisoriamente a ruolo, conseguenti ad accertamenti non defi nitivi, vengono ridotti dalla metà a un terzo delle somme contestate.
IPOTECHE E ESPROPRI FISCO. L'agente della riscossione non può iscrivere un'ipoteca sulla prima casa se l'importo complessivo del credito «è inferiore» a 20 mila euro. Stesso discorso per gli espropri che potranno essere effettuati solo se la somma «supera» i 20 mila euro. Se invece non si tratta della prima casa e l'iscrizione al ruolo non è più contestabile, l'asticella di ipoteca ed esproprio è sugli 8 mila euro. Prima di iscrivere ipoteca sui beni immobili, l'agente della riscossione deve comunicare al contribuente che, in assenza di pagamento delle somme dovute entro il termine di trenta giorni, si procederà con l'iscrizione.
GANASCE FISCALI. Se i debiti sono inferiori ai duemila euro, le azioni cautelari ed esecutive possono scattare solo dopo l'invio di due solleciti di pagamento a distanza di almeno sei mesi. 
CONTROLLI FISCALI IN AZIENDA. I controlli devono essere nel tetto dei 15 giorni lavorativi e contenuti al massimo in un trimestre.
ENTRATE DA EQUITALIA A COMUNI. Dal 1° gennaio 2012, l'attività di riscossione delle entrate torna da Equitalia ai Comuni.
STOP ANATOCISMO FISCALE. Stop agli interessi anatocistici sulle somme iscritte a ruolo. La modifi ca sarà valida però solo per le cartelle future. Si stabilisce inoltre che la misura degli interessi per il versamento, la riscossione e i rimborsi dei tributi sia fi ssata nel limite massimo di un punto percentuale (attualmente è di tre) rispetto al tasso al saggio legale pubblicato annualmente a cura del ministero dell'Economia.
SALVA-PRECARI SCUOLA. I precari «storici» avranno un assegno annuale pari all'incirca alla metà dello stipendio, la precedenza assoluta nel conferimento delle supplenze e alla partecipazione a progetti per attività di carattere straordinario. Nuove graduatorie ogni tre anni. Zone disagiate daranno più punti. Trasferimento solo dopo cinque anni.
PROROGA SISTRI. Per le società che hanno fi no a dieci dipendenti il termine di operatività del Sistri deve essere defi nito entro 60 giorni e non deve scattare prima del primo giugno 2012.
 LIMITI A «IUS VARIANDI» BANCHE. Lo ius variandi, cioè la possibilità di modifi care unilateralmente le condizioni dei contratti da parte delle banche, varrà solo per i contratti futuri ed eventuali clausole in contratti di fi nanziamento di mutuo sottoscritti dalle imprese (esclusi consumatori e microimprese) devono essere «espressamente» approvate dal cliente e la modifi ca dei tassi di interesse può scattare solo al verifi carsi di «specifici eventi e condizioni, predeterminati nel contratto».
RINEGOZIAZIONE MUTUI CASA. Viene ampliata la platea dei destinatari della disciplina sulla rinegoziazione dei mutui ipotecari a tasso variabile. In particolare, l'importo dei fi nanziamenti rinegoziabili è elevato da 150 mila a 200 mila euro.
DESIGN. Saltano le modifi che al Codice della proprietà industriale introdotte nel testo originario che prevedeva che la tutela del diritto d'autore sul design non si estendesse alle opere e ai complementi d'arredo realizzati prima del 2001.
AGENZIA ACQUA. Non è passata la richiesta di istituire una autorità di vigilanza sui servizi idrici ed è cambiata invece la denominazione dell'Agenzia governativa che viene istituita con il decreto: l'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche diventa Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua.
COSTRUZIONI PRIVATE E APPALTI. Diverse le modifi che introdotte. Sugli appalti è passato un emendamento del Pd sui criteri di determinazione del prezzo più basso, secondo cui si chiarisce che il prezzo più basso sarà determinato al netto delle spese relative al costo del personale, valutato sulla base dei minimi salariali dei contratti nazionali. Al tempo stesso verranno esclusi i costi della sicurezza nel luoghi di lavoro.
SPORTELLO UNICO IMPRESE. Nei comuni inadempienti verranno nominati commissari ad acta. 
PORTI E APPRODI TURISTICI. Il decreto punta a incentivare la realizzazione di porti e approdi turistici e a rendere più semplice il rilascio delle concessioni demaniali marittime a ciò destinate. Per la revisione della disciplina delle concessioni demaniali marittime per la realizzazione di porti e approdi turistici si dovrà fare riferimento alla Conferenza stato-regioni.  

