domenica 26 dicembre 2010

DIRITTI PER LE DONNE CHE DEVONO PARTORIRE


Diritti partoriente

Norme per la tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato
Atto Camera 918
Presentato l’8 maggio 2008 è abbinato con A. C. 1266, 1353, 15153, 3303. È stato assegnato alla commissione il 20 ottobre 2008, l’esame in commissione è iniziato il 22 settembre 2010. L’iniziativa è di Giuseppe Marinello (Pdl), il relatore in Commissione è Giuseppe Palumbo (Pdl).
Iter: esame in corso e rinvio
Composta di 13 articoli questa proposta di legge intende disciplinare l’assistenza alla nascita e la tutela della salute del neonato.

Tra gli obiettivi: favorire il parto fisiologico e ridurre il ricorso al parto cesareo, inserire l’anestesia epidurale tra i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), è promuovere l’allattamento al seno. E in questa strategia di intervento si inseriscono le linee guida sul parto cesareo realizzate dall’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di parti cesarei e allinearsi quanto più possibile alle indicazioni fornite dall’OMS e dal Ministero della Salute. Nel documento si legge, ad esempio, che la donna deve essere aiutata ad affrontare la paura del dolore con appositi strumenti di supporto psicologico, che la richiesta materna di un taglio cesareo senza che vi siano motivazioni cliniche non va assecondata e che il medico può rifiutarsi di fare un cesareo programmato (alla donna resta l’opportunità di accedere a un secondo parere); si legge, inoltre, che le donne devono ricevere la maggiore informazione possibile sul parto cesareo e devono poter scegliere di partorire spontaneamente e hanno facoltà di ricevere un secondo parere nel caso in cui il ginecologo decida per un taglio cesareo, anche se di urgenza.

sabato 4 dicembre 2010

DICHIARAZIONE VOTO FINALE LEGGE STABILITA' (19/11/2010

Onorevoli colleghi! Nell'approssimarsi del voto finale sulla manovra di bilancio per il 2011, desidero rispondere alle reiterate ed insistenti argomentazioni che, sia la sinistra, sia taluni settori della maggioranza, hanno insistentemente portato avanti in questi giorni di discussione, e cioè che la legge non contenesse disposizioni in favore delle sviluppo e del welfare.
È opportuno ricordare che l'opera del Ministro Tremonti in questi anni si è prevalentemente incentrata sulla tenuta dei conti e sullo sforzo di evitare che la crisi internazionale, generatasi con la crisi dei subprime si schiantasse con forza devastante sul nostro Paese che è afflitto, non per colpa di questo Governo, da uno dei debiti pubblici, in rapporto al PIL, più alti del mondo.
A tutt'oggi i mercati segnalano che la crisi del settore immobiliare americano è tutt'altro che finita; segnalano un prezzo in costante crescita del petrolio e tensioni sul mercato delle materie prime; segnalano l'accrescersi del rischio Paese per l'Irlanda Pag. 58ed il Portogallo. Peraltro occorre ricordare che dall'anno prossimo il nostro Paese dovrà affrontare un piano di rientro concordato in sede comunitaria, che obbligatoriamente porterà a manovre nelle quali sarà necessario realizzare cospicui avanzi primari.
Le azioni del Ministro Tremonti, al quale si imputa di frenare lo sviluppo, hanno impedito che gli italiani con mutui variabili perdessero le proprie case, che le nostre banche entrassero in crisi, che l'afflusso di prestiti del sistema bancario alle imprese si prosciugasse del tutto, che il Paese si avviasse ad una deriva finanziaria sul modello della Grecia. Enormi risorse sono confluite nel 2010 nel sostegno dei redditi da lavoro, quasi altrettante ne saranno utilizzate nel 2011, frenando così il disagio di coloro che, non per colpa del Governo, quanto piuttosto del ciclo economico, si sono trovati in cassa integrazione o licenziati.
Si è imputato a Tremonti di non aver abbassato le tasse e di aver bloccato il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Andrebbe invece ascritto a suo grande merito di non aver alzato le tasse e di non aver toccato gli stipendi dei dipendenti pubblici, al contrario di altri Paesi comunitari. E certamente non può essere imputata a Tremonti la crescita dei differenziali tra i tassi di interesse dei titoli pubblici tra Italia e Germania, che tutti gli Osservatorii internazionali imputano invece alla litigiosità della maggioranza, anche se tutti noi sappiamo a quale settore della maggioranza tale litigiosità va imputata.
Maggioranza con la quale si era stabilito, con il voto al decreto di luglio, che la legge di stabilità altro non avrebbe fatto che confermare la stretta sui bilancio pubblici.
Viceversa si è irritualmente stabilito, che la legge di stabilità contenesse le norme di sviluppo e di sostegno del reddito. Peraltro osservo che il decreto sviluppo, già preventivato per la fine di novembre, sarebbe entrato immediatamente in vigore, mentre la legge di Stabilità entra in vigore il 1o gennaio 2011. Quindi nella «interessata» fretta di alcuni schieramenti politici ad anticipare, si è finiti col posticipare le disposizioni per lo sviluppo.
Dunque il Governo ha messo sul piatto 5,7 miliardi vincolandoli alle esigenze più pressanti e di questa sensibilità gli diamo atto. Nella bagarre di dichiarazioni al vetriolo che quotidianamente vengono poste all'attenzione della pubblica opinione, in pochi spendono una parola per dire che i conti sono in sicurezza, il Federalismo precede spedito e le questioni più importanti sono finanziate.
Abbiamo destinato 1,5 miliardi in due anni alle università, un ulteriore miliardo agli ammortizzatori sociali. Il bonus energetico è stato prorogato, ma con la accorta modifica di spalmarlo in 10 anni, di modo che da fonte di maggiori spese esso può diventare causa di maggiori entrate, se si considera il massiccio volume di affari, di iniziative imprenditoriali, di lavoro e di economia verde che l'efficienza energetica alimenta.
E ancora: le missioni internazionali, l'esenzione sanitaria per la specialistica, il finanziamento delle scuole paritarie, il Fondo per i malati di SLA, l'autotrasporto, il salario di produttività, le risorse per l'ambiente, il piano di controllo sul settore dei giochi, la maggiore elasticità del Patto di stabilità.
Il nostro voto favorevole a questa Manovra è convinto e in esso è compreso l'apprezzamento per l'operato del Governo.