lunedì 27 giugno 2011

STOP ALL'ENERGIA NUCLEARE

Stop all’energia nucleare, anche se proveniente da altri Paesi. E’ quanto prevede una proposta di legge presentata dai deputati del Pdl Renato Farina, Marina Di Centa, Giuseppe Marinello, Roberto Speciale e Paolo Vello.
“E’ fatto divieto - si legge nel testo - alle società a capitale misto che forniscono energia elettrica in Italia di rifornirsi da Paesi che non garantiscano che la stessa non è prodotta da centrali nucleari”. Le società elettriche, così, dovrebbero presentare entro il 31 dicembre 2012 una certificazione con l’indicazione della centrale elettrica produttrice. Senza questa certificazione scatterebbe una maxi-multa di 10 milioni di euro per ogni giorno di ritardo nella presentazione del documento. “Vietare l’acquisto di energia elettrica da Paesi che non garantiscano che la stessa non è prodotta da centrali nucleari - si legge nella relazione illustrativa - stimolerebbe metodi di produzione ad impatto ambientale vicino allo zero o, comunque, alternativi e potenzialmente meno inquinanti. L’imposizione di sanzioni in caso di violazione del divieto - concludono i deputati - permetterebbe ai cittadini, tramite gli organi dello Stato, di rivalersi su coloro che ‘giocano’ con un bene essenziale qual è la salute”.

giovedì 16 giugno 2011

NON PASSA L'EMENDAMENTO CONTRO GLI INSEGNANTI DEL SUD

TMNews - Dl sviluppo/ Richiesta fiducia lunedì,si lavora a maxiemendamento

 Slitta alla prossima settimana la fiducia sul decreto sviluppo, dopo il raduno della Lega nord che si terrà a Pontida domenica. Il voto ci sarà quindi tra martedì e mercoledì proprio quando il premier Silvio Berlusconi sarà chiamato in Parlamento sulla verifica di governo chiesta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'esecutivo intanto lavora al maxiemendamento su cui porre la fiducia e il relatore per la commissione Bilancio, Giuseppe Marinello, ha spiegato che il testo approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze, con circa 140 modifiche rispetto alla versione originaria, potrebbe vedere ulteriori novità. Tra i temi, Marinello ha indicato quelli che riguardano il fisco e la riscossione.

Oggi è cominciata la discussione generale sul provvedimento che proseguirà domani. E sempre domani, alle ore 11,30, è già prevista una capigruppo di Montecitorio dal cui esito si capirà meglio la direzione che intendono prendere governo e maggioranza.

Il decreto approda nell'Aula della Camera con una serie di novità e, dopo riunioni convulse e voti al cardiopalma, sono saltati i diritti di superficie ventennali sulle spiagge (il tema verrà con ogni probabilità affrontato nella comunitaria) su cui c'era stato un braccio di ferro tra Pdl e Lega, norma che all'indomani del varo del provvedimento da parte del governo aveva sollevato un vespaio di polemiche. Non è passata la proposta del Carroccio di dare 40 punti in più in graduatoria agli insegnanti che risiedono nelle località dove insegnano. Vita breve ha avuto anche l'ipotesi di porre un tetto ai bonus dei banchieri. Ed è stata respinta la richiesta dell'opposizione, arrivata dopo la vittoria dei referendum, di istituire una vera e propria Autorità per l'acqua al posto dell'Agenzia per i servizi idrici.

mercoledì 15 giugno 2011

MARINELLO A DIFESA DEGLI INSEGNANTI DEL SUD

La scuola è appena finita, ma già infuriano le polemiche sulla nomina degli insegnati per il prossimo anno. Già perché questi nove mesi di riforma Gelmini hanno dimostrato come siano molti, troppi, i precari della scuola, in lotta tra di loro per un posto.
Così, l'ultima proposta viene dalla Lega che non nasconde il suo obbiettivo di tutelare i professori "padani" contro l'arrivo in massa di docenti rimasti senza cattedra al sud. In un emendamento al decreto sviluppo, infatti, il partito del Carroccio propone quaranta punti in più in graduatoria agli insegnanti residenti nella provincia della scuola in cui chiedono di lavorare. Come dire, se sei del sud resta al sud e se sei del nord hai diritto di lavorare al nord.
L'emendamento, approvato da tutti i membri del partito di Bossi, ha però diviso la maggioranza. In particolare, Giuseppe Marinello relatore del Pdl ha espresso il dubbio dell'incostituzionalità dell'emendamento.
«La Lega Nord somma, in maniera devastante, il disprezzo per i precari che ha Berlusconi, con un inqualificabile razzismo» denuncia invece Luoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori. «La qualità degli insegnanti deve essere valutata in base alla loro preparazione e dedizione al lavoro e non in base alla residenza o alla regione di appartenenza».

di Beatrice Lavinia Melis
http://www.nuovasocieta.it/attualita/27479-scuola-punteggi-piu-alti-agli-insegnanti-padani.html

giovedì 9 giugno 2011

E CALCIOPOLI FINISCE NEL DECRETO SVILUPPO

Norme anti-combine,calciopoli finisce nel famoso decreto-sviluppo, da qualcuno ribattezzato il decreto minestrone.Il relatore, il leghista Maurizio Fugatti, ha infatti annunciato che nel pacchetto degli emendamenti che presenterà domani, assieme al suo collega Giuseppe Marinello (Pdl), cercherà proprio di porre un argine al nuovo scandalo che ha colpito il football nostrano e che ha registrato l’amarezza di Silvio Berlusconi riferita nel corso del vertice del Pdl. Sono invece caduti sotto la mannaia delle inammissibilità gli emendamenti che introducevano dei limiti ai bonus dei banchieri. Al termine di una prima riunione di maggioranza Fugatti ha annunciato che i relatori presenteranno domani alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera un «pacchetto di emendamenti».
Tra i temi oggetto di queste proposte di modifica c’è appunto anche il calcioscommesse, portato dal Carroccio al tavolo della maggioranza. Al testo si sta ancora lavorando sul piano tecnico, ma dovrebbe consistere in due punti, secondo quanto ha anticipato Fugatti: un tetto alle singole scommesse, nonchè l’obbligo di segnalazione del giro delle giocate ai Monopoli dello Stato, che avrebbero il potere addirittura di sospendere una partita qualora si concentrassero su di essa quote «anomale» di puntate tali da adombrare il sospetto di una “combine”. Resta da vedere se la proposta di modifica sarà ammessa o sarà giudicata inammissibile per estraneità della materia, come è successo a 543 emendamenti sui 1.536 presentati dai gruppi parlamentari. Ed è il motivo per cui il Pd, con Massimo Vannucci, esprime scetticismo: «ieri si sono rivenduti con la stampa un emendamento per la zona franca a Lampedusa, poi la sera è stato dichiarato inammissibile: anche per questo emendamento mi sembrano parole al vento».
Il decreto infatti può essere modificato con proposte che rispettino il contenuto, e cioè con misure che favoriscano la crescita del Pil. Ed è stato questo il motivo di una bocciatura illustre, e cioè le proposte di Pdl e Lega di introdurre un tetto ai super-bonus per i banchieri. Sono infatti stati giudicati inammissibili sia l’emendamento della leghista Silvana Comaroli, che quello del capogruppo Pdl in commissione Finanze, Maurizio Bernardo. Rimangono però sul tavolo altri temi caldi: l’allentamento delle cosiddette «ganasce fiscali», accertamento esecutivo, il cosiddetto “ius variandi” per le banche, nonchè le proposte riguardanti la concessione delle spiagge.