mercoledì 1 dicembre 2010

PROFESSIONI MEDICHE. PROLIFERANO GLI ABUSIVI

 
In discussione alla Camera la disciplina delle professioni sanitarie
 
Il deputato alla Camera Giuseppe Marinello ha evidenziato comunque che l’esercizio abusivo non riguarda solo l’odontoiatria, mentre è in discussione alla Camera dei Deputati la disciplina delle professioni sanitarie: “Esiste il pericolo – ha sottolineato – che potrebbero inserirsi nuove figure sanitarie. In riferimento all’articolo 348 è necessario un inasprimento della pena da un minimo di 10 a un massimo di 51.000 euro e, se reiterato, la cancellazione dall’Ordine”. Secondo il Presidente siciliano della Cna-Sno, Giuseppe La Vecchia, le cose non stanno così: “In realtà, secondo i dati dei Nas, il fenomeno riguarda dell’abusivismo e  conseguentemente del prestanomismo riguarda solo alcune centinaia di casi, dimensione numerica certamente preoccupante ma assolutamente incomparabile con quanto periodicamente viene denunciato da certi ambienti, più preoccupati di conseguire da queste denunce “bonus” da spendere nel confronto interno al mondo odontoiatrico. Peraltro, un grande contributo alla campagna di criminalizzazione della categoria degli odontotecnici, spacciata per lotta all’abusivismo, arriva dai mass media”.

DURO COLPO ALLA COSCA DI PARTINICO

L‘onorevole Giuseppe Marinello, deputato del Pdl e componente della Commissione antimafia ha commentato: “Grande apprezzamento per il lavoro encomiabile svolto dalla Dda e dai Carabinieri di Monreale, che ha permesso con una brillante operazione lo smantellamento del mandamento mafioso di Partinico. Con gli arresti di oggi, di questi mesi e la confisca dei patrimoni dei boss è stato assestato un duro colpo alla criminalità organizzata. Bisogna sempre di più – ha aggiunto Marinello – tenere alta la guardia contro la mafia per garantire la sicurezza dei cittadini e vedere realizzato il sogno di una Sicilia libera”
“Una dopo l’altra,sotto i colpi della squadra Stato, cadono le roccaforti del crimine organizzato, sono assicurati alla giustizia pericolosi boss e affiliati a cosche e famiglie mafiose, mentre lo Stato si riappropria di territori che per troppo tempo gli erano stati sottratti. Oggi è accaduto a Partinico”. Queste le parole, in una nota, del ministro della Giustizia Angelino Alfano . “Il mio plauso – conclude il ministro - ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e ai Carabinieri del gruppo di Monreale per questo ennesimo, importante successo”


MEDAGLIA AL MERITO DIPLOMATICO CONFERITAMI DALLA REPUBBLICA DI TAIWAN

Sono fiero e orgoglioso di condividere con voi questa gioia.  Medaglia al merito diplomatico conferitami dal Ministro degli Affari Esteri...