http://www.online-news.it/2011/06/08/e-calciopoli-finisce-nel-decreto-sviluppo/

mercoledì 8 giugno 2011

LAMPEDUSA E' UNA QUESTIONE NAZIONALE

L'emendamento al dl sviluppo su Lampedusa presentato da tre deputati del Pdl è inammissibile, ma su questo tema è necessario trovare una "soluzione" insieme al "governo".
Ad affermarlo il relatore del Decreto Sviluppo, l'On. Giuseppe Marinello, secondo cui "altrimenti" non resterebbe che varare un provvedimento ad hoc perché "Lampedusa è una questione nazionale".

"Sono consapevole dell'inammissibilità degli emendamenti presentati al decreto Sviluppo riguardanti la questione di Lampedusa, ma è evidente - ha sottolineato Marinello - come vada trovata una urgente soluzione al disastro che oggi stanno subendo i lampedusiani e Lampedusa e tutte le attività imprenditoriali, turistico, alberghiere. So che è pendente presso gli uffici della Camera un ricorso presentato dai parlamentari proponenti gli emendamenti per richiedere una rivalutazione della stessa ammissibilità".

"Stiamo interloquendo con il Governo per trovare comunque una soluzione che passi anche attraverso una riformulazione delle proposte emendative che possono essere presentate dai relatori o dal Governo stesso. Altrimenti - ha concluso il relatore in commissione Bilancio - non resta che la strada di un immediato provvedimento di emergenza, una ordinanza della Protezione civile che dovrebbe essere sostenuta da tutti".

DECRETO SVILUPPO: MAGGIORANZA LAVORA SU BONUS, FISCO, SPIAGGE

Dl sviluppo/ Maggioranza lavora su bonus banchieri, fisco,spiagge | 24notizie.com | Le notizie in un click!
7GIUGNO

Maggioranza al lavoro sul decreto sviluppo. Al momento tra i principali temi sul tappeto ci sono: i diritti di superficie per le spiagge, lo stop delle ganasce fiscali per debiti sotto i 2mila euro ma anche per somme superiori se in ballo c'è la prima casa o i beni strumentali, e il tetto ai bonus dei banchieri con il rafforzamento dei poteri di Bankitalia.
Gli emendamenti presentati sono oltre 1.500 e la maggior parte arrivano proprio dai gruppi di maggioranza. "Abbiamo già fatto un primo breafing tra relatori e presidenti delle due commissioni - ha spiegato il relatore per la Bilancio Giuseppe Marinello - sulla riscossione coattiva ci sono diverse proposte ed è necessario dare certezza. A volte si è arrivati al punto di iscrivere prima un'ipoteca e poi di darne notizia al contribuente". L'orientamento sembrerebbe quello di prevedere per "i piccoli debiti, sotto i 2mila, il divieto di far scattare le ganasce, in linea con una risoluzione approvata dalla commissione Finanze la scorsa settimana. "Gli uffici sono al lavoro per verificare l'impatto finanziario della misura". In materia fiscale si sta lavorando anche a prevedere tempi più lunghi per la sospensiva per l'accertamento esecutivo (da 120 a 360 giorni).
Sulle banche "si sta ragionando" sulla riscrittura dello 'ius variandi', cioè la possibilità per le banche di modificare in modo unilaterale i contratti con le imprese e sulle richieste della Lega di introdurre un tetto ai bonus dei banchieri e di dare a Bankitalia più poteri sulle retribuzioni dei manager degli istituti. "Il tema è sicuramente sul tappeto", ha affermato il relatore per la finanze Maurizio Fugatti. E' "uno dei temi che toccheremo come maggioranza", ha aggiunto il capogruppo del Pdl in commissione Finanze, Maurizio Bernardo.
Sul tavolo la questione delle spiagge: tutti i gruppi, di maggioranza oltre che di opposizione, hanno presentato emendamenti per stralciare la parte del decreto che prevede il diritto di superficie di 20 anni per le spiagge. Ma ci sono anche proposte che puntano, come quella del leghista Pili, a innalzare il diritto di superficie da 20 a 50 anni. Sono "punti di vista che evidentemente cozzano", ha commentato Marinello. Per Bernardo l'ipotesi dello stralcio sarebbe la più quotata vista la richiesta più o meno unanime che è arrivata dai gruppi.
Infine, ha tenuto a sottolineare Fugatti precisando di parlare come leghista più che come relatore, c'è la questione del Sistri: "Noi puntiamo all'abolizione ma, se questo non fosse possibile, quantomeno vogliamo una proroga lunga".

martedì 7 giugno 2011

DECRETO SVILUPPO: 1500 RICHIESTE DI MODIFICA AL DECRETO

Raffica di emendamenti sul decreto Sviluppo. Sono ben 1.500 le richieste di modifica al decreto presentate alle commissioni Bilancio e Finanze che esaminano il provvedimento. Il termine per la presentazione scadeva alle 16. Per ora è stato reso noto solo il numero delle proposte presentate dalla Lega (circa 300) e dal Pd (300). Non sono ancora arrivate proposte di modifica da parte del governo e dei relatori. Le proposte saranno comunque scremate da domani quando le commissioni valuteranno l'ammissibilità dei singoli emendamenti.
Spiagge: emendamenti fra lo stralcio e l'innalzamento a 50 anni del diritto di superficie
Un emendamento firmato da Gianluca Pini (Lega) riscrive in maniera più dettagliata l'articolo 3 del provvedimento, innalzando tra l'altro da 20 a un massimo di 50 anni il diritto di superficie. Altri deputati, sia di maggioranza che di opposizione, chiedono invece lo stralcio della norma, rinviando a un tavolo del ministero per i Rapporti con le Regioni sull'attuazione della direttiva europea Bolkestein. «Ci sono a confronto due ipotesi - conferma il relatore per la commissione Bilancio, Giuseppe Marinello (Pdl) - alcuni colleghi chiedono lo stralcio, altri, non solo Pini, di riscrivere parzialmente la norma». È un tema, aggiunge, da valutare con «molta attenzione e prudenza».
Il ministero dell'Economia, riferiscono fonti parlamentari, sarebbe però contrario a togliere la misura dal provvedimento. L'emendamento Pini, che punta comunque a chiudere la procedura di infrazione con la Ue per l'attuazione della Bolkestein, prevede una serie di deleghe al Governo e alle Regioni. Tra le novità ci sarebbe l'esclusione in alcuni casi delle gare per le concessioni demaniali e un periodo transitorio di sei anni più sei.

sabato 4 giugno 2011

INTERVISTA PUBBLICATA SU "IL CORRIERE DI SCIACCA"

Lei è vice presidente della commissione Bilancio, qual è la sua opinione sul livello di conflittualità che oggi sta attraversando la politica e che sembra condannare il Paese ad eterne polemiche senza mai disegnare serie prospettive?
Questa è una domanda che meriterebbe un convegno. Vede, quest’anno stiamo festeggiando il 150esimo dell’unità d’Italia, eppure nell’ufficialità delle celebrazioni stiamo parlando di tutto senza interrogarci seriamente sulle condizioni e contraddizioni che determinarono quel processo. All’epoca il processo unitario si compì senza affrontare, e quindi senza risolvere, tre questioni fondamentali: la questione cattolica, la questione federalista e quella meridionale. Tutte presenti nel nostro vissuto e che non hanno trovato ancora una definizione. L’altra grande problematica inevasa è il definitivo superamento del ventennio fascista con la sua storicizzazione, ed un conseguente civile e sereno dibattito sul periodo della resistenza e sulla presenza dei comunisti in Italia. Conseguentemente occorre analizzare seriamente e con pacatezza questi Temi riuscendo a discutere con serenità su alcune ipotesi di riforma della Costituzione che, per quanto mi riguarda, è sicuramente ancor valida nei valori propugnati, ma oggi necessita di una rivisitazione. Quanto sopra consentirebbe al Paese di poter affrontare con nuovo slancio e con maggiore dinamismo le sfide di un sistema globale sempre in più rapida evoluzione, e da qui ripartire per affrontare i nodi strutturali che oggi bloccano il nostro Paese e ne impediscono una seria crescita.

Lei è anche componente della commissione nazionale antimafia. Che impressione si è fatto di questa sua esperienza?
L’esperienza è sicuramente interessante perché dopo oltre un decennio di continue cortine fumogene, depistaggi, e squallidi tentativi di speculazione politica, cominciamo ad avere dei punti fermi sul periodo delle stragi di mafia e la “cosiddetta trattativa”. Oggi i fatti ci dicono che se trattativa ci fu tra organizzazione criminale e apparati dello Stato deviati questa è avvenuta in un periodo ben preciso in cui Presidente della Repubblica era Oscar Luigi Scalfaro, capo del Governo Azeglio Ciampi, Ministro dell’Interno Nicola Mancino e Ministro della Giustizia il professor Giovanni Conso a cui peraltro si ascrive il mancato rinnovo di centinaia di 41bis. Responsabile all’epoca del Dap il dottor Capriotti fortemente voluto dallo stesso Scalfaro. Questi fatti fissano dei punti fermi e da questo ne deriva che gran parte delle speculazioni politiche
alimentate dalla sinistra e dai professionisti dell’antimafia sono miseramente naufragate. Credo sia arrivato il momento per sgombrare il campo da menzogne e luoghi comuni. La verità è che gli imponenti risultati raggiunti in questi ultimi anni nell’attività di contrasto sono dovuti all’impianto legislativo che i nostri Governi, e le maggioranze che li hanno sostenuti, hanno fortemente voluto. A fronte dell’antimafia delle parole e dei convegni, noi abbiamo prodotto provvedimenti che hanno inasprito il 41bis, che rendono impossibile la comunicazione fra i mafiosi detenuti e il mondo esterno, che riescono ad aggredire con maggiore incisività i patrimoni illeciti perseguendoli anche al di là della morte dei rei, e provvedimenti che istituiscono un fondo che consente di utilizzare le risorse illecitamente accumulate dalla malavita al fine di combattere meglio al criminalità organizzata. In una sola frase, ai nostri avversari abbiamo lasciato le parole che spesso hanno trasformato in calunnie, noi stiamo operando con fatti concreti.

Andiamo alla politica siciliana. Il governo Lombardo si regge sulla coalizione che vede insieme il Pd, l’Udc, l’Api e il Fli. Siamo al superamento degli steccati politici o di fronte ad una ricerca di poltrone?

In realtà siamo di fronte ad un ennesimo becero trasformismo che mortifica il mandato popolare, determinato da una spasmodica sete di potere e di poltrone che vede accomunati una serie di soggetti che hanno abdicato a una dialettica politica basata sulla democrazia e sul consenso. In più, è il caso di sottolineare il vergognoso comportamento del Pd che, incapace di vincere le elezioni, si è prestato allo squallido gioco di Lombardo commettendo peraltro il medesimo errore del partito comunista siciliano ai tempi del governo Milazzo e che poi si tradusse nella marginalizzazione per più di 40 anni dello stesso partito comunista e dei suoi eredi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il peggior governo che i siciliani hanno mai avuto caratterizzato da una stasi politico-burocratico-amministrativa senza precedenti.

Secondo lei, il progetto meridionalista di Lombardo è fallito? E cosa ne pensa di tutti questi partiti e partitini che nascono con lo stesso scopo? Mi riferisco a Forza del sud, Sicilia Vera.


Il fallimento di Lombardo e del suo progetto è sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda la ridda di partiti e partitini sedicenti autonomisti, trattasi di espedienti al fine di garantire sopravvivenza a qualche capo e capetto. Tra l’altro, in questo momento in Sicilia e nel meridione non abbiamo bisogno di partiti caratterizzati esclusivamente da rivendicazioni localistiche. Infatti, la nostra storica situazione sociale ed economica ci pone in maniera assolutamente diversa rispetto ad altre zone del Paese. Nel nostro Paese ci sono creditori d’imposta e debitori d’imposta. Noi oggi abbiamo l’esigenza di un rinnovato momento di unificazione del Paese che passi attraverso forti
politiche perequative e che facciano appello all’interesse comune.

Passiamo alla provincia di Agrigento dove la situazione non è diversa. Il presidente D'Orsi sta battendo tutti i record di azzeramento delle giunte. Ad ogni accordo politico cambia assessori e ricomincia d’accapo. E' quello che serve a questa provincia?

Potrei citarle, a proposito di D’Orsi un passo dell’Apocalisse di San Giovanni, ma tutto sommato per l’attuale presidente della provincia la citazione sarebbe sprecata. Confusione nella gestione e sciatteria politica dell’attuale presidente sono ormai nella consapevolezza di tutti gli agrigentini. Il risultato è disastroso. Tra l’altro il suddetto non ha un minimo di autonomia politica in quanto rispondente alle logiche e ai diktat del suo dantecausa provinciale Di Mauro e del presidente Lombardo stesso.

Ma ci dica. Ci voleva veramente Berlusconi per risolvere il problema del sovraffollamento di immigrati a Lampedusa, o le autorità locali e provinciali potevano fare qualcosa?

In realtà il problema degli immigrati e dei profughi è strettamente legato al momento di profonda crisi politica, sino agli scontri di piazza e alla guerra, che sta riguardando il nord Africa, e Lampedusa rappresenta un passaggio quasi obbligato per i disperati. In questa situazione, ormai sotto gli occhi di tutti, al di là delle dichiarazioni di intenti e dei buoni propositi sta venendo fuori il particolarismo e l’egoismo di gran parte dei paesi occidentali. Questi ultimi sempre pronti a salire in cattedra unitamente alle Organizzazioni Internazionali per impartire lezioni in materia di democrazia e diritti umani, in questi ultimi mesi si sono contraddistinti per l’assordante silenzio. Stiamo dimostrando di essere quello che siamo, cioè un grande Paese e il nostro Governo sta dando risposte concrete. In ogni caso sia chiaro, che il problema non si risolve soltanto con l’accoglienza o la regolarizzazione dei flussi, bensì con uno sforzo per la pacificazione dei paesi oggi interessati da questi scontri fratricidi e poi da massicci investimenti e politiche di sviluppo che i Paesi più agiati devono effettuare proprio in quelle aree. D’altronde il presidente Berlusconi è da anni che parla di un grande “Piano Marshall” per il nord Africa.

A Sciacca stessa storia. Il Pd insieme con l'Mpa. Con qualche consigliere di maggioranza che attacca la sua stessa giunta e talvolta il suo stesso partito. C'è confusione politica anche qui o è tutto etichettabile come “politica di paese”?

In realtà a Sciacca la situazione è un po’ più articolata. Il dottor Vito Bono è diventato sindaco della città grazie ad una grande alleanza trasversale ma anche grazie al “camouflage” del PD che non avendo la faccia per presentarsi col proprio simbolo è ricorso al vecchio trucco di snaturalizzare le proprie liste, per poi riunire sotto la stessa bandiera un grosso numero di consiglieri comunali. Si è trattata di una operazione di potere i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti; incertezza nella linea, stasi e contraddittorietà nella gestione amministrativa, liti, assoluta mancanza di saper interpretare i reali bisogni della città che oggi versa in uno stato di abbandono e crisi, una totale povertà della proposta politica e culturale dell’amministrazione, senza precedenti. E’ proprio il caso di dire che la città oggi è in ginocchio. E poi mi lasci dire: chi guida realmente questa amministrazione? Il primo cittadino ha autonomia, capacità decisionale, carisma? alle volte sembra quasi assumere l’atteggiamento del “turista per caso”. Non sono trascorsi due anni dall’elezione del dottor Bono eppure sembra quasi un secolo da quando venne accolto dalla maggioranza assoluta dei cittadini, quasi come l’uomo della svolta. Oggi è arrivato il momento di elaborare una proposta politica che possa rappresentare l’alternativa a questa attuale amministrazione, anche se da parlamentare nazionale ho il dovere di chiedermi se la città può fermarsi aspettando la scadenza naturale in una sorta di lungo torpore. Credo che si debba fare il possibile per limitare i danni sin qui compiuti e, seppur nella distinzione dei ruoli, sviluppare quelle sinergie anche fra soggetti politici distanti e antagonisti, al fine di lavorare per lo sviluppo della città.

Lei ha iniziato come consigliere comunale, poi è stato eletto deputato nella XIV, nella XV e nella XVI legislatura. Magari alla fine si candida anche a sindaco?

Non mi sono mai preoccupato più di tanto del mio futuro politico perché vivo il mio ruolo con un forte sentimento di disponibilità e di dedizione. Sempre preso dal lavoro non ho mai tempo per pensare al domani, preferisco affidarmi alla Provvidenza. Per il futuro ho un solo desiderio ed è quello, quando finirà la mia esperienza politica attiva, di aver operato e di operare in sinergia con
tanti amici che collaborano lealmente alla mia attività, riversando su loro le mie esperienze e le mie conoscenze, al fine di riuscire a passar loro il testimone, sicuro che sapranno continuare, magari meglio di me, quanto da me iniziato.

venerdì 3 giugno 2011

DECRETO SVILUPPO IN ITINERE: ENTRO IL 6 GIUGNO GLI EMENDAMENTI

Decreto sviluppo in itinere. Entro lunedì 6 giugno si presentano gli emendamenti alle commissioni riunite Bilancio e Finanze di Montecitorio, che saranno votati a partire dall'8 giugno. Poi dal 13 giugno il decreto, che scade il 12 luglio, sarà in aula alla Camera per la conversione in legge.
Cosa entrerà nel provvedimento? Previsto un alleggerimento della riscossione coattiva e uno stop alle ganasce fiscali per importi al di sotto dei 2mila euro, una modifica delle norme sul diritto di superficie sulle spiagge per non incorrere negli strali dell'Europa.
Sì anche alla riformulazione dei meccanismi del credito d'imposta, in particolare per la ricerca. È certa anche la revisione della possibilità per le banche, il cosiddetto "ius variandi", di modificare cioè unilateralmente le condizioni contrattuali con le imprese (escluse le "micro") e le semplificazioni sugli appalti sotto la soglia di gara per aumentare la trasparenza, prevedendo, per esempio, la rotazione tra imprese.
I relatori, Giuseppe Marinello (Pdl) per la Bilancio e Maurizio Fugatti (Lega) per la Finanze, hanno confermato che questi sono i temi emersi dalla discussione generale che si é chiusa ieri 1 giugno nelle Commissioni riunite. Il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti, ha detto che il decreto non è blindato. «Quello che possiamo modificare per renderlo più efficace e virtuoso - ha spiegato - non abbiamo problemi a farlo. Vediamo la presentazione degli emendamenti nelle prossime ore. Naturalmente le modifiche dovranno essere fatte nei limiti posti dal Capo dello Stato e dalle procedure della Camera».
Tra le modifiche in arrivo al decreto Sviluppo, in primis un emendamento sulle cosiddette "ganasce fiscali", bocciate giorni fa anche dallo stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. L'obiettivo, spiegano fonti della maggioranza, è quello di escludere dalle ganasce i "beni strumentali d'impresa" e di salvaguardare la prima casa. Diretta conseguenza del voto bipartisan espresso ieri dalla commissione Finanze della Camera, che ha approvato una risoluzione che impegna il governo a introdurre «elementi di flessibilità» nella riscossione coattiva delle tasse verso gli imprenditori che «dimostrino» di non poter rispettare le scadenze «per una temporanea difficoltà» legata alla congiuntura negativa». C'è anche la possibilità di concedere al debitore un nuovo piano di rateazione, in caso di mancato pagamento di una o più rate. Da rivedere anche le norme sulla riscossione di importi inferiori a 2mila euro: l'agente della riscossione sarà tenuto semplicemente a inviare al debitore solleciti di pagamento «evitando» le ganasce fiscali.

MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